Nascosti dietro al telo della recinzione, fuori dal giardino di
PizzAut a Cassina de’ Pecchi (Milano), "hanno incominciato a parlare rivolti ai clienti con uno
strano camuffamento della voce, con voce artefatta
di chi fa fatica ad articolare le parole hanno incominciato a intonare rivolti al ristorante
GNE GNE GNE... GNE GNE GNE... GNE GNE...". Un episodio che, come denuncia su Facebook
Nico Acampora, fondatore del locale che offre
lavoro e dignità alle persone autistiche, ha "incrinato una serata meravigliosa". La vicenda è avvenuta nella serata di domenica 21 agosto e dimostra quanta
arretratezza culturale ci sia ancora nel nostro Paese. Perché oltre alla derisione, agli scimmiottamenti dei dipendenti che invece andrebbero solo applauditi, queste persone non hanno
nemmeno avuto il coraggio di mostrarsi, rimanendo nell'ombra fuori dal locale stesso. Un'azione veramente vergognosa, di chi ha scelto di prendersela con dei ragazzi che molto spesso "hanno difficoltà nel linguaggio ma cucinano e servono centinaia di clienti, non si fermano davanti a niente", sottolinea Acampora.
La condanna
"Secondo chi li ha ascoltati sembrava volessero prendere in giro i ragazzi autististici che lavorano da PizzAut, simulando una difficoltà nella parola e peggio ancora...". Imitare la voce degli autistici, che proprio a causa della loro condizione sono purtroppo spesso
vittime di bullismo, di
discriminazione,
di esclusione sociale, è un gesto da condannare senza appello. Ed è questa la linea che segue l'ideatore di PizzAut, nella sua
denuncia sui social sottolineando invece le doti dei suoi dipendenti e le qualità che riescono ad esprimere semplicemente lavorando, essendo considerati non (solo) ragazzi con autismo ma cuochi, camerieri, gestori di un ristorante. Insomma persone. "Vorrei dire ai ragazzini dello
GNE GNE GNE che i ragazzi autistici che lavorano dentro il ristorante questa sera hanno
cucinato e servito per 210 persone... Volevo dirvi che è vero che molti ragazzi autistici hanno difficoltà nel linguaggio, ma non li ferma nell’affrontare
sfide difficili senza mai nascondersi dietro ad un telo".
Acampora con alcuni dipendenti autistici di PizzAut
L'invito a cena
Acampora, che è stato messo al corrente dello spiacevole accaduto da alcuni clienti della pizzeria presenti la sera del fatto, come di consueto però non si ferma però alla condanna. Riguardo ai bulli che hanno preso di mira i dipendenti, infatti, ha scritto: "La prossima volta mi auguro di trovarli all’interno del ristorante, a parlare proprio con i miei camerieri per scoprire
un mondo meraviglioso,
fatto di sensibilità rara, di delicatezza, ma anche di competenze e forza incredibile... Sarete miei ospiti, vi offriremo una cena buonissima ed un'esperienza bellissima...e chissà mai decidiate di venire a fare i volontari per PizzAut...(un modo fantastico per combattere la noia).
Vi aspetto ragazzi,
abbiate almeno il coraggio di venire a mangiare gratis". Una risposta a tono a chi ha fatto dei pregiudizi e della stupidità la propria arma.