“La tecnologia che costruisce il futuro”: nuovi ruoli e professioni

A Palazzo Vecchio c'è stato un confronto su come l'Intelligenza Artificiale ha modificato e trasformato il mondo studentesco, accademico e lavorativo, con Ruben Razzante, Sabina Nuti, Michele Canova e Lucia Monaci

di GIULIA DE IESO
21 ottobre 2024
Festival Luce!

Festival Luce! Nella foto “La tecnologia che costruisce il futuro” con Sabina Nuti, Ruben Razzante, Michele Canova, Lucia Monaci (New Press Photo)

Come la tecnologia può costruire il futuro, creando nuovi mestieri e nuovi ruoli, modificando i mestieri? Al Festival di Luce! 2024 ne hanno discusso Ruben Razzante, docente di Diritto dell'informazione all'Università Cattolica di Milano, Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Michele Canova, produttore musicale, e Lucia Monaci, Head of People Attraction & Recruiting Italy, Development and DE&I Manager Italy – UniCredit. 

Si sono concentrati sull'utilizzo delle nuove tecnologie e dell'Intelligenza Artificiale nel mondo scolastico e accademico Ruben Razzante e Sabina Nuti. "Gli algoritmi devono essere istruiti contro le discriminazioni: i ragazzi vengono pedinati in rete, ricevono proposte commerciali tarati sulle loro ricerche", ha commentato il docente dell'Università Cattolica. “L’Intelligenza Artificiale può mettersi al servizio dei diritti, può aiutare le prossime generazioni a vivere in libertà, esercitando la libertà di espressione, senza penalità su privacy, onore, e copyright, un tema molto dibattuto anche in ambito giornalistico”. E, per quanto riguarda l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nello studio di uno studente: “Non sempre la ricerca quantitativa significa una ricerca qualitativa: sta allo studente decidere e rielaborare i dati e le informazioni”.

Ma non c’è un rischio per i dati sensibili e privati? “Siamo riconosciuti al primo accesso e rincorsi dalla tecnologia – ribatte la rettrice della Scuola Sant’Anna –. Gli unici vincoli riguardano il soggetto pubblico, lo rallentano nella sua strada, favorendo il soggetto privato che è molto più spavaldo. La tecnologia può essere ben usata o mal usata, il problema è che il soggetto abbia le competenze per poterlo fare, altrimenti c’è il rischio di passare dalla padella alla brace”. “Il soggetto deve essere consapevole di quello che sta facendo: in un mondo in cui si vive di più e meglio dobbiamo dare supporto alla scienza e investire sulle università, su cui purtroppo si sta tornando indietro. Dobbiamo avere il coraggio di credere in una ricerca pubblica”. 

Pensare a come l'Intelligenza Artificiale può cambiare e modificare un mestiere è stato il centro degli interventi di Lucia Monaci e di Michele Canova. “L’AI sta liberando opportunità nuove, anche nel settore bancario, che si sta trasformando nel modo di fare banca e di relazionarsi ai clienti, alle persone. In UniCredit – specifica la manager –abbiamo accolto la sfida del lavoro umano, decidendo di valorizzare il pensiero critico, l’empatia, la curiosità. Nel 2023 abbiamo introdotto il paradigma del ‘talento diffuso’: ogni persona ha almeno un talento da coltivare, sviluppare e allenare. Oggi cerchiamo il talento in ogni persona, rompendo le gerarchie e parlando direttamente alle persone: 10.000 persone hanno accolto questa idea e hanno deciso di mappare i loro talenti. Sono più le aziende a preoccuparsi dell'utilizzo dell'IA, i lavoratori già portano l’AI a lavoro grazie ai dispositivi personali”, ha aggiunto Monaci. 

“Il mio mestiere è cambiato per via della digitalizzazione, si è iniziato a editare e a pensare alla musica in maniera non lineare. Così il linguaggio musicale è cambiato ed è cambiato anche il modo di scrivere di musica – afferma Michele Canova –. Dal momento che possiamo saltare da una canzone a l’altra, c’è bisogno di catturare l’attenzione subito, nei primi 10 secondi, sennò si perde il momento e in questo i social media non hanno aiutato. Ora la musica top ha una durata di 2.20 minuti, prima era circa di 4 minuti: se dunque è aumentata durata media della vita di un uomo, si è ridotta quella di una canzone”, ha argomentato il produttore musicale. Canova poi si è concentrato anche sui vantaggio che l'Intelligenza Artificiale ha portato all'industria musicale: "L’AI ha dato la possibilità ai giovani 15enni indiani di esordire grazie all’upload diretto su grandi piattaforme: prima necessaria multinazionale che scopriva l’artista e lo metteva sotto contratto".