Le autorità saudite hanno rilasciato la principessa Basma bint Saud Al Saud, figlia del re Saud , e sua figlia Suhud al Sharif, che hanno trascorso quasi tre anni in carcere senza accusa. Lo ha riferito un’organizzazione di tutela dei diritti umani, l’Ong saudita Alqst, con sede a Londra, senza specificare la data del rilascio delle due donne “detenute dal marzo 2019”. Alqst ha ricordato che durante il periodo di detenzione Basma è stata anche privata delle cure mediche di cui aveva bisogno a causa di non meglio specificate gravi condizioni di salute. L’organizzazione ha inoltre ricordato che, dopo essere stata arrestata, la donna è scomparsa da un mese e durante questo periodo non le era stato permesso di parlare con la sua famiglia.
La principessa Basma, nata nel 1964, era la più giovane degli oltre cento figli del re Saud, che fu rimosso dal trono quello stesso anno, cinque anni prima della sua morte in esilio in Grecia. Donna d’affari, aveva collaborato prima dell’arresto con diverse istituzioni impegnate nel sociale e con organizzazioni per la tutela dei diritti umani. Sui social media si era spesso schierata a favore dell’uguaglianza delle donne nel regno ultraconservatore. Basma bint Saud Al Saud è stata arrestata il 1 marzo 2019, quando è stata prelevata dalla sua casa di Gedda, con la motivazione che il principe ereditario e uomo forte del paese, Mohamed bin Salman, voleva incontrarla. Ma e’ stata invece portata direttamente in una prigione di Riad insieme a sua figlia Suhud, ha spiegato l’Ong. Come lei, diversi membri della famiglia reale sono stati vittime di arresti sistematici e sparizioni forzate, insieme ad attivisti, giornalisti, avvocati, blogger, accademici, scrittori e comuni cittadini per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione.