Escluso dal centro estivo: "Mio figlio è autistico e nessuno lo assiste"

La denuncia di Ornella Bedini, madre del ragazzo, che si dice "indignata" per il trattamento che gl'è stato riservato. "È considerato al pari di altri che non hanno un posto nella società"

di MARIANNA GRAZI -
19 luglio 2023
bambini centri estivi

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È autistico, viene escluso dal centro estivo. È successo ad un ragazzo di Appignano del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. A denunciare la triste vicenda è la sua mamma, dalle pagine de la Repubblica. La signora Ornella Bedini, ormai esausta per una situazione che si protrae da troppo tempo, questa volta ha deciso di non tacere e si è rivolta ai giornalisti per raccontare l'episodio riguardante il figlio. Che invece che trascorrere queste giornate estive coi suoi amici o compagni di scuola, "è a casa, senza assistenza".

La denuncia di mamma Ornella

"Sono indignata" dice la madre dell'adolescente, che lancia un appello accorato per suo figlio: "Non fa più attività sportive, non fa più piscina, perché non c'è chi l’assiste, non ha più una vita sociale e questo è inaccettabile, non degno di un Paese che si dichiara civile. È ormai da troppo tempo, che il ragazzo non ha un’assistenza adeguata".
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Bambini al centro estivo: in provincia di Ascoli Piceno un ragazzo autistico è stato escluso perché non c'erano educatori che potessero assisterlo

Il problema, quindi, non si limita al singolo caso del campo estivo che, proprio per mancanza di educatori preparati a seguire il ragazzo, ha dovuto lasciarlo a casa. Eppure, continua Bedini su Repubblica, "è considerato al pari di altri che non hanno un posto nella società". Perché si parla tanto di inclusione, di politiche di accoglienza, ma poi, all'atto concreto, spesso la realtà è molto diversa. "Non chiedo nessun favore, nessun piacere, ma un diritto - sottolinea la donna -: c’è una legge, la 328, articolo 14, che non deve rimanere sulla carta. Mi dovete dare gli strumenti per attuarla, c’è il centro estivo, ho bisogno dell’assistenza. Se questa situazione persiste sarò costretta a ricorrere alle vie legali", annuncia.

Un diritto negato: il centro estivo dice no

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Bambino con disabilità escluso dal centro estivo

Perché il suo bambino deve essere costretto a trascorrere l'estate da solo? "Perché un figlio con difficoltà deve rimanere dentro casa? Per la burocrazia, per che cosa?" Come purtroppo ancora troppo spesso accade l'autismo sembra essere un motivo di esclusione dalla società, dallo stare insieme. Mamma Ornella non si è arresa facilmente dopo il no, l'ennesimo, e rivela di aver inviato molte email agli organizzatori del campus, ma senza successo. Non è mai arrivata una risposta. "Lui deve essere seguito, aiutato ed ha diritto all’assistenza - lamenta al quotidiano -. Non si tratta così un ragazzo in difficoltà, mio figlio rimane chiuso in casa".

I precedenti

Purtroppo l'episodio accaduto in questi giorni in provincia di Ascoli Piceno non è il primo e temiamo non sia nemmeno l'ultimo caso in cui i disservizi isolano ragazzi e ragazze con disabilità o con particolari necessità. L’estate scorsa ad esempio, ad Alassio in Riviera Ligure, un'altra mamma aveva denunciato la mancanza di assistenza a suo figlio in sedia a rotelle, che non aveva potuto fare il bagno in mare per l'intera vacanza.
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Tommaso, 24enne autistico allontanato da un ristorante in Trentino. Qui con mamma Cecilia

Ma ci sono casi anche più attuali, quotidiani, come quello della coppia di Roma contattata da una struttura di Vieste prima dell'arrivo che si è sentita chiedere di "non disturbate gli altri ospiti", o del bimbo autistico di Teramo escluso dalla comunione coi compagni, o ancora quello di Tommaso, il 24enne in ferie con la famiglia in Trentino, a cui un cameriere aveva chiesto di spostarsi di tavolo per non dare fastidio ai clienti del ristorante. Esempi di una cultura ancora troppo diffusa, che vede nella disabilità o nelle difficoltà di bambini e adolescenti un problema da estirpare alla radice. Come? Escludendoli dal vivere comune e relegandoli ai margini della società. Perché il "diverso" deve rimanere ben separato da quella che viene considerata la normalità. Facile, no?