Body positivity: la prova costume non fa più paura

Per le donne che vogliono sentirsi bene con le proprie forme da LaVale Collection arrivano i costumi da bagno artigianali, in tessuti riciclati, che le valorizzano: un progetto sartoriale made in Italy firmato dalla giovane stilista bresciana Valentina Pellegrini

di CATERINA CECCUTI -
28 giugno 2024
Le modelle non professioniste che hanno posato per la collezione di costumi "Rivoluzione"

Le modelle non professioniste che hanno posato per la collezione di costumi "Rivoluzione"

Già da po’ di tempo a questa parte, camminando per le strade e buttando un occhio alle vetrine di intimo o ai cartelloni con le pubblicità dei costumi da bagno, si può finalmente notare una certa “normalizzazione” delle forme del corpo femminile, che non sembra avere più troppe pretese di perfezione. Certamente un vitino stretto abbinato a curve mozzafiato non mancano, ma le foto ritraggono anche donne con un po’ di pancia, fianchi larghi, piccole imperfezioni. Insomma, la tendenza – indubbiamente lodevole e rassicurante – è quella di prendere a modello donne che si accettano per quello che sono, e che soprattutto non hanno più paura – chiamiamola pure ansia – di mostrarsi con un bikini addosso.

“Quale corpo è adatto a un bikini? Tutti”: l’estate libere da pregiudizi

Se i grandi brand hanno iniziato a capirlo, in Italia c’è una giovane imprenditrice bresciana che ha addirittura “sposato” la causa, mettendo la propria abilità sartoriale al servizio delle forme – particolari se non uniche – di ciascuna donna. Si chiama Valentina Pellegrini ed il suo atelier artigianale è LaVale Collection. “Grazie a una video consulenza – spiega la giovane stilista - identifico i punti di forza e debolezza del fisico in questione, presento i modelli più adatti del mio e-commerce e gioco con linee, proporzioni e colori, finché il costume diventa un outfit estivo capace di valorizzare la naturale bellezza di ogni fisicità.” La bresciana sembrerebbe essere un esempio virtuoso di quella artigianalità che spesso e volentieri rimpiangiamo del passato tradizionale del nostro Paese, messa però stavolta al servizio di una tra le battaglie sociali più sentite del momento: quella della possibilità di ogni corpo di essere valido – e perché no, bello – a proprio modo, libero da ogni stereotipo di perfezione e dai canoni prestabiliti di bellezza.

Capi realizzati a mano con materiali sostenibili

LaVale Collection (Instagram)
LaVale Collection (Instagram)

Valentina infatti realizza a mano su misura capi swimwear, lingerie e vestiti per lo sport, partendo dal cartamodello fino al confezionamento del prodotto finale, utilizzando materiali made in Italy certificati e – dove possibile – riciclati, tra cui per esempio l’Econyl (fibra nylon rigenerata proveniente da reti da pesca recuperate dal mare), scarti di tessuto e altri materiali dismessi. “Realizzare i capi solo su ordinazione – spiega la giovane stilista – consente di creare pezzi unici e, soprattutto, è un approccio sostenibile, poiché permette di evitare sprechi e sovrapproduzione. Disegno direttamente ogni fantasia dei costumi, per garantire a ogni cliente un pezzo unico completamente artigianale. La filosofia del brand LaVale Collection è orientata alla body positive per valorizzare ogni fisicità, esaltandone la femminilità e aiutando ogni donna a trovare il modo migliore per sentirsi femminile e bella.”

La cliente viene invitata in una videocall, che rappresenta a tutti gli effetti una consulenza preliminare in cui la stilista capisce i gusti e i desideri, ma soprattutto identifica le caratteristiche della fisicità della donna per poter scegliere insieme a lei il modello che esalterà le sue forme. “Grazie allo studio della corporatura, della carnagione, dei colori e della personalità, vengono scelti i tessuti, le fantasie, le linee e le proporzioni più idonee a ogni esigenza. La cliente, inoltre, viene guidata online nell’uso del metro da sarta, per prendere le proprie misure correttamente e ottenere il costume perfetto.”

La Rivoluzione de LaVale Collection

La collezione 2024 si chiama “Rivoluzione”, è inclusiva e rappresentata da donne di età, taglie e fisici differenti, in poche parole celebra la diversità dei corpi femminili, con un approccio raccontato anche dallo shooting fotografico inclusivo, dove le persone sono state scelte rivolgendo un appello sui social e non sono dunque modelle, ma donne con identità ben distinte una dall'altra. “Ogni corpo è bello e merita di essere valorizzato con il giusto abbigliamento – continua Valentina –. Il costume è per sua natura un accessorio che consente di osare nella scelta di fantasie e geometrie in maniera eccezionale. Unire alla creatività, l’ascolto delle necessità delle donne che si rivolgono a me è il metodo che utilizzo anche per creare i diversi modelli, migliorandone sempre di più i dettagli. Ogni donna ha le proprie fragilità e insicurezze relative alla fisicità e non immagina che esistano tante soluzioni per valorizzare le proprie forme semplicemente ponendo la giusta attenzione alle caratteristiche di un capo, senza che nulla di sé debba essere cambiato. Il bello della moda è proprio questo: non va vissuta come una regola unica per tutti ma come uno strumento a nostra totale disposizione”.

“Rivoluzione” è stata realizzata anche con il contributo dell’illustratrice Silvia Benedetti, grazie a una call to action che Valentina ha realizzato sui social per ricercare giovani designer con cui collaborare.