Fino a
250 euro al mese di
bonus per l'affitto per “garantire l'accesso alla casa”. È la misura, già preannunciata in autunno, e ora approvata attraverso un decreto dal governo della
Spagna presieduto dal socialista Pedro Sánchez, nell'intento di fornire uno strumento di autonomia ai
giovani che volessero uscire dalla famiglia prendendo casa in proprio o insieme ad altri coetanei. A dare l’annuncio, la Ministra dei Trasporti, della Mobilità e dell’Agenda Urbana, Raquel Sánchez Jiménez.
Bonus affitto in Spagna, ecco chi lo potrà avere
Destinatarie del provvedimento le persone di età compresa
tra i 18 e i 35 anni, con entrate annuali inferiori ai
24.300 euro circa. L'aiuto sarà concesso a giovani che pagano per una casa un massimo di 600 euro o 300 euro per una stanza. In determinati casi queste soglie massime potranno aumentare, rispettivamente, sino ai 900 e 450 euro. Secondo i primi calcoli del governo, saranno circa
70.000 i giovani che potranno accedere al bonus che sarà usufruibile per un massimo di due anni. Anche se per l'entrata in vigore definitiva della misura mancano ancora “un mese e mezzo o due” per la necessità di completare diversi procedimenti amministrativi, il bonus avrà effetto retroattivo
dal 1 gennaio 2022.
Disoccupazione giovanile in Spagna, il 55% dei ragazzi tra i 25 e i 29 anni vive con i genitori
Insieme con l’
Italia, la Spagna è il Paese in Europa con le più alte percentuali di giovani che vivono ancora insieme ai genitori, con un picco del
55% per quelli di età compresa tra
25 e 29 anni. Un valore fortemente correlato con la
disoccupazione giovanile, endemica nella penisola iberica, con il 29% degli under 25 che è registrato come disoccupato.
Pedro Sánchez, 49 anni, è presidente del governo della Spagna dal 2018
Le critiche al bonus per l'affitto
Non mancano tuttavia le critiche al bonus per i giovani. Secondo la piattaforma giovanile Consiglio della Gioventù, il bonus approvato dal governo è
insufficiente in quanto solo un numero molto ridotto di giovani potrà accedervi, considerato in Spagna ci sono 2,8 milioni di giovani tra i 16 e i 34 anni intenzionati a vivere in modo indipendente dalle loro famiglie, senza tuttavia averne la facoltà a causa della disoccupazione o del basso reddito percepito. Secondo diversi osservatori poi quella dei sussidi per il pagamento degli affitti potrebbe non essere una buona idea, perché molti proprietari di immobili potrebbero essere indotti ad alzare i
canoni di locazione, mettendo così in difficoltà specialmente i giovani inquilini con stipendi leggermente superiori, i quali di conseguenza dovranno aumentare i propri sforzi per pagare l’affitto. Critiche che per il momento non hanno convinto il governo a fare marcia indietro. “Non c’è ideologia dietro cui nascondersi quando si tratta di rispondere ai bisogni dei cittadini in situazioni difficili, per aiutare i giovani che vogliono iniziare la propria vita. Destinare risorse all’alloggio significa destinarle all’
inclusione e all’
uguaglianza”, ha dichiarato la ministra Sánchez Jiménez.