Funerale Michela Murgia: "Felice fino alla fine". L'addio della piazza con 'Bella ciao'

Le esequie della scrittrice morta di cancro a 51 anni il 10 agosto si sono tenute alla Chiesa degli Artisti a Roma. Presenti tanti volti amici, colleghe, politici e centinaia di lettorə e ammiratorə

di MARIANNA GRAZI
12 agosto 2023
Funerali di Michela Murgia

Funerali di Michela Murgia

È una grande folla quella che aspetta Michela Murgia davanti alla Chiesa degli Artisti, a Roma, per accompagnarla nel suo ultimo viaggio. Al funerale, celebrato da Don Walter Insero con padre Antonio Spadaro (gesuita, direttore della Civiltà Cattolica e molto vicino a Papa Francesco), ci sono gli amici e le amiche, c'è la sua famiglia queer, ci sono amiche e colleghe. Ma soprattutto ci sono centinaia di persone venute a salutare la scrittrice sarda, paladina dei diritti, scomparsa il 10 agosto per quel "cancro gentile" che aveva rivelato appena qualche mese fa.
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L'arrivo del feretro di Michela Murgia alla Chiesa degli Artisti a Roma

La 51enne, voce di tante battaglie sociali, ha raccolto intorno a sé, anche nella morte, tuttə coloro che, grazie alla sua vita spesa per glə altrə, hanno trovato in lei un'amica, un'alleata, una cassa di risonanza di istanze di libertà e tutela, o semplicemente un modello di donna libera, vera, testarda. Femminista nell'anima.

L'arrivo del feretro

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Elly Schlein alla Chiesa degli Artisti durante il funerale della Murgia

Quando Michela arriva, il suo feretro viene accolto da un lunghissimo applauso commosso, diventato un'ovazione, di tantə lettorə che si sono organizzati per venire anche attraverso un gruppo Telegram con 600 iscritti, dove hanno deciso di renderle omaggio anche indossando una maglietta bianca. In chiesa non ci sono fiori, secondo quanto disposto dalla stessa scrittrice, tanto che è stato rimandato indietro anche la corona di fiori del Comune di Roma.   Murgia non voleva fiori recisi in chiesa: tutti i cuscini mandati da diverse autorità, dal sindaco all'amministrazione cittadina, sono rimasti fuori sul sagrato. L'unica composizione presente all'interno, vicino alla bara, è quella scelta e voluta da lei, con fiori di carciofo, limoni, peperoncino e mirto. Sulle panche i figli d'anima di Murgia, il marito (sposato a inizio luglio 'in articulo mortis') Lorenzo Terenzi, le grandi amiche e colleghe Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri, Teresa Ciabatti. Ci sono anche Roberto Saviano, Paolo Repetto, Elly Schlein, Sandro Veronesi e Lella Costa. E ancora, Paola Turci e la moglie Francesca Pascale, oltre a un folto gruppo di famiglie arcobaleno.

Francesca Pascale e Paola Turci (D) arrivano ai funerali della scrittrice

La folla saluta Michela Murgia

Fuori un'ammiratrice espone lo striscione "God save the queer", la scritta che Michela Murgia aveva sull'abito di nozze. Tra gli omaggi floreali una composizione verde con il mirto e la corona di Roma Capitale. I fan, in maggioranza, rimangono fuori (la chiesa può contenere solo poche decine di persone). Sono migliaia: tutta l'area antistante la chiesa è gremita di uomini e donne di ogni età racchiusi in un rispettoso silenzio. Qualcuno sta male per il caldo e cerca riparo in zone ombreggiate o nei bar vicini, via del Babuino è bloccata per la folla, il traffico va in tilt. Sotto il sole cocente, tra qualche tricolore e palloncini colorati, più di una persona segue la cerimonia funebre sui cellulari, attraverso le dirette Facebook o sui quotidiani.
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Un cartello durante di una fan recita "God save the Queer", come il titolo di un celebre saggio della scrittrice

C'è qualche momento di tensione, quando un uomo di circa 50 anni urla "Comunisti di merda. Viva la Meloni" rivolto alla folla assiepata davanti alla cattedrale. L'uomo è stato poi avvicinato dagli agenti della Polizia locale. Sui social appare anche l'omaggio dello street artist TvBoy.

L'omelia di Padre Insero: "Lasciatevi provocare dalla sua fede intelligente"

"Abbiamo scelto questa pagina dal Vangelo di San Giovanni con Michela. Gesù è simboleggiato con la porta, cioè la soglia, quel luogo di passaggio che permette di attraversare lo spazio e andare oltre" dice Don Walter Insero nell'omelia funebre della scrittrice alla Chiesa degli Artisti a Roma. "Lei è nell'oltre, la sua anima è in viaggio verso il Padre non verso il nulla. Michela - ha detto il celebrante - ha fatto tante battaglie, lo sappiamo. Vi invito ad accogliere la testimonianza di fede che ha rappresentato nel momento della prova, nella malattia, nella sofferenza dura che ha vissuto. Michela ha portato avanti la buona battaglia, ha conservato la fede, direbbe San Paolo. Lei ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, è possibile salutare tutti e riconciliarsi con tutti. Chi ha avuto il regalo dalla Provvidenza di poter condividere gli ultimi momenti ha visto una donna affidarsi a Dio, una donna che non ha mai avuto timore di manifestare la sua fede".
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"Lei è nell'oltre" dice Don Walter Insero durante l'omelia al funerale

"I canti che ascoltiamo oggi, con i quali preghiamo sono quelli della sua giovinezza quando impegnata nell'Azione Cattolica, come referente regionale, si è messa al servizio degli altri, cosa che ha fatto da subito". Un impegno che si è concretizzato anche con "l'amore per la Scrittura e la teologia, che è proprio lo studio e il commento della Scrittura, e con l'insegnamento della religione. Oggi preghiamo per lei con affetto e gratitudine, affidandola alla misericordia del Signore. Vi invito ad accogliere la sua testimonianza - conclude - a lasciarci provocare dalla sua fede intelligente, anche dalle sue provocazioni perché la fede chiede sempre di essere non solo pensata ma anche accolta. In apertura della cerimonia don Insero ha anche letto un messaggio per la scrittrice del Cardinal Zuppi, presidente della Cei: "Il libro della sua vita non è finito, le sue pagine continuano a essere scritte con lettere d'amore. Lei lo ha scritto con passione".

Saviano: "Condivisione il senso di tutto, non ha mai smesso di essere felice"

"Sono le parole più difficili della mia vita". Così lo scrittore Roberto Saviano prende la parola al termine delle esequie della scrittrice, intellettuale ed attivista scomparsa il 10 agosto scorso. "Michela - ricorda l'intellettuale - voleva che questa giornata fosse per tutti. Sembrava suonasse quando batteva sui tasti. Per Michela la condivisione era il senso di tutto.
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Roberto Saviano alla Chiesa degli Artisti per l'addio all'amica e collega

Quando le cose non andavano lei ti diceva: 'Non stare solo, vieni qui'. Le scelte di Michela possono essere sintetizzate in: non essere soli, non lasciare soli. Michela ha protetto tutti fino alla fine, anche nei momenti dolorosissimi della fine". "Lei è stata abile a non far sentire il dolore delle sue scelte di lotta - sottolinea Saviano -. Ci siamo conosciuti e uniti non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che ci hanno fatto. In questo Paese è stato possibile che si considerasse una scrittrice, intellettuale attivista come una nemica politica. Michela ha voluto stare accanto a me nei processi che mi hanno riguardato. Voglio darle tutta la mia gratitudine: durante la notte e i pomeriggi difficili, Michela c'era. 'Abbi fiducia in chi ci legge e capisce', diceva. Quelli che hanno fatto davvero del male a Michela - attacca - sono quelli che avevano un piede qui e un piede lì, quelli che stavano a metà per convenienza. Sono loro ad aver reso la sua vita difficilissima. Michela sceglieva, perché il silenzio di fronte all'orrore l'avrebbe resa infelice. Scegliere è l'unica cosa che la faceva sentire in asse con sé stessa".

La folla canta Bella Ciao

Piazza del Popolo gremita aspettava l'uscita del feretro di Murgia e intanto centinaia di persone assiepate fuori sulla scalinata e sulla strada cantano "Bella ciao". Un rito laico collettivo, parallelo a quello religioso all'interno della chiesa.
 
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I cori 'Michela-Michela', gli applausi, i pugni chiusi, le bandiere dell'Anpi e il canto partigiano intonato tra la commozione. Questa la cornice che ha accompagnato la salma al termine delle esequie, celebrate nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, a Roma. La bara è stata trasportata a spalla da alcuni componenti della famiglia della scrittrice e da Roberto Saviano, suo grande amico, molto commosso. Un lungo applauso e tante lacrime la accompagnano. Anche la segretaria del Pd Elly Schlein esce dalla Chiesa degli Artisti dove ha assistito ai funerali, senza rilasciare dichiarazioni, visibilmente commossa. Fuori, ad aspettarla, le Famiglie arcobaleno, giornalisti, rappresentanti del mondo della cultura e della società civile ma anche tanta gente comune che ha voluto bene alla scrittrice scomparsa giovedì 10 agosto.