Cinque attiviste del movimento “Bruciamo tutto” hanno lanciato vernice rossa all'entrata della sede Rai di viale Mazzini. Una nuova protesta contro i femminicidi e la violenza di genere, che ricorda la stessa compiuta dallo stesso gruppo circa una settimana fa, il 26 giugno, sulla scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna.
L’azione non violenta di oggi si è svolta invece davanti alla sede Rai, in viale Mazzini appunto. Sono state lasciate anche bambole in ricordo delle vittime di femminicidio sotto la statua dell'iconico Cavallo, macchiato anch’esso di rosso come le vetrate dell’ingresso dove è stata lanciata la vernice.
”Non si raccontano le loro storie, non si cerca di umanizzare e di rendere conto del contesto coem dovrebbe fare il giornalismo, di davvero dare un occhio critico per comprendere la nostra società”, dice una delle attiviste tenendo in mano il cartello con il numero 42, corrispondente a quello dei femminicidi compiuti dopo quello di Giulia Cecchettin, diventato un simbolo della violenza di genere che ancora caratterizza la nostra cultura. “Noi si giustifica e si cerca di umanizzare il carnefice”, accusa.
Questo è “Il problema della cattiva informazione” contro cui si scagliano, versando vernice rosso “sangue” anche sul pavimento d'ingresso, dove poi si siedono per intonare un canto in memoria delle tante, troppo, donne uccise. Un cartello giallo, lo stesso di una settimana fa, ricorda poi che tra due giorni, sabato 6 luglio, ci sarà l’appuntamento con la manifestazione nel centro di Roma.
Le attiviste, cinque in totale, sono state fermate e portate via dalle forze dell'ordine.