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Home » Attualità » Cade il tabù sull’allattamento alla Camera: tribuna riservata alle deputate-mamme

Cade il tabù sull’allattamento alla Camera: tribuna riservata alle deputate-mamme

Lo ha deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio. Plaude Licia Ronzulli (FdI): "Istituzioni da esempio sulla conciliazione lavoro-famiglia"

Ilaria Vallerini
16 Novembre 2022
Licia Ronzulli con la piccola Vittoria all'Europarlamento nel 2010

Licia Ronzulli con la piccola Vittoria all'Europarlamento nel 2010

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Era il lontano 2010, quando l’allora eurodeputata Licia Ronzulli (PdL), oggi senatrice FdI, portò per la prima volta con sé al Parlamento Europeo la figlia vittoria. Un bebè avvolto in una fascia vicino al petto. Immagini che avevano fatto il giro del web e in tv scatenando un acceso dibattito in Italia. A distanza di 12 anni, anche le deputate mamme italiane potranno entrare durante le sedute in Aula alla Camera e partecipare ai lavori parlamentari con i loro figli e allattarli nell’Emiciclo fino al compimento di un anno. Lo ha deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, derogando all’articolo che prevede che “nessuna persona estranea alla Camera può, sotto alcun pretesto, introdursi nell’Aula dove siedono i suoi membri”. Secondo quanto è stato deciso l’allattamento potrà avvenire “in apposite postazioni collocate nell’ultima fila superiore dell’Emiciclo ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei Questori”.

Ronzulli (FdI): “Finalmente al passo con Bruxelles”

Tra le prime ad applaudire il grande passo avanti dell’Italia è stata proprio la senatrice Licia Ronzulli (FdI) attraverso un Tweet: “Finalmente! Le deputate italiane potranno allattare in Aula alla Camera senza rinunciare al voto. Bruxelles ha aperto la strada già 12 anni fa e lo chiedo da allora per le colleghe neomamme in Italia. Sulla conciliazione lavoro-famiglia, le Istituzioni devono essere da esempio”

Via libera all’allattamento in Aula alla Camera

Sportiello (M5S): “Un passo di civiltà verso le deputate-neomamme”

“La possibilità per le deputate di allattare nell’emiciclo e nelle tribune per la votazione è un passo di civiltà. Dopo l’ok della giunta per il regolamento, il collegio dei questori ora dovrà esprimersi sulle modalità” ma “mi auguro che già entro l’anno si possa concretizzare questa novità”, dice all’Ansa Gilda Sportiello, la pentastellata che ha presentato l’odg “sulle modalità di partecipazione delle deputate madri ai lavori parlamentari”. “C’erano alcune colleghe che, nel momento dell’allattamento, avevano difficoltà ad intervenire. In questo modo si consente una piena partecipazione ai lavori parlamentari e le deputate non saranno più obbligate a scegliere se restare in Aula o allattare, in un momento delicato come il primo anno di vita del bambino. È questa la cosa importante”, aggiunge. “Ora, spero che si adeguino anche tutte le altre istituzioni”.

 

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  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Era il lontano 2010, quando l'allora eurodeputata Licia Ronzulli (PdL), oggi senatrice FdI, portò per la prima volta con sé al Parlamento Europeo la figlia vittoria. Un bebè avvolto in una fascia vicino al petto. Immagini che avevano fatto il giro del web e in tv scatenando un acceso dibattito in Italia. A distanza di 12 anni, anche le deputate mamme italiane potranno entrare durante le sedute in Aula alla Camera e partecipare ai lavori parlamentari con i loro figli e allattarli nell'Emiciclo fino al compimento di un anno. Lo ha deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, derogando all'articolo che prevede che "nessuna persona estranea alla Camera può, sotto alcun pretesto, introdursi nell'Aula dove siedono i suoi membri". Secondo quanto è stato deciso l'allattamento potrà avvenire "in apposite postazioni collocate nell'ultima fila superiore dell'Emiciclo ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei Questori".

Ronzulli (FdI): "Finalmente al passo con Bruxelles"

Tra le prime ad applaudire il grande passo avanti dell'Italia è stata proprio la senatrice Licia Ronzulli (FdI) attraverso un Tweet: "Finalmente! Le deputate italiane potranno allattare in Aula alla Camera senza rinunciare al voto. Bruxelles ha aperto la strada già 12 anni fa e lo chiedo da allora per le colleghe neomamme in Italia. Sulla conciliazione lavoro-famiglia, le Istituzioni devono essere da esempio"
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"La possibilità per le deputate di allattare nell'emiciclo e nelle tribune per la votazione è un passo di civiltà. Dopo l'ok della giunta per il regolamento, il collegio dei questori ora dovrà esprimersi sulle modalità" ma "mi auguro che già entro l'anno si possa concretizzare questa novità", dice all'Ansa Gilda Sportiello, la pentastellata che ha presentato l'odg "sulle modalità di partecipazione delle deputate madri ai lavori parlamentari". "C'erano alcune colleghe che, nel momento dell'allattamento, avevano difficoltà ad intervenire. In questo modo si consente una piena partecipazione ai lavori parlamentari e le deputate non saranno più obbligate a scegliere se restare in Aula o allattare, in un momento delicato come il primo anno di vita del bambino. È questa la cosa importante", aggiunge. "Ora, spero che si adeguino anche tutte le altre istituzioni".  
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