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Home » Attualità » Vira, la bambina ucraina con scritti sulla schiena il suo nome e il numero di telefono dei genitori

Vira, la bambina ucraina con scritti sulla schiena il suo nome e il numero di telefono dei genitori

La mamma Sasha Makoviy ha deciso di disegnare i dati personali della figlia di 2 anni direttamente sul corpo della piccola: "L'ho fatto il primo giorno di guerra. Temevo potesse succederci qualcosa"

Remy Morandi
5 Aprile 2022
Vira, la bambina ucraina con disegnati sulla schiena il nome e il numero di telefono dei genitori

Vira, la bambina ucraina con disegnati sulla schiena il nome e il numero di telefono dei genitori

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Nome e cognome, la data di nascita e i numeri di telefono di mamma e papà. Questi i dati che Sasha Makoviy, una mamma ucraina, ha scritto con una penna blu sulla schiena della figlia, Vira (qui l’ultimo aggiornamento), poco più di due anni. La foto e la storia di quella bambina con la schiena ‘tatuata’ è stata diffusa e raccontata dalla stessa madre, con un post su Instagram, tre giorni fa. Ieri, la giornalista Anastasiia Lapatina del quotidiano The Kyiv Independent ha ricondiviso quello scatto, con una didascalia che riportiamo ma che non è esattamente corretta in quanto generalizza – parlando al plurale – la storia di una sola mamma che all’inizio della guerra ha temuto per la vita di propria figlia. “Le madri ucraine scrivono i loro contatti familiari sui corpi dei loro figli nel caso in cui vengano uccise e i loro bambini sopravvivano. E l’Europa sta ancora discutendo sul gas“, scrive e polemizza la giornalista ucraina. Noi di Luce! non abbiamo le prove che questa azione sia stata compiuta da altre madri ucraine, riportiamo esclusivamente la storia di Sasha e della sua Vira, la bambina ucraina con la schiena ‘tatuata’. 

Vira, la bambina di 2 anni, con i dati personali disegnati sulla schiena dalla mamma Sasha (Foto condivisa su Instagram dalla madre Sasha Makoviy)

La foto scattata da Sasha Makoviy mostra quanto di più comune avviene nelle case delle famiglie con figli appena nati: una bambina con il pannolino addosso si diverte a disegnare e a colorare con dei pennarelli un foglio bianco. A rendere però quell’immagine diversa da un tipico momento di svago dei bambini piccoli, le scritte in azzurro sulla schiena della piccola Vira. È la stessa mamma a raccontare su Instagram che cosa sono quelle scritte e il motivo per cui una bambina di 2 anni ha disegnati sul corpo i propri dati personali.

Sul post pubblicato su Instagram sabato 2 aprile da Kiev, Sasha Makoviy fa intanto una premessa: “Ho passato cinque minuti a pensare se pubblicare o meno questa foto. I pensieri e i sentimenti si accumulavano, ma non avevo la forza di condividerli. Ma alla fine mi sono convinta: è necessario parlare. Prima di tutto, a me stessa. Ma quanto fa male scorrere la galleria fotografica e rivedere quelle immagini della vita meravigliosa che abbiamo avuto”.

Sasha spiega che quella foto è stata scattata il primo giorno di guerra, lo scorso 24 febbraio, quando il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha lanciato “l’operazione militare speciale” in Ucraina. “Ho scattato quella foto con le mani che mi tremavano moltissimo”, spiega la mamma che poi prosegue rivolgendosi direttamente ai suoi follower, altri civili ucraini: “Ma perché ve lo sto a dire? Sapete già che cosa vuol dire svegliarsi la mattina con i suoni assordanti e potenti delle esplosioni che si sentono da decine di chilometri. Tremavo quella mattina, proprio come voi”.

Per questo motivo, con la paura delle bombe e della guerra appena scoppiata, mamma Sasha ha preso una penna blu e ha iniziato a scrivere sulla schiena della propria Vira. Prima di tutto ha scritto il nome e il cognome della sua bambina: Vira Makoviy. Poi la data di nascita: 10 novembre 2019. E infine i numeri di telefono di мама (la mamma) e di папа (il papà).

“Ho scritto sulla schiena di Vira – spiega la madre – nel caso in cui ci fosse successo qualcosa e nel caso in cui qualcuno l’avesse trovata come sopravvissuta”. Poi Sasha rivela: “Anche un pensiero folle mi è balenato nella mente: ‘Perché non l’ho tatuata con queste informazioni?'”. Tatuata nel vero senso della parola, e non solamente con una penna.

Sasha ha scritto i dati di Vira anche su un biglietto che porta con sé (Foto tratta dal profilo Instagram di Sasha Makoviy)

Ma Sasha non si è limitata a disegnare sulla schiena della bambina. Sempre su Instagram ha condiviso la foto di un biglietto avvolto da un po’ di nastro adesivo con i dati della bambina. Stavolta la mamma ha scritto le informazioni della piccola anche in inglese, non solo in ucraino. Su Instagram Sasha ha fatto sapere che adesso tutta la sua famiglia, e anche Vira, si trovano al sicuro lontano dalle bombe. “Ma ancora – conclude Sasha nel post – non riesco a togliermi questo biglietto strapazzato dalle tasche dei miei pantaloni”.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Nome e cognome, la data di nascita e i numeri di telefono di mamma e papà. Questi i dati che Sasha Makoviy, una mamma ucraina, ha scritto con una penna blu sulla schiena della figlia, Vira (qui l'ultimo aggiornamento), poco più di due anni. La foto e la storia di quella bambina con la schiena 'tatuata' è stata diffusa e raccontata dalla stessa madre, con un post su Instagram, tre giorni fa. Ieri, la giornalista Anastasiia Lapatina del quotidiano The Kyiv Independent ha ricondiviso quello scatto, con una didascalia che riportiamo ma che non è esattamente corretta in quanto generalizza - parlando al plurale - la storia di una sola mamma che all'inizio della guerra ha temuto per la vita di propria figlia. "Le madri ucraine scrivono i loro contatti familiari sui corpi dei loro figli nel caso in cui vengano uccise e i loro bambini sopravvivano. E l'Europa sta ancora discutendo sul gas", scrive e polemizza la giornalista ucraina. Noi di Luce! non abbiamo le prove che questa azione sia stata compiuta da altre madri ucraine, riportiamo esclusivamente la storia di Sasha e della sua Vira, la bambina ucraina con la schiena 'tatuata'. 
Vira, la bambina di 2 anni, con i dati personali disegnati sulla schiena dalla mamma Sasha (Foto condivisa su Instagram dalla madre Sasha Makoviy)
La foto scattata da Sasha Makoviy mostra quanto di più comune avviene nelle case delle famiglie con figli appena nati: una bambina con il pannolino addosso si diverte a disegnare e a colorare con dei pennarelli un foglio bianco. A rendere però quell'immagine diversa da un tipico momento di svago dei bambini piccoli, le scritte in azzurro sulla schiena della piccola Vira. È la stessa mamma a raccontare su Instagram che cosa sono quelle scritte e il motivo per cui una bambina di 2 anni ha disegnati sul corpo i propri dati personali. Sul post pubblicato su Instagram sabato 2 aprile da Kiev, Sasha Makoviy fa intanto una premessa: "Ho passato cinque minuti a pensare se pubblicare o meno questa foto. I pensieri e i sentimenti si accumulavano, ma non avevo la forza di condividerli. Ma alla fine mi sono convinta: è necessario parlare. Prima di tutto, a me stessa. Ma quanto fa male scorrere la galleria fotografica e rivedere quelle immagini della vita meravigliosa che abbiamo avuto". Sasha spiega che quella foto è stata scattata il primo giorno di guerra, lo scorso 24 febbraio, quando il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha lanciato "l'operazione militare speciale" in Ucraina. "Ho scattato quella foto con le mani che mi tremavano moltissimo", spiega la mamma che poi prosegue rivolgendosi direttamente ai suoi follower, altri civili ucraini: "Ma perché ve lo sto a dire? Sapete già che cosa vuol dire svegliarsi la mattina con i suoni assordanti e potenti delle esplosioni che si sentono da decine di chilometri. Tremavo quella mattina, proprio come voi". Per questo motivo, con la paura delle bombe e della guerra appena scoppiata, mamma Sasha ha preso una penna blu e ha iniziato a scrivere sulla schiena della propria Vira. Prima di tutto ha scritto il nome e il cognome della sua bambina: Vira Makoviy. Poi la data di nascita: 10 novembre 2019. E infine i numeri di telefono di мама (la mamma) e di папа (il papà). "Ho scritto sulla schiena di Vira - spiega la madre - nel caso in cui ci fosse successo qualcosa e nel caso in cui qualcuno l'avesse trovata come sopravvissuta". Poi Sasha rivela: "Anche un pensiero folle mi è balenato nella mente: 'Perché non l'ho tatuata con queste informazioni?'". Tatuata nel vero senso della parola, e non solamente con una penna.
Sasha ha scritto i dati di Vira anche su un biglietto che porta con sé (Foto tratta dal profilo Instagram di Sasha Makoviy)
Ma Sasha non si è limitata a disegnare sulla schiena della bambina. Sempre su Instagram ha condiviso la foto di un biglietto avvolto da un po' di nastro adesivo con i dati della bambina. Stavolta la mamma ha scritto le informazioni della piccola anche in inglese, non solo in ucraino. Su Instagram Sasha ha fatto sapere che adesso tutta la sua famiglia, e anche Vira, si trovano al sicuro lontano dalle bombe. "Ma ancora - conclude Sasha nel post - non riesco a togliermi questo biglietto strapazzato dalle tasche dei miei pantaloni".
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