Un'escalation di violenza omotransfobica. Si tratta di questo per il deputato Alessandro Zan. Solo ieri sono emersi due casi in meno di 24 ore: uno a Pavia e l'altro a Firenze. E chissà quanto altro rimane sommerso. È l'identikit di un paese che fa fatica a guardarsi allo specchio, rifiutando di affrontare la realtà dei fatti. Si nasconde dietro a un dito, appellandosi all'ignoranza e di pochi, facendo finta di non vedere che essa è figlia della cecità dei molti. Per questo era ed è importante avere una legge contro l'omotransfobia. Per ammettere il problema culturale, affrontarlo, e concedere a tutti pari diritti e dignità, senza che papà Stato faccia preferenza tra i propri figli. Perché se è riconosciuto l'odio per motivi religiosi o di etnia, allora è giusto che venga riconosciuta anche quello per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Per un semplice motivo: perché esiste.
Le aggressioni di Pavia e Firenze
Domenica scorsa, alla Festa di Cava Manara, paese di 7000 abitanti alle porte di Pavia, quattro ragazzine sono state aggredite da un uomo di 47 anni, che le ha insultate, urlando “lesbiche di m*rda, vi ammazzo” o “Adesso vedete cosa vi faccio”, e le ha colpite con sputi, spintonandole e tirando loro i capelli. Tutto nell'indifferenza generale. Nessuno dei presenti è intervenuto a parte solo una donna, Chiara Piccoli, che si è messa in mezzo tra l'aggressore e le vittime togliendo le ragazzine dalle grinfie dell'uomo e ricevendo anche lei un pugno. Lunedì a Firenze, un ragazzo di 18 anni è stato insultato e deriso da 5 giovani davanti al circolo Acli di Grassina. Stava camminando con un'amica, quando gli hanno lanciato addosso una bottiglietta. Poi si sono avvicinati, li hanno accerchiati e uno di loro gli ha urlato in faccia parole e offese violente, irripetibili.Alessandro Zan: "Chi governa è un cattivo esempio"
A commentare le due vicende è il deputato Alessandro Zan, padre della tanto discussa proposta di legge che vuole riconoscere e quindi punire l'omotransfobia matrice di odio e violenza. "Stiamo assistendo a una vera e propria escalation di violenza omotransfobica in tutta Italia, negli ultimi giorni la stampa ha riportato due episodi violentissimi: il primo a Pavia, dove una professoressa ha rimediato un pugno in pieno volto mentre difendeva quattro ragazzine dalla furia di un uomo che le aveva aggredite con insulti omofobi. Il secondo a Bagno a Ripoli, dove un diciottenne è stato aggredito proprio perché omosessuale. Alle persone aggredite va tutta la mia solidarietà e quella del Partito Democratico. Purtroppo gli episodi che emergono sono solo la punta dell’iceberg, perché la maggior parte nemmeno vengono denunciati, mancando in Italia anche una legge contro i crimini d’odio, che, torno a ripetere, è urgente e necessaria. L’Italia è l’ultimo grande Paese occidentale a non avere una norma a contrasto dell’odio e delle violenze omolesbobitransfobiche e questo ritardo lo paga la cittadinanza Lgbtqia+ sulla propria pelle. Inoltre, c’è un nesso tra queste violenze e le politiche discriminatorie della destra che oggi governa il Paese: tutte le frasi omofobe che arrivano dagli esponenti di destra, anche dalle più alte cariche istituzionali, armano la mano dei violenti nella società. C’è una chiara corresponsabilità, e chi la nega è complice".Che fine ha fatto il Ddl Zan?
Il vecchio testo del Ddl Zan, approvato alla Camera il 4 novembre 2020, è stato bocciato al Senato il 27 ottobre 2021, affossato tra gli scroscianti applausi dei grandi sostenitori della fantomatica "libertà di espressione", evidentemente spesso confusa con la libertà di insulto.Dopodiché lo stesso testo è stato ripresentato a Palazzo Madama a maggio dello scorso anno. Poi però si è arrivati alle elezioni anticipate e lo scenario è cambiato nuovamente.Vietato ai minori di 18 anni.
La destra in Senato esulta all’affossamento del ddl Zanpic.twitter.com/RtYVXSKYM2 — jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) October 27, 2021