Milano, 7 febbraio 2025 – Gli atti di bullismo, cyberbullismo e la violenza di genere possono lasciare ferite profonde, che durano nel tempo e minano la salute fisica e mentale di ragazzi e ragazze. L’educazione e il dialogo non giudicante, sono alcuni tra gli strumenti più potenti per prevenirli e contrastarli. E ‘Fare X Bene’ lo fa da 15 anni nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. “Il fenomeno è dilagante e avviene ovunque, ma soprattutto alle scuole medie, tanto che i ragazzi l'hanno definita 'terra dei traumi': qui chi non si è ritrovato vittima di bullismo, lo ha visto o lo ha perpetrato”, spiega Giusy Laganà, direttrice generale della Onlus e referente dell’Associazione sul tavolo di lavoro dell’Advisory Board di Generazioni Connesse del Miur.
![Giusy Laganà, dirigente di Fare X Bene e la creator Iris Di Domenico](https://luce.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZDViODRjZjYtZDM5OS00/2/giusy-lagana-dirigente-di-fare-x-bene-e-la-creator-iris-di-domenico.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
In occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, oggi 7 febbraio, ‘Fare X Bene’ scende nuovamente in campo. La Onlus ha infatti scelto di essere partner di Super!, il brand di intrattenimento di Paramount Italia dedicato a bambini e ragazzi, per un progetto insieme alla creator Iris Di Domenico, che vede protagonisti gli studenti della 1B della scuola media Iqbal Masih di Milano e le loro storie. L’obiettivo è sensibilizzare e dare voce ai giovani su un tema cruciale, promuovendo valori come il rispetto, l’inclusione e la collaborazione.
Giusy, ci parli di quest'ultima iniziativa.
“Noi dell'associazione Fare X Bene’ e Super! abbiamo unito le forze per parlare con una classe di studenti delle medie, auspicando che il dialogo e l'educazione possano essere strumenti per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo”.
Com'è avvenuto l'incontro?
“Da Milano siamo partiti in pullman per la Liguria. Una volta arrivati a La Città dei Bambini e dei Ragazzi di Genova, insieme agli studenti abbiamo creato un circle time, ovvero ci siamo disposti in cerchio in modo da abbattere subito le barriere, e abbiamo iniziato ad affrontare l'argomento. Con me c'erano la creator Iris Di Domenico e alcuni peer educator, ovvero gli educatori tra pari (persone formate e sensibilizzate in merito alla prevenzione di comportamenti a rischio, ndr)”.
Com'è andata?
“È stato un momento molto emozionante perché, nonostante le difficoltà iniziali, i ragazzi hanno iniziato ad aprirsi e a raccontare le loro esperienze. Hanno voglia di essere ascoltati e non giudicati. Bisogna imparare a guardare ai bambini con gli occhi di bambini, non dall'alto verso il basso, altrimenti si rischia solamente di deluderli e di perderli”.
È anche nata una sorta di carta dei valori
“Sì, i ragazzi hanno creato la carta del ‘Codice Ninja’, ispirata ai valori fondamentali delle celebri Tartarughe Ninja: amicizia, empatia, inclusione e rispetto. Amicizia perché è importante che si accorgano di chi gli sta a fianco e lo aiutino se è in difficoltà. Non si ride di qualcuno, ma con qualcuno. Empatia per provare a mettersi nei panni degli altri, pensando di non fare quello che non vorrebbero fosse fatto a loro. Inclusione perché nessuno deve essere isolato ma sentirsi parte di un gruppo e, di conseguenza, il rispetto dell'altra persona, anche se è diversa da noi. E' proprio la nostra diversità che ci rende unici”.
E avete girato dei video…
“Durante l’incontro sono state registrate alcune clip, che andranno in onda tutti i giorni alle 19 e 30 fino al 9 febbraio su Super!, canale 47 del dtt e tivusat e 625 di Sky, e sulla pagina Instagram ufficiale @officialsupertv. Un'iniziativa per portare un messaggio importante a un pubblico più vasto possibile, in modo che l’azione d’amore arrivi ovunque”.
Con voi c'era anche la creator Iris di Domenico.
“Iris è ambassador della Onlus e per noi è un valore aggiunto. Siamo abituati a pensare che i bulli colpiscano le persone più fragili e deboli, timide. La storia di Iris dimostra che non è così. Creator amatissima da più giovani, è davvero una forza della natura. Eppure è stata bullizzata. Ma se prima ha subito, poi ha scelto di affrontare il bullismo. È un grande esempio, è portatrice di buone pratiche e viene spesso con me e i peer educator nelle scuole per parlare con gli studenti”.
Il momento più bello di quella giornata a Genova?
“Ce ne sono stati tanti, ma ciò che mi ha stupito di più è stato il ritorno a casa. Sul pullman i ragazzi avevano cambiato compagno di viaggio: non erano più seduti accanto all'amico o all'amica di sempre, ma avevano scelto qualcun altro, qualcuno che li aveva colpiti con il suo racconto durante la circle class. Avevano il desiderio di sapere di più e di provare a dare un consiglio o un supporto, perché magari loro quella situazione l’avevano già vissuta”.
Quasi un senso di responsabilità.
“Sì e a qual punto non li fermi più, diventano un fiume in piena. Quando capiscono che la loro esperienza può essere d'aiuto a qualcuno, diventano più che responsabili. Per un giovane l'idea di avere un impatto sulla situazione e di poterla migliorare dà molta forza e, oltre a contribuire a sviluppare un senso di sicurezza, è un'importante lezione di vita”.
E i genitori?
“Entusiasti, erano quasi increduli di quello che vedevano. Ci hanno riempito di domande e si sono mostrati molto disponibili in tutto e per tutto. Ricevere risposte di questo tipo ci incoraggia ad andare avanti e fare sempre di più”.
Ma Fare X Bene Onlus fa molto di più...
"Sì, oltre a partecipare ad alcuni progetti come questo, noi organizziamo corsi nelle scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia per per promuovere la cultura della tolleranza e del benessere. Ci rivolgiamo agli studenti, ma anche alla comunità educante, ai genitori e alle famiglie”.
Non solo bullismo e cyberbullismo
“Siamo tra i pochi in Italia a fare da sempre educazione all'affettività e alla sessualità perché se non impari da piccolo a gestire le tue emozioni, i tuoi sentimenti o la tua rabbia, da adulto sarà tutto più complicato”.
E lavorate nelle aziende
“Sì, facciamo formazione nelle aziende, perché ci occupiamo di abbattere ogni forma di discriminazione e violenza di genere. Abbiamo anche lo sportello 'Il Petalo Bianco' per la consulenza psicologica delle donne vittime di violenza e il Camper dell'ascolto psicologico gratuito. Lavoriamo in modo trasversale per poter abbracciare tutte le persone, grandi e bambini, che hanno bisogno d'aiuto. Perché nessuno si deve sentire solo”..