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Home » Attualità » Mario Draghi: “Ringrazio mia moglie. La mia vita è una storia bella che si incentra su di lei”

Mario Draghi: “Ringrazio mia moglie. La mia vita è una storia bella che si incentra su di lei”

Il presidente del consiglio ha incontrato gli studenti dell'istituto Dante Alighieri di Sommacampagna (Verona). Parlando, tra le altre cose, delle persone che hanno avuto un peso importante nella sua vita ha elogiato i genitori, gli insegnanti straordinari ma soprattutto la moglie, ormai da oltre 40 anni, Serena Cappello

Marianna Grazi
20 Maggio 2022
draghi-moglie-serena-cappello

Mario Draghi con la moglie Serena Cappello

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“I miei di idoli? I miei genitori, gli insegnanti e mia moglie Serena“. È un lato inedito di sé, più personale, intimo, quello che il presidente del Consiglio Mario Draghi mostra agli studenti della scuola Dante Alighieri di Sommacampagna, nel veronese, dove il premier è in visita. All’ordine del giorno del suo discorso c’è ovviamente la situazione internazionale, con la guerra in Ucraina che definisce “un errore spaventoso fatto da Putin” e i tentativi per “cercare la pace” avendo davanti “un muro”, e c’è “la responsabilità di guidare un Paese in un momento difficile” che Draghi confessa di sentire. Poi però, il politico austero lascia il posto all’uomo, al figlio, al marito. Perché, spiega riguardo alla moglie, “La mia vita una storia bella che si incentra su di lei”.

Le persone a cui deve quello che è diventato

Mario Draghi
Mario Draghi ha fatto visita alla scuola Dante Alighieri di Sommacampagna, Verona e ha raccontato chi sono le persone più importanti della sua vita: i genitori, gli insegnanti e la moglie

Accolto da striscioni, canti –anche rap– e poesie dagli alunni dell’istituto veronese, il presidente Mario Draghi rimane sorpreso quando i ragazzi gli donano una rosa per la moglie Serena “perché dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” e una raccolta di disegni realizzati per lui. “Una delle domande che erano previste in questa conversazione in classe era: ‘Presidente quale è il suo idolo?'”, spiega il premier, che poi elenca il suo personale ‘pantheon’, motivando le proprie scelte. “Più che pensare a idoli, spesso penso a chi devo qualcosa, a qualcuno nella mia vita per quel che sono diventato, per quello che ero, per tutto. E mi vengono in mente tre gruppi di persone: uno, io devo moltissimo ai miei genitori, non tanto dal punto di vista materiale, ma dal punto di vista spirituale, psicologico, formativo. L’amore per il lavoro […] Il rispetto delle regole, ma anche una consapevolezza, sapere chi sei, che cosa ci stai a fare qui, cos’è che combini. Te lo devi chiedere tutti i giorni, cos’è che ho fatto oggi. Ecco, questa è una delle cose che vengono da parte della mia famiglia di origine”.

“Poi ho avuto degli insegnanti straordinari, a scuola, all’università, e anche dopo negli studi successivi che ho fatto in America e anche in Italia – prosegue Draghi –. Quanti insegnanti bravi ci siano la gente non lo capisce, lo ignora. Ma sono tanti e bravissimi, e in un certo senso voi li avete davanti. Sono veramente quelle persone che non solo si sacrificano, perché il sacrificio dà l’idea di una persona che è triste e che deve fare qualcosa perché lo deve fare, ma si divertono a stare con voi. E sono coloro che vi danno i primi messaggi della vita. Sono coloro che vi dicono: ‘ma tu che hai fatto?’. Sono coloro che vi aiutano a trovare la consapevolezza di voi stessi. Gran parte di loro lo fanno col sorriso”.

L’elogio alla moglie Serena

mario draghi-serena cappello
Mario Draghi e Serena Cappello sono sposati da più di 48 anni e hanno due figli, Federica e Giacomo

E la terza persona a cui il presidente del Consiglio dice di dovere qualcosa? “Per tornare alla rosa, la terza persona più importante a cui effettivamente devo gran parte di quel che ho fatto negli ultimi 40-50 anni è mia moglie – afferma Draghi, che è sposato con Serena Cappello da ben 48 anni –. Ogni tanto mi viene in mente la quantità di fesserie che avrei fatto se non ci fosse stata lei”, aggiunge con un sorriso, lasciando da parte quell’aura di riservatezza sempre mantenuta dal premier sulla sua vita privata. “E anche alla capacità di capire il momento psicologico, ne ho attraversati tanti nella mia vita. E poi la famiglia che si è creata, i figli, i nipoti della vostra età. Quindi è tutta una storia bella che si incentra su di lei“, conclude chiedendo un applauso per la moglie. Un elogio inedito da parte sua, ma molto sentito, accolto con entusiasmo dagli studenti.

Serena Cappello, la signora Draghi, ha la stessa età del premier, viene da Padova e ha origini nobili: discende da Bianca Cappello, moglie del Granduca di Toscana Francesco de’ Medici. È laureata in letteratura inglese. I due si sono conosciuti – grazie ad amici in comune – quando avevano 19 anni, sulla riviera del Brenta e da allora non si sono più lasciati. Dal loro matrimonio, nel 1973, sono nati i figli Federica e Giacomo Draghi. Non che di lei non si sia mai sentito parlare. La donna ha infatti ampia voce in capitolo nelle scelte del marito, come ha ammesso lo stesso Draghi in più occasioni. Ad esempio, un episodio che risale ad appena qualche mese fa, quando erano in molti ad ipotizzare una sua candidatura a presidente della Repubblica, disse: “Davvero non so. L’ho detto molte volte. Chiedete a mia moglie, ne sa più di me”. Insomma nonostante il presidente del Consiglio ci tenga a tener ben separate le sue due sfere, quella pubblica di politico e quella privata di marito e padre, c’è un collante molto importante a tenere insieme la sua esistenza: la moglie Serena.

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15 Giugno 2022

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  • "Amiamo troppo la nostra storia e cultura per permettere che tutto venga distrutto.”

Il cambiamento climatico è un problema da affrontare il prima possibile. Per smuovere le acque di un immobilismo colpevole due attivisti si sono incollati a un capolavoro di 200 anni alla National Gallery di Londra. Letteralmente. 

Si tratta dell’ultima di una serie di proteste dirompenti del gruppo ambientalista britannico Just Stop Oil.

I due attivisti hanno coperto il famoso dipinto di John Constable “The Hay Wain” con una versione modificata dell’immagine prima di attaccare le mani alla sua cornice. 

Raffigurante il fiume Stour, che divide le contee inglesi di Suffolk ed Essex, è considerato uno dei dipinti per eccellenza di Constable. La versione modificata dei manifestanti ha visto il fiume sostituito con una strada asfaltata, con le ciminiere della fabbrica raffigurate sullo sfondo e gli aeroplani che volano sopra la testa. 

Lazarus, uno dei due studenti che si è incollato al dipinto, ha detto agli spettatori che la versione “reinventata” del dipinto “mostra la natura distruttiva della nostra dipendenza dal petrolio. Voglio lavorare nelle arti, non distruggerle. La situazione in cui ci troviamo dimostra che dobbiamo fare tutto il possibile, in modo non violento, per prevenire il collasso della civiltà verso cui ci stiamo precipitando.”

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #thehaywain #juststopoil #nationalgallery #londra #attivisti #thereisnoplanetb
  • Surrealismo e folclore, fusi in una sola persona. 
Nasceva oggi Frida Kahlo, la pittrice messicana dagli intensi ritratti e autoritratti, autrice di poesie immortali, uno straordinario simbolo del femminismo moderno. 

#lucenews #lucelanazione #fridakahlo #anniversari #fridakahloinspired #fridakahlofrases #fridakahloquotes
  • Oggi è la giornata mondiale del bacio, il gesto che esprime l
  • “C’è un bambino! C’è un bambino!”

Poteva essere una tragedia nella tragedia. Invece, grazie a un gesto di coraggio di quelli che non si vedono certo tutti i giorni, un barlume di luce appare anche nel momento più tragico. 

Una bimba di appena 4 mesi è stata salvata dall’annegamento da un giovane proveniente dal Togo che, come lei, si trovava a bordo del barcone affondato lo scorso 27 giugno durante la traversata che dall’Africa Settentrionale li stava portando verso una sperata nuova vita in Europa.

A bordo c’erano un centinaio di persone: uomini, donne, ragazzi e ragazze, tanti bambini che, come spesso accade, sono costretti ad abbandonare la loro terra, dilaniata spesso dalla carestia, dalla siccità, dai conflitti, per cercare un futuro altrove.

Il ragazzo non ha esitato a prendere la bimba dall’acqua e poggiarsela sulla spalla, in modo che potesse rimanere in superficie. Lui, in evidente difficoltà, trova aiuto invece in un pezzo di legno galleggiante, fino all’arrivo dei soccorritori della nave della Ong Geo Barents. La piccola, che purtroppo nonostante lo sforzo del ragazzo mostrava i primi segnali di annegamento è stata rianimata e curata dal personale volontario di Medici Senza Frontiere.

Di Marianna Grazi ✍

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"I miei di idoli? I miei genitori, gli insegnanti e mia moglie Serena". È un lato inedito di sé, più personale, intimo, quello che il presidente del Consiglio Mario Draghi mostra agli studenti della scuola Dante Alighieri di Sommacampagna, nel veronese, dove il premier è in visita. All'ordine del giorno del suo discorso c'è ovviamente la situazione internazionale, con la guerra in Ucraina che definisce "un errore spaventoso fatto da Putin" e i tentativi per "cercare la pace" avendo davanti "un muro", e c'è "la responsabilità di guidare un Paese in un momento difficile" che Draghi confessa di sentire. Poi però, il politico austero lascia il posto all'uomo, al figlio, al marito. Perché, spiega riguardo alla moglie, "La mia vita una storia bella che si incentra su di lei".

Le persone a cui deve quello che è diventato

Mario Draghi
Mario Draghi ha fatto visita alla scuola Dante Alighieri di Sommacampagna, Verona e ha raccontato chi sono le persone più importanti della sua vita: i genitori, gli insegnanti e la moglie
Accolto da striscioni, canti –anche rap– e poesie dagli alunni dell’istituto veronese, il presidente Mario Draghi rimane sorpreso quando i ragazzi gli donano una rosa per la moglie Serena "perché dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna" e una raccolta di disegni realizzati per lui. "Una delle domande che erano previste in questa conversazione in classe era: 'Presidente quale è il suo idolo?'", spiega il premier, che poi elenca il suo personale 'pantheon', motivando le proprie scelte. "Più che pensare a idoli, spesso penso a chi devo qualcosa, a qualcuno nella mia vita per quel che sono diventato, per quello che ero, per tutto. E mi vengono in mente tre gruppi di persone: uno, io devo moltissimo ai miei genitori, non tanto dal punto di vista materiale, ma dal punto di vista spirituale, psicologico, formativo. L'amore per il lavoro [...] Il rispetto delle regole, ma anche una consapevolezza, sapere chi sei, che cosa ci stai a fare qui, cos'è che combini. Te lo devi chiedere tutti i giorni, cos'è che ho fatto oggi. Ecco, questa è una delle cose che vengono da parte della mia famiglia di origine". "Poi ho avuto degli insegnanti straordinari, a scuola, all'università, e anche dopo negli studi successivi che ho fatto in America e anche in Italia – prosegue Draghi –. Quanti insegnanti bravi ci siano la gente non lo capisce, lo ignora. Ma sono tanti e bravissimi, e in un certo senso voi li avete davanti. Sono veramente quelle persone che non solo si sacrificano, perché il sacrificio dà l'idea di una persona che è triste e che deve fare qualcosa perché lo deve fare, ma si divertono a stare con voi. E sono coloro che vi danno i primi messaggi della vita. Sono coloro che vi dicono: 'ma tu che hai fatto?'. Sono coloro che vi aiutano a trovare la consapevolezza di voi stessi. Gran parte di loro lo fanno col sorriso".

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