Giornata prevenzione suicidio: "37% di richieste d'aiuto in più dal 2022"

L'allarme lanciato da Telefono Amico Italia in occasione del 10 settembre: "In sei mesi 3.700 chiamate, oltre 20 al giorno"

di CATERINA CECCUTI -
9 settembre 2023
telefono amico

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Erano state 6mila le chiamate relative al suicidio ricevuta dall'Organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia nel 2022, il 29% delle quali provenienti da under 26. Se già questi dati sembravano preoccupanti, la situazione nel 2023 è addirittura peggiorata. Sono state infatti oltre 3.700 le richieste d’aiuto per gestire pensieri suicidi in sei mesi, ben il 37% in più rispetto al primo semestre del 2022. È quanto emerge dai dati diffusi dal servizio di emergenza in occasione della Giornata Mondiale dedicata a prevenire i suicidi, il 10 settembre.

I dati di Telefono Amico:

“Le segnalazioni sono arrivate prevalentemente da giovani tra i 19 e i 35 anni (il 18% tra i 26 e i 35 e il 17% tra i 19 e i 25) e da adulti tra i 46 e i 55 anni (il 16%) - precisa la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra -, ma negli ultimi anni è stato registrato un aumento di contatti anche da parte dei giovanissimi, under 19, che chiedono aiuto soprattutto via Whatsapp e via mail.
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Telefono Amico, crescono le richieste di aiuto: + 37% rispetto al 2022

Nel 2022 abbiamo raccolto complessivamente quasi 6.000 richieste d’aiuto da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro; un numero enorme che, se prosegue la tendenza dei primi sei mesi del 2023, quest’anno rischia di registrare un ulteriore aumento. Per ostacolare questa tendenza devono essere promossi interventi incisivi sul fronte della prevenzione, che passa anche dal prendersi cura di sé stessi”.

Fondamentale la prevenzione

Per iniziare a prendersi cura di se stessi, il consiglio dello psichiatra Maurizio Pompili - direttore dell'Unità operativa complessa di psichiatria nell'AOU Sant'Andrea di Roma - è quello di “trovare il tempo per dedicarsi ad attività ricreative e godere di un buon riposo notturno. Bisogna invece dire no a superlavoro e abuso di alcool e droga. Per superare i momenti difficili è importante focalizzarsi su progetti a breve-medio termine. Prendersi cura di sé stessi con piccoli gesti e atteggiamenti quotidiani può, infatti, essere un piccolo passo per evitare di accumulare malessere e disagio psicologico, che, se sovrapposto ad altri elementi critici, potrebbe aumentare uno stato di rischio. Spesso l’individuo cade in ginocchio quando più fattori si mettono insieme, esacerbati dall’esposizione ad un evento avverso; ciò potrebbe rappresentare un terreno fertile per l’emergere di una crisi suicidaria”.

Dottor Pompili, cosa si deve fare per ridurre il rischio di arrivare a situazioni di estremo disagio?

“Gli individui a rischio di suicidio non vorrebbero pensare alla morte, bensì vorrebbero veder alleviato il proprio dolore mentale; una manovra attuabile comprendendo lo stato di sofferenza, grazie anche all’intervento di professionisti della salute e di volontari.
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Lo psichiatra e consigliere di Telefono Amico Italia psichiatra Maurizio Pompili (Instagram)

Esistono, tradizionalmente, dei fattori protettivi che vengono annoverati nell’abito della prevenzione del suicidio. Ovviamente non sono infallibili, ma rappresentano una sorta di approccio di igiene al benessere dell’individuo che può prevenire le situazioni di disagio psicologico. Sono classicamente definiti come fattori protettivi l’avere una rete sociale e familiare efficace, avere bambini in casa, coltivare una dimensione spirituale. E ancora avere del tempo da dedicare ad un’attività ricreativa, un hobby o degli interessi che rechino appagamento all’individuo, mettere quindi un freno all’attività lavorativa, non andare incontro al superlavoro. Anche il sonno è un elemento fondamentale, il rischio di suicidio germoglia, infatti, dove ci sono insonnia, ansia e agitazione ed è quindi importante avere un buon riposo notturno. Infine, comportamenti a rischio sono l’abuso di alcool e droghe: evitarli è, quindi, sicuramente protettivo per la mente".

Le richieste d'aiuto

Le oltre 3.700 richieste d’aiuto relative al suicidio ricevute da Telefono Amico Italia nei primi sei mesi del 2023 sono arrivate in gran parte al servizio telefonico (73%), seguito da WhatsappAmico (20%) e dalla mail (7%). Il servizio telefonico è stato utilizzato prevalentemente da uomini (52,5%); le donne, invece, preferiscono usare il servizio di chat (58%) e la Mail@mica (il 63,5% delle persone che scrivono è donna). Anche per quanto riguarda il parametro generazionale i tre servizi si discostano. A chiamare sono stati in maggioranza adulti tra i 46 ai 55 anni (18,5%) seguiti da persone tra i 26 e i 35 anni (17,5%) e tra i 36 e 45 (16,5%). A scrivere in chat sono stati, invece, in maggioranza giovani dai 19 ai 25 anni (il 26%), seguiti dalla fascia tra i 26 ai 35 (il 22%) e dai giovanissimi tra i 15 e i 18 anni (19%). Anche la mail è stata usata in prevalenza da giovani tra i 15 e i 18 anni e tra i 19 e i 25 anni (entrambi al 18%), seguiti dagli adulti tra i 46 e i 55 anni (13%). Proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sul delicato tema del suicidio e del prendersi cura di sé stessi, nella giornata di oggi Telefono Amico Italia ha organizzato l’evento di piazza “Non parlarne è 1 suicidio”. I volontari dell’organizzazione, presenti in 20 piazze italiane, incontreranno i cittadini invitandoli a lasciare un pensiero che possa essere di aiuto per chi sta vivendo un momento di difficoltà. Tutti i biglietti, uno accanto all’altro su un apposito pannello, serviranno a dare risposta alla domanda “In un momento difficile come ti prendi cura di te?”. Per simboleggiare la reciprocità di ogni relazione di ascolto, a chi lascerà il proprio messaggio sarà consegnato un biglietto con un pensiero di uno dei volontari di Telefono Amico Italia – insieme ad una matita di TAI. Nel weekend, inoltre, in alcune città un monumento rappresentativo sarà illuminato con luce blu, il colore che contraddistingue Telefono Amico Italia.