La ministra Roccella e Rocco Siffredi: “Alleati per limitare il porno ai minori“. Ma partiamo dal secondo. Sono parole moto forti, dettagli da 'addetti al lavori che possono lasciare choccati, quindi, è bene avvertire chi legge: le fra si pronunciate (anzi scritte) da
Rocco Siffredi richiedono confini mentali molto aperti, rispetto al porno e alle sue leggi. Il messaggio che passa è però importante, per questo abbiamo deciso di pubblicarle.
Rocco Siffredi ai giovani
“I giovani non sanno che ciò che vedono nei film è pura finzione. Che agli attori maschi vengono fatte punture. Che per garantire loro quell’erezione che può durare ore, gli vengono iniettate sostanze micidiali. Che le donne, le attrici, per non sentire dolore derivante dalla rigidità del membro dopato, vengono
anestetizzate", il testo pubblicato sul profilo
@roccosiffredi_official in merito allo stupro avvenuto a Palermo. Una denuncia che arriva da parte di chi dell'hard ha fatto la sua fortuna, su come il porno influenzi negativamente le giovani generazioni: "Questo accade perché non viene spiegato loro che quello che vedono nei film è
pura finzione", sottolinea il il più famoso pornoattore e produttore cinematografico italiano.
“Anche Rocco Siffredi è d’accordo con me sullo stop alla pornografia per i minori“. A dirlo, in un post su Facebook, è la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella, secondo la quale è necessaria una riflessione sulla questione educativa
"Voglio dire ai ragazzi che quello che viene riprodotto nei film pornografici
non rappresenta la realtà. Che persino le eiaculazioni sono finte: viene fatta l’iniezione di una sostanza bianca nell’uretra dei maschi - riprende il pornoattore - . Oggi i ragazzi pensano di non essere in grado da soli di soddisfare sessualmente la donna, ma questo non è da imputare solo alla pornografia. Bensì a chi non dà la possibilità di spiegare loro che quello che vedono nei
film hard è finzione. Qui sta il vero problema". "Blocchiamo tutti i siti porno in rete. Se necessario, mi offro come portavoce e accetterei anche la chiusura del mio sito - prosegue
l'appello postato su @roccosiffredi_official - . Per
aiutare i giovani questo ed altro. lo mi sento un po’ responsabile di ciò che sta accadendo, più come padre che pornostar. Perché noi non siamo educazione sessuale. Non nasciamo per quello, nasciamo come intrattenimento. Dobbiamo agire affinché i ragazzi non prendano neppure in considerazione l’idea di stuprare una donna. Intervenire dopo serve a poco.
Cultura del rispetto,
educazione sessuale e
divieto di accesso libero alla pornografia”.
La ministra Roccella
La ministra della Pari opportunità, della famiglia e della natalità Eugenia Roccella
Una posizione condivisa dalla ministro delle Pari opportunità, della famiglia e della natalità Eugenia Roccella, : “C’è una pornografia che è molto cambiata ed è sempre più violenta e umiliante nei confronti delle donne - le sue parole a
Claudia Marin Palermo di Quotidiano Nazionale - . C’è un’esposizione precoce a questi contenuti che le nuove tecnologie facilitano: basti pensare che l’età media del primo accesso al porno è stimata in sette anni. C’è un problema educativo che si ricava anche da sentenze giudiziarie che hanno fatto tanto parlare di sé“. “Di recente, ad esempio, per un altro stupro di gruppo, dei ragazzi sono stati assolti con la motivazione di una errata percezione del consenso della donna a causa di una idea del sesso mutuata dalla pornografia: una sentenza che non condivido ma che ha posto il problema. Attraverso il porno possono passare forme di sessualità brutali, e dobbiamo interrogarci sugli effetti che possono avere su un minore“. “Il tema dell’
accesso dei giovanissimi a una pornografia sempre più estrema pone una questione educativa, e una società che rinunci a educare è bollita. I genitori si sentono spesso impotenti perché i figli sono molto più bravi di loro a usare il web e gli strumenti tecnologici. Le famiglie non vanno lasciate sole, parlarne è importante. Penso che tutti siano rimasti colpiti leggendo che decine di migliaia di persone hanno cercato di procurarsi il video dello stupro di Palermo. Davvero non è necessario discuterne?"
Le dichiarazioni su Facebook
La ministra Roccella: "Porno sul web già a sette anni e contenuti sempre più violenti"
“In questi giorni, di fronte ai ripetuti casi di stupro di gruppo ai danni di ragazze o addirittura ragazzine, ho posto il problema dell’accesso precoce a una pornografia che peraltro è sempre più violenta e degradante. Non perché ci sia ogni volta necessariamente un nesso di causa-effetto, ma perché il tema esiste e dobbiamo porcelo, dobbiamo discuterne come stanno facendo in molti Paesi del mondo”. Lo scrive su Facebook la ministra
Eugenia Roccella, che nell’ambito del dibattito che è nato sull’accesso al mondo pornografico e sulle dichiarazioni fatte da
Rocco Siffredi, ha spiegato di apprezzare il sostegno “inatteso” dell’ex attore porno. “Gli studi parlano di sette anni come età media del primo accesso dei bambini a contenuti porno - sottolinea Roccella - ed è evidente che le tecnologie hanno moltiplicato il fenomeno in modo esponenziale. Anche perché in campo tecnologico i figli sono molto più bravi e aggiornati dei genitori, che dunque si sentono spesso disarmati e impotenti. Non è solo una questione di controllo e di divieti, e’ una questione educativa. Oggi ne hanno parlato, fra gli altri, Luca Ricolfi e Annamaria Bernardini de Pace. Si tratta di capire cosa offriamo ai nostri ragazzi, di cosa nutriamo gli anni della loro formazione come persone, come interpretare la
genitorialità in un mondo sempre più complesso nel quale il gruppo dei pari sembra prendere sistematicamente il sopravvento sulle relazioni ‘verticali’”. “Ho posto il tema per aprire un dibattito, e un sostegno tanto inatteso quanto apprezzato - sostiene la ministra - è arrivato da R
occo Siffredi. Mi ha inviato una
comunicazione privata, alla quale certamente risponderò, e
si è esposto pubblicamente con un’intervista a Libero, per dirsi d’accordo con me sul problema dei bambini e della pornografia. Ho voluto citare lui, fra coloro che in questi giorni si sono pronunciati, perché non era scontato che una persona che del mondo pornografico è un protagonista prendesse una posizione del genere. E perché probabilmente sulla sua scelta ha influito anche il suo ruolo di padre". "Questo dibattito va approfondito, perché oggi è più che mai necessaria una riflessione sulla questione educativa”, conclude la ministra Roccella, senza nascondere che in questa 'battaglia al porno' ha trovato un singolare alleato.