Il Morterone, il più piccolo comune d'Italia nella provincia di Lecco abitatato da 34 abitanti secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2021, sta pensando di emettere una sorta di delibera Zan comunale, dato il vuoto lasciato su base nazionale dall'affossamento del disegno legge contro l'omo-lesbo-bi-trans-fobia. Leggi qui il nostro approfondimento. "Col sindaco stiamo pensando di diventare il primo comune d'Italia in cui sarà emessa un'ordinanza che punisce a livello amministrativo chi si rende responsabile nel territorio comunale di discriminazioni di identità sessuale e di genere". L'iniziativa è di Andrea Grassi, neo assessore con delega anche alle Pari Opportunità che è stato nominato nella giunta - dopo un rimpasto - dal sindaco di Morterone Dario Pesenti di Forza Italia, uscito vincente alle ultime elezioni con 12 voti su 22 elettori che si sono recati alle urne. "Imbarazzi a lavorare in una giunta di centrodestra? Nessuno, Forza Italia è un partito liberale e anche il nostro movimento, che è trasversale, lo è" afferma il neo assessore Grassi, che per la prima volta rappresenta il Partito Gay Lgbt+ in giunta.
Il suo ingresso è maturato, spiega, quando ha capito tramite i suoi avvocati che "quasi sicuramente" avrebbe vinto il ricorso al Tar contro il sindaco che aveva depositato oltre i termini di legge la sua candidatura. "Vincendo il ricorso, il Comune sarebbe stato commissariato, un'ipotesi che gli stessi miei elettori mi hanno chiesto di evitare. Così lo abbiamo ritirato anche perché - dice il giovane imprenditore di 32 anni - con le nevicate di questi giorni Morterone è praticamente isolato a causa delle criticità della strada provinciale e dobbiamo lavorare tutti insieme per risolvere questo problema". Grassi è consapevole che "alla Lega il rimpasto non sia piaciuto" ma guarda oltre: "Il nostro Comune può essere un bellissimo punto di partenza anche in chiave nazionale, a cominciare da questa ordinanza contro le discriminazioni che arriverebbe dopo la bocciatura della legge Zan. Non possiamo agire sul piano penale, ma su quello amministrativo sì".