Ci risiamo: l’omofobia non va in vacanza, ma anzi proprio nel periodo di ferie da il meglio di sé. Una coppia di ragazzi è stata respinta da un bed and breakfast di Busca, in provincia di Cuneo, perché omosessuali. A luglio 2024 ci troviamo ancora a leggere questi episodi e come spesso accade quando si tenta di rimediare la pezza è peggiore del buco.
Prenotazione respinta perché omosessuali
Sì perché i titolari, infastiditi dalla denuncia riportata su Gay.it su segnalazione delle stesse vittime, non hanno negato di aver negato il soggiorno ai due, ma anzi hanno giustificato questa scelta dicendo di non voler infastidire gli altri clienti abituali. “Gli omosessuali preferiamo non vengano, perché non vogliamo rischiare che la nostra struttura finisca nei circuiti dei loro siti. È più una questione di marketing. Ci siamo creati una certa clientela e vogliamo tutelarla”, ha detto senza imbarazzo la proprietaria del bed and breakfast di Busca a la Repubblica, nel tentativo – vano – di non farsi etichettare come omofoba, come invece dimostra di essere con le sue stesse parole.
Uno dei due ragazzi ha parlato della discriminazione subita al sito Gay.it: lui e il compagno volevano prenotare una stanza in struttura per trascorrere qualche giornata nella Granda, ma dopo averla scelta sul sito Booking.com, insieme al suo compagno si è sentito rispondere di no dalla proprietaria stessa avrebbe perché non voleva problemi con gli altri ospiti.
La stessa risposta data dopo ai giornalisti che hanno voluto verificare il racconto della coppia. “Questa è una struttura che ha più di dieci anni, io tra tre anni vado in pensione e non voglio avere problemi. Non vogliamo finire con avere quella clientela”, avrebbe affermato la signora. Replicando poi all’accusa di discriminazione con un classico: “Ma no, io ho amici gay”. La più classica delle giustificazioni, applicabile in quasi ogni caso di disparità di trattamento, dal razzismo all’omofobia appunto. Della serie, ‘i miei amici gay’ sono una cosa, me li sono scelti e rimangono in ambito privato; ma per quanto riguarda la sfera pubblica meglio non confondersi con “certi circuiti”, perché potrebbero infastidire qualcuno, magari qualche cliente altrettanto omofobo.
La titolare: “Non sono omofoba. Vogliono danneggiarmi”
Sentita anche dall’agenzia Ansa, la titolare ripete la sua versione dei fatti: “Io non ho rifiutato questa coppia, ho solo detto loro che prima di confermare la prenotazione avrei dovuto chiedere agli altri ospiti della struttura”. Così risponde alla denuncia della coppia, che sta facendo il giro del web dopo essere stata raccolta e rilanciata dal sito. Insomma come proprietaria non si è sentita di assumersi la responsabilità di accettare dei clienti che potevano apparire sgraditi agli altri, scaricando su questi ultimi la colpa eventuale di un rifiuto. “Mi è già successo – precisa la donna – che alcuni clienti mi abbiano detto che non sarebbero più venuti se ci fossero stati altri ospiti omosessuali”. Chiaro no, non è lei che discrimina, ma gli altri, e invece di mandare via questi asseconda le loro richieste.
E ancora: “Con tutte le strutture che ci sono nella zona, perché queste persone si sono incaponite con la nostra? Ce l'hanno con me, vogliono danneggiarmi”, accusa. L'albergatrice aggiunge che la struttura, attiva da dodici anni, non ospita più bambini dopo aver avuto problemi in passato: “Ma nessuno ha sollevato polemiche”. Il B&B si affaccia sulle campagne, con tanto di piscina e idromassaggio è un luogo molto ricercato dalla famiglie (senza figli) e dalle giovani coppie.
Sul caso ha detto la sua anche l'Arcigay: “Un atto discriminatorio è sempre grave, ma in questo momento è doppiamente grave che e persone si sentano libere di mettere in atto azioni di questo tipo senza nessuna remora. Questo governo sta legittimando questo tipo di pensiero”, ha commentato Elisabetta Solazzi, presidente dell'Arcigay di Cuneo.