Contributi? Con 2 o più figli sborsa lo Stato. Quanto paga la maternità

La premier Meloni: "Chi mette al mondo almeno due bambini ha già offerto un importante contributo alla società". Il valore della donna ancora legato al suo essere madre?

di CHIARA CARAVELLI -
18 ottobre 2023
"Una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto al Paese un grande contributo". Ieri la premier Giorgia Meloni è tornata a parlare di famiglia, uno dei cavalli di battaglia del nuovo esecutivo, nell’annunciare le misure previste nella Manovra spiegando come "lo Stato in parte compensa pagando i contribuiti previdenziali".

Meloni e l'esenzione dai contributi

"Prevediamo che le madri con due o più figli non paghino i contributi a carico del lavoratore", e "la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato": lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Cdm, spiegando che "noi vogliamo stabilire che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali. Vogliamo smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro. Vogliamo incentivare chi mette al mondo figli e voglia lavorare".

Natalità tra le priorità del Governo

La scelta della decontribuzione, unita a quella dell’asilo gratis, nasce dalla constatazione, come più volte detto dalla ministra Roccella citando le rilevazioni dell’Istat, "che la famiglia con due bambini rimane il desiderio più frequentemente espresso dalle donne italiane, ma non riesce a essere realizzato per gli ostacoli che si frappongono". Parola d’ordine natalità. Nessun accenno alle donne single o a quelle che, per scelta o impossibilità, non sono madri. Chi non dà al mondo prole (da due pargoli in su per la precisione), non dà lo stesso contributo alla società? Viene da chiedersi. Nelle parole della premier, quindi, il mondo femminile, e non sarebbe la prima volta, sembra visto solo ed esclusivamente in relazione al mettere al mondo dei figli. E non uno, ma due o più.

Le reazioni a sinistra

Dura la replica della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein: "Colpisce – le sue parole – vedere la prima presidente del Consiglio donna che non ha a cuore di migliorare le condizioni materiali di tutte le altre donne e che anche nelle dichiarazioni dei giorni scorsi sembra dire che il modo per contribuire alla società delle donne si misuri nel numero di figli che fanno.
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La segretaria del Pd, Elly Schlein (Instagram)

Affermazioni che da femminista proprio non posso condividere, tante donne danno un contributo straordinario al Paese, nell’impresa, nel lavoro, nel volontariato, nell’impegno civile, nelle istituzioni, a prescindere dal numero di figli che hanno".

L'attivista Cathy La Torre: "Le donne contribuiscono anche senza essere madri"

Sulla stessa linea della segretaria Schlein anche l’avvocata e attivista per i diritti civili, Cathy La Torre: "Qualcuno spieghi – ha scritto sul suo profilo Twitter – alla premier Meloni che tante donne hanno dato e danno un enorme contributo al Paese anche senza figli. Metterli al mondo non è un merito". Inutile dire, inoltre, che quando si parla di prole, i padri non vengano mai menzionati dai sostenitori della cosiddetta “famiglia” tradizionale. Come sulla questione del congedo parentale: la nuova Manovra prevede un aumento dell’indennità che passa dal 30 al 60% dello stipendio. Una buona notizia, se non fosse che il numero di papà che ne usufruiscono nel nostro Paese – non essendo lo strumento obbligatorio – è ancora molto basso. E il concetto, alla fine, è sempre un po’ quello: le donne fanno figli, se più di uno anche meglio, e stanno a casa per prendersene cura.