Giulia Lamarca: "Andrea costretto a portarmi in spalla giù dall'aereo"

La denuncia su Instagram della travel blogger in carrozzina. "Nel 2023 mi è capitato di nuovo quello che era successo 11 anni fa. Nessuno voleva prendersi la responsabilità"

di MARIANNA GRAZI -
11 aprile 2023
Giulia Lamarca

Giulia Lamarca

Scendere dall'aereo, per gran parte delle persone, è una formalità. Non lo è, invece, per chi ha una disabilità. "Siamo nel 2023 e succedono ancora queste cose!! Dove nessuno mi dice nulla all’imbarco e per scendere dall’aereo ci guardano senza dire nulla…". Giulia Lamarca, psicologa e travel blogger in carrozzina, denuncia un episodio che le è successo qualche giorno fa, proprio a bordo di un aeroplano.

La denuncia di Giulia Lamarca

"Ma come facciamo a scendere?" si chiede la 32enne torinese che viaggia per il mondo con il marito Andrea Decarlini e, nell'ultimo anno, anche con la figlia Sophie. Attualmente la famiglia si trova in Asia, a Taiwan. Giulia, dalla sua pagina Instagram, racconta l'accaduto: quando doveva scendere dal velivolo il personale di bordo si è trovato impreparato e addirittura "Loro fanno il gesto che Andrea deve prendermi in braccio… Fine… Questa è l’unica soluzione…". "Davvero assurdo che ancora succeda questo - continua Lamarca scandalizzata per il trattamento ricevuto - assurdo che si dia per scontato che Andrea possa prendermi… E che io possa essere presa come se nulla fosse… Ma questa volta ho voluto farvelo vedere!!"
 
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Nel video si vede Decarlini chiedere in inglese spiegazioni alle hostess e agli steward, sentendosi replicare che non sanno come fare, se ne dovrà occupare lui perché nessuno vuol prendersi la responsabilità di portare la moglie a terra. "È capitato di nuovo quello che mi era capitato undici anni fa", dice Giulia, chiedendo la massima diffusione della sua denuncia. Anche perché mentre il papà portava giù la mamma, la piccola Sophie non poteva certo rimanere a bordo da sola: l'hanno "presa loro tra l’altro senza neanche chiederlo, noi avevamo chiesto di aspettare li e poi Andrea l’avrebbe ripresa".

I commenti indignati

Ma voi affidereste vostra figlia di un anno e mezzo a un perfetto sconosciuto (un ufficiale in questo caso, ma comunque un estraneo) anche se per pochi minuti? Tra i commenti al post, in effetti, c'è chi si è preoccupato anche della figlia della coppia. Ma a farla da padrona è l'indignazione: oltre a chi chiede di specificare di che volo si trattasse e la compagnia aerea, alcuni utenti addirittura propongono a Giulia di denunciare alle autorità l'incidente. "Che vergogna nel 2023 che un utente pagante come tutti sia lasciato solo ad arrangiarsi!!!", scrive uno; "Non è possibile, mi sembra assurdo", dice un altro. "Aiuto! Ma uno da solo come fa?" si chiedono Elisa e Luca, content creator della pagina @miprendoemiportovia in cui anche loro raccontano i loro viaggi di coppia. Dello stesso tenore un'altra follower, che afferma: "Mi trovo al posto di Andrea… mio marito è paraplegico.. e io NON sarei mai stata in grado di portarlo giù! Sconvolta! Semplicemente sconvolta! Ti prego di fare il nome della compagnia perché non è possibile far passare per normale una cosa del genere!". 

I limiti

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Giulia Lamarca in braccio al marito Andrea Decarlini che tiene nell'altra mano la carrozzina della moglie

Purtroppo, però, come ha scritto lo stesso Decarlini in un commento sotto il post della moglie, episodi come questi non sono una novità per loro, che si trovano spesso a fare i conti con barriere architettoniche, fisiche e mentali, che rendono difficile a una persona in carrozzina poter viaggiare. "Ormai è quasi più normale che succeda qualcosa che non va che il contrario…". Bagni non attrezzati per utenti con mobilità ridotta, hotel che si definiscono accessibili e hanno all'ingresso solo scalini, mezzi di trasporto che non hanno supporti necessari o posti dedicati alle persone disabili. Non nasconde le difficoltà che incontra, Giulia, che attraverso i suoi profili social vuole anche sensibilizzare su quanto, viaggiare, sia ancora un lusso che non tutti possono permettersi, e non parla certo di soldi.