Cinquant’anni di carcere per l’omicidio del suo presunto amante, l'attivista per i diritti Lgbtq, modello e stilista Edwin Chiloba. è questa la condanna stabilita dall’Alta Corte della città di Eldoret, nel nord ovest del Kenya, per il fotografo Jacktone Odhiambo, come si apprende da Capital News.
Il cadavere di Kiprotich Kipruto, noto appunto con lo pseudonimo Chiloba, è stato trovato senza vita all'interno di una scatola metallica ai bordi di una strada alla periferia di Eldoret, sede degli studi universitari della vittima, il 3 gennaio 2023, ma secondo il giudice Reuben Nyakundi, Odhiambo lo avrebbe ucciso intenzionalmente la notte di capodanno, nell'appartamento che i due condividevano. L’attivista, quando è stato trovato morto da uno studente a lato della carreggiata, aveva dei calzini infilati in bocca e un pezzo di jeans legato intorno al viso. L'autopsia ha indicato che era morto per mancanza di ossigeno, causata dal soffocamento.
Quell’omicidio ha scatenato polemiche e indignazione a livello globale, con i gruppi per i diritti umani che hanno affermato che è stato commesso a causa della sua omosessualità. Il Kenya è una società relativamente conservatrice, dove il sesso gay è ancora illegale e punibile fino a 14 anni di carcere. Tuttavia, l'anno scorso la Corte Suprema ha confermato una sentenza che concede alle persone Lgbtq il diritto di associarsi e di registrare associazioni per la difesa dei diritti.
Il giudice Reuben Nyakundi ha stabilito che le prove, tra cui il test del Dna, dimostravano lo stretto collegamento dell’imputato all’assassinio e indicavano anche che il sospettato aveva aggredito sessualmente Chiloba prima di ucciderlo. Secondo la Corte è stata quindi dimostrata l'intenzione deliberata e l'odio profondo nei confronti della vittima. “Era un giovane uomo che lei ha strangolato fino a fargli perdere la vita all'apice della sua esistenza. Eravate amici intimi e avreste dovuto proteggere la sua vita”, ha detto il giudice. La corte non ha fatto però alcuna constatazione sul movente dell'omicidio.
Mercoledì, in un post su X, la pubblica accusa ha dichiarato di aver presentato le prove di 23 testimoni “che descrivono dettagliatamente gli eventi che hanno portato alla morte di Chiloba e che dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che [Odhiambo] ha intenzionalmente causato la morte illegale”. La Commissione nazionale per i diritti umani di gay e lesbiche ha dichiarato che la “sentenza storica” è un “passo significativo verso la giustizia per Edwin e per tutti i residenti LGBTQ del Kenya, dell'Africa e di altri Paesi”.