
La Corte Costituzionale apre alle adozioni internazionali per i single
La Corte costituzionale, venerdì 21 marzo, ha dichiarato incostituzionale il divieto per le persone single di adottare bambini all’estero. Una sentenza storica, grazie a una donna che, con il supporto del Tribunale dei minorenni di Firenze, ha deciso di portare avanti la battaglia per diventare genitore. "I diritti civili nel nostro Paese sono spesso ignorati dal Parlamento. Fanno finta che i problemi non esistano, ma per fortuna i giudici della Corte costituzionale sono responsivi e colmano quei vuoti legislativi che la classe politica decide sistematicamente di ignorare”. Così l’avvocato Giuseppe Spiezia, esperto in diritto di famiglia nello studio dell’avvocata Cathy La Torre. L’avvocato Spiezia lavora quotidianamente accanto agli ultimi, a coloro che la società spesso ignora e non vuole vedere. Gli abbiamo chiesto di spiegarci cosa succederà ora che i giudici si sono espressi.
La donna di Firenze ha avuto grande forza nell'opporsi e nel presentarsi davanti alla Corte. È un procedimento costoso? Cosa comporta?
“Sul costo effettivo non ho dati precisi, ma sicuramente non è economico, perché solo alcuni avvocati specializzati possono seguire un processo davanti alla Corte costituzionale. Spesso, per fortuna, i cittadini vengono affiancati da associazioni. In Italia, quando si parla di diritti civili, accade spesso che siano i singoli cittadini a doversi fare carico di queste battaglie. C’è un grande disinteresse per tematiche scomode come il corpo, l’orientamento sessuale, l’identità di genere, la famiglia, la genitorialità. Parlamento e governo fanno finta che il problema non esista e sperano che si risolva da solo, ma chiaramente non è così. A causa dell’ignavia politica, sono i singoli cittadini a colmare i vuoti normativi. Sono battaglie che iniziano come personali – perché questa donna di Firenze ha cambiato la sua vita, ottenendo il diritto di diventare madre – ma che poi diventano collettive. La sua lotta ha potenzialmente cambiato la vita di milioni di persone”.
Avvocato, mettiamo un po’ d’ordine. Cerchiamo di spiegare cosa è successo e quali sono gli effetti pratici della sentenza. Partiamo da un concetto base: qual è il ruolo della Corte costituzionale?
“Il compito della Corte costituzionale, tra i vari che detiene, è garantire il rispetto della Costituzione. Nel diritto italiano le fonti hanno una gerarchia, e al di sopra di tutto c’è la Costituzione stessa. Nessuna legge o atto subordinato può essere in contrasto con essa. Se una norma non rispetta la Costituzione, la Corte, tramite una sentenza come quella di venerdì, ha il potere di annullarla totalmente o parzialmente. Tuttavia, i controlli non vengono effettuati “in teoria” o “a priori”, ma solo sui casi pratici che vengono sottoposti al suo esame”.
In che senso sui casi pratici?
“È quanto successo con la sentenza di Firenze. Una delle parti in causa, con il supporto del Tribunale dei minorenni di Firenze, ha ritenuto che una specifica norma fosse incostituzionale e ha quindi portato il caso davanti alla Corte”.
Cosa è successo in questo caso specifico?
“Nel caso delle adozioni internazionali, una coppia fa domanda di idoneità e, dopo i controlli del Tribunale dei minorenni, se risulta idonea, può procedere con la richiesta di adozione attraverso le agenzie internazionali. Il caso di Firenze è particolare perché la domanda è stata presentata da una donna single. Lei rispettava tutti i requisiti, tranne uno: non era sposata. Essere sposati o essere in coppia coniugata è uno dei requisiti richiesti. La sua domanda, quindi, avrebbe dovuto essere rigettata, ma il Tribunale di Firenze ha ritenuto che quella norma fosse incostituzionale e ingiusta. La Corte ha esaminato quali norme fossero state violate e ne ha individuate due: l’articolo 2, che sancisce il dovere di solidarietà, e l’articolo 117, che impone all’Italia di rispettare le convenzioni internazionali di cui è parte, tra cui la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che all’articolo 8 tutela la vita privata e familiare. Obbligare una persona al matrimonio per poter diventare genitore è stato considerato un’ingerenza eccessiva da parte dello Stato”.
Essere single potrebbe influire sulla capacità di essere un buon genitore?
“No, e lo vediamo nella vita quotidiana. Anche per la Corte, la necessità di essere una coppia sposata viene meno. Con questa sentenza, la legge è stata riscritta in quella parte specifica. La Corte è intervenuta chirurgicamente lì dove c’era il problema, ma ora dovrebbe essere il Parlamento a occuparsene”.
Cosa cambia concretamente?
“Molte sentenze della Corte costituzionale hanno avuto un impatto significativo, come quella che ha dichiarato incostituzionale l’attribuzione automatica del cognome paterno. Adesso, un single che fa domanda per l’adozione internazionale potrà accedervi, ma restano delle questioni pratiche. La sentenza è rivoluzionaria, ma ha dei limiti. Quando una coppia – e da venerdì anche i single – riceve l’idoneità, deve servirsi delle agenzie per l’adozione, che si rivolgono a Paesi stranieri. Se nel Paese d’origine del bambino l’adozione ai single non è consentita, allora il procedimento adottivo non può andare avanti”.
Come funziona l’adozione internazionale?
“È un processo complesso, lungo e anche piuttosto costoso. Più il Paese è vicino, meno costa. Nei Paesi dell’Europa dell’Est, il costo si aggira sui 3.000-4.000 euro, ma si può arrivare fino a 10.000 euro per i Paesi più lontani, dove il sistema normativo è completamente diverso. Inoltre, ci sono spese extra, come i viaggi per incontrare il bambino. Un conto è andare in Romania, un altro in Thailandia. Mediamente, la procedura dura dai due ai tre anni. Una volta adottato il minore all’estero, l’adozione dovrebbe essere riconosciuta anche in Italia. Se ciò non accade, si apre una fase di affidamento pre-adottivo che dura mediamente un anno. Durante questo periodo, i servizi sociali verificano che l’adozione rappresenti una reale tutela per il bambino. Il diritto di famiglia ha sempre come obiettivo la tutela del minore, mai la garanzia della genitorialità per l’adulto”.
La sentenza potrebbe aprire la strada all’omogenitorialità?
“Ni. Bisogna fare delle precisazioni”.
Quali?
“Una persona single non può essere discriminata perché omosessuale, ma l’adozione può avvenire solo come single. Tuttavia, è possibile in un secondo momento avviare un procedimento chiamato “adozione in casi particolari”, dimostrando che il bambino ha un rapporto genitoriale con il partner. È lo stesso iter che attualmente seguono le coppie omosessuali che hanno avuto un figlio tramite Pma all’estero”.
Quanto dura questo procedimento?
“In media due anni, ma di recente, soprattutto per le coppie omogenitoriali, si sta consolidando una prassi virtuosa. Io sono riuscito a ottenere adozioni anche in meno di un anno”.
Cosa pensa di questa sentenza come cittadino prima che come avvocato?
(Ride) “Mi è difficile rispondere senza il filtro della mia professione. L’adozione è un processo lungo e complesso, ma tra non avere un diritto e averlo, è sempre meglio averlo. Prima un single non aveva nemmeno la possibilità di scegliere. Ora può decidere se diventare genitore”.