Congedo parentale 2024: per mamme e papà indennizzo all'80% anche per il secondo mese

La misura è stata inserita nella Legge di Bilancio per far fronte a una sempre più preoccupante denatalità. Ecco tutti i dettagli utili per i genitori

di CAMILLA PRATO -
31 gennaio 2024
Genitori-con-bambino-piccolo_Canva

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Mentre l'Inps si è accidentalmente dimenticato di aprire ai genitori dello stesso sesso il portale per le richieste di congedo parentale, per le coppie eterosessuali questo è stato esteso e potenziato. Lavoratrici e lavoratori con figli di età inferiore ai 6 anni potranno infatti usufruire, a partire dall'ormai concluso gennaio 2024, di un mese in più di assenza facoltativa dal lavoro retribuito all'80%. La novità è stata introdotta con la Legge di bilancio varata dal governo Meloni e ha lo scopo di aiutare, estendendo il permesso da uno a due mesi, mamme e papà con figli piccoli, in un contesto di sempre più allarmante calo del tasso di natalità. Una misura che però, se non accompagnata da altre politiche che favoriscano, ad esempio, il reinserimento lavorativo delle donne nel mondo del lavoro dopo la maternità, un maggior equilibrio nella distribuzione dei compiti familiari tra i genitori, o prevedano un potenziamento dei sostegni aziendali alle neo mamme o degli asili nido, rischia di non risolvere un problema ormai strutturale, mettendo una pezza temporanea a una falla sempre più estesa.
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La novità riguarda il 2024 e i genitori che hanno figli con meno di sei anni

Congedo parentale

Per congedo parentale si intende un periodo di astensione facoltativa dal lavoro dei genitori lavoratori dipendenti (esclusi i domestici), diverso dal congedo di maternità e paternità (obbligatori), concesso a madri e padri di figli piccoli, finché questi non abbiano raggiunto i 12 anni di età (in caso di adozione il periodo di tempo in cui si può usufruire di questo servizio parte dall'arrivo a casa del bambino). Il tetto massimo di assenza facoltativa è di dieci mesi complessivi per entrambi i genitori, che possono chiedere il congedo anche contemporaneamente. La soglia sale a 11 mesi nel caso in cui il padre lavoratore voglia astenersi dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore ai tre mesi. Al genitore solo spettano invece al massimo 11 mesi. In questo periodo madri e padri che usufruiscono di questa misura percepiscono una retribuzione sostitutiva al reddito, pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata in base allo stipendio del mese precedente l’inizio del periodo di congedo e per un termine massimo complessivo (madre e/o padre) di nove mesi. Se il rapporto impiegatizio cessa all’inizio o durante il periodo di congedo, il diritto al congedo stesso viene meno dalla data di interruzione del lavoro. Se c’è un parto o un affidamento plurimo il diritto al congedo parentale spetta alle stesse condizioni per ogni bambino.
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Per congedo parentale si intende l'astensione facoltativa dal lavoro per un massimo di 10 mesi fino ai 12 anni di età del figlio

Cosa cambia con la nuova misura

I dati parlano chiaro: anche nel 2023 in Italia i nuovi nati sono stati meno di 400 mila, con i tassi di natalità ai minimi storici. Un altro dato importante da tenere in considerazione è quello delle donne che hanno fatto ricorso, nel 2022, del congedo parentale: 270 mila su 350 mila beneficiari totali. Il governo, quindi, per cercare di correre ai ripari, estende di un mese il periodo di congedo parentale con l'80% dell'indennizzo per i genitori che avranno terminato la fase di obbligatoria (congedo di maternità e di paternità) dopo il 31 dicembre del 2023, così che avranno diritto, solo per il 2024, fino a sei anni di età del figlio. Dal 2025, invece, il secondo mese sarà retribuito per una quota del 60% dello stipendio. La nuova misura vale solo per i neogenitori che hanno un contratto di lavoro dipendente, mentre sono esclusi gli autonomi, gli iscritti alle gestioni separate dell’Inps, i lavoratori domestici. La domanda va inoltrata all’Inps, attraverso il portale dell’istituto e in modalità telematica per richiedere che il congedo venga attivato, mentre l’indennità sarà anticipata dal datore di lavoro.