Ilaria Salis su Cecilia Sala: "So cosa si prova, le sue condizioni sono persino peggiori”

L’attivista arrestata nel 2023 a Budapest, oggi eurodeputata di Avs, dedica un pensiero alla giornalista rinchiusa a Evin

di Redazione Luce!
2 gennaio 2025
Ilaria Salis interviene sul caso Cecilia Sala

Ilaria Salis interviene sul caso Cecilia Sala

“Non posso fare a meno di ricordare il periodo in cui anch'io fui messa in isolamento in una prigione di un paese straniero, lontano da casa. Le condizioni degradanti e pericolose in cui è detenuta Cecilia Sala nel carcere di Evin a Teheran sono persino peggiori di quelle che ho vissuto a Budapest, e il solo pensiero mi dà i brividi”.

Lo scrive sui social l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis, insegnante di 40 anni e attivista arrestata a febbraio 2023 in Ungheria perché accusata di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra. Salis è tornata in Italia dopo 15 mesi di carcere e 22 giorni di domiciliari, una volta eletta in parlamento europeo. Le immagini di lei a processo con le catene ai polsi e alle caviglie avevano suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica italiana, facendo alzare un coro: “Riportatela a casa”. Lo stesso che oggi si alza per la giornalista de Il Foglio e Chora media. 

“Nel mio caso – continua Salis – il sostegno di tantissime persone è stato fondamentale, indipendentemente dal fatto che condividessero o meno le mie posizioni politiche. È questo il modo giusto di agire: unirsi per combattere l'ingiustizia e difendere la dignità umana. Questa solidarietà non sminuisce - anzi rafforza - quella che dobbiamo a tutti i giornalisti e le persone cui viene tolta la libertà, che rischiano, e a volte pagano con la vita, per raccontare la verità. Dalla Palestina all'Iran, dalla Siria alla Turchia, fino all'Ucraina e alla Russia. Infine, è essenziale ricordare che la vicenda di Cecilia si inserisce in un contesto più ampio, quello dello straordinario movimento sociale 'Donna, Vita, Libertà', che continua a lottare con coraggio, indomito nonostante la feroce repressione. FreeCecilia, libere tutte”.