Una
ragazzina sente male e quelli che riteneva i suoi amici, invece di soccorrerla, hanno pensato bene di
filmare le sue parti intime e condividere
le immagini in Rete. È accaduto a Latina, durante una festa in spiaggia a Ferragosto. La giovane ha accusato un malessere, forse per il caldo, forse per qualcosa che aveva bevuto. Si è accasciata sulla sabbia. Peccato che l'aiuto di cui evidentemente avrebbe avuto bisogno abbia lasciato invece prima spazio all'
intrattenimento 'animale' dei compagni. Che hanno visto in lei un'occasione da sfruttare per accaparrarsi like e commenti, per accrescere la cerchia dei fan, per diventare popolari sui social.
La denuncia e l'inchiesta
La Procura ha aperto un'inchiesta contro 5 denunciati: il reato ipotizzato è quello è quello di diffusione di immagini dal contenuto pedopornografico
La Procura per i Minori di Roma ha aperto un'inchiesta a seguito della denuncia dei genitori della minorenne di Latina. Studentessa di un istituto superiore del capoluogo pontino, si è trovata catapultata in un incubo: le sue immagini sensibili (in particolare sulle sue parti intime) sono state riprese in un video registrato da un suo coetaneo durante una festa in un lido il giorno di Ferragosto. Il reato ipotizzato dagli inquirenti è quello è quello di
diffusione di immagini dal contenuto pedopornografico, vista la minore età della ragazza.
La festa e il malore: un amico filma le parti intime della minorenne
La giovanissima, di cui parla per prima l'edizione domenicale del quotidiano "Latina Oggi", si sarebbe sentita poco bene dopo aver bevuto dell'alcol, cadendo in terra. Indossava un vestito corto che l'ha lasciata leggermente scoperta. Nulla di strano, trovandosi in spiaggia, dove la temperatura era rovente, ma anche se fosse stata in costume, quindi ancora più scoperta, ribadiamo ancora e ancora – finché sarà necessario farlo – che
"come era vestita" non giustifica alcun tipo di violenza o molestia nei suoi confronti. Non se l'è cercata! A quel punto però un ragazzo, a quanto pare un coetaneo che era presente con una comitiva di altri adolescenti, ha ripreso la scena con il cellulare,
pubblicando il video su Instagram tra gli 'amici stretti', quindi visibile soltanto ad una cerchia scelta di persone. Salvo puoi rimuoverlo, in un secondo momento, quando ormai in molti lo avevano visto o salvato sul proprio smartphone. O, peggio, ricondiviso.
La giovane ha accusato un malessere per aver bevuto troppo durante un party a Ferragosto. Invece di soccorrerla i compagni l'hanno filmata
Cinque denunciati
Nel filmato, oltre a mostrare le immagini della ragazza a terra, si sentono anche
le risate di sottofondo e qualche schiamazzo della festa. Una registrazione agghiacciante che dimostra davvero la noncuranza degli adolescenti alle difficoltà della loro compagna. L'obbligo, in quel momento, era condividere, postare. Una clip che sarebbe arrivata anche alla stessa vittima che, una volta capito quanto accaduto, è rimasta sconvolta. Uno shock difficile da digerire, tanto che ha deciso, con i genitori, di sporgere denuncia. Così anche i
giovanissimi che hanno condiviso il post sono stati
denunciati. Quattro, a quanto si apprende, che vanno ad aggiungersi a colui che ha girato il video e lo ha postato – e dopo cancellato – sul proprio profilo Instagram.
Le reazioni: "Insegniamo ai ragazzi il valore del rispetto"
"Sono sgomento per quanto accaduto a una minore di Latina, filmata nelle parti intime dagli amici, dopo una festa al mare", commenta
Orlando Angelo Tripodi (Lega) presidente della commissione Lavoro e Politiche giovanili del Consiglio regionale del Lazio. Il video è stato immediatamente rimosso "ma rimane la gravità e l'incoscienza di questi ragazzi, che non distinguono la realtà dal mondo virtuale.
Non posso rimanere indifferente di fronte a quanto sta accadendo ai nostri giovani, soprattutto dopo quanto accaduto a
Palermo,
Napoli e ora anche Latina", spiega.
Anche a Palermo i sette indagati per lo stupro della 19enne hanno filmato la violenza
Tripodi si chiede quindi se questi episodi "non siano dovuti a uno
spirito di emulazione per il giovane popolo del web che aspira ad aumentare i follower a caro prezzo: allora smettiamo di raccontarli[...]. Bisogna recuperare il senso della vita, il valore e il rispetto di tutti, in particolar modo della donna – aggiunge –. Non abbiamo strumenti contro questo
uso diabolico dei cellulari, allora proporrò di agire anche sui genitori affinché vigilino e controllino gli smartphone dei loro figli minori. Non è violazione della privacy, la vera violazione è l'utilizzo aberrante di cellulari e social". Di valore del "
rispetto per le donne e per tutti gli esseri umani" parla anche il s
enatore Nicola Calandrini, presidente della V Commissione Bilancio. "Un valore che dobbiamo trasferire ai nostri figli, ai nostri ragazzi, perché episodi del genere possano non ripetersi più. Dobbiamo lavorare tutti, nelle famiglie e nelle scuole, per trasferire valori che non possono essere messi da parte in nessun caso e in alcun contesto", conclude nella nota.
Giovani, social e valori veri
Rispondere alla domanda che ci viene spontanea in mente (
Perché?) guardando a questi casi di violenza che in queste ultime settimane accendono il dibattito pubblico non è facile. Non esiste la risposta semplice, chiara, del perché in una situazione del genere, con un'amica che ha bisogno di aiuto, nella mente di questi ragazzi non scattino – come ci aspetteremmo – solidarietà, umanità, empatia per la ragazza ma la mano invece vada subito al cellulare perché immortali un momento da condividere.
Sui social la bulimia di contenuti spinge i più giovani ad emulare quello che vedono, cercando di emergere
Non c'è una ragione unica, probabilmente, per chiarire cosa scatti in loro perché, ad
azioni che dovrebbero essere naturali, come soccorrere chi è in difficoltà e assicurarsi che stia bene, sostituiscano il filmare video che poi postano in rete per
umiliare le persone e vantarsene tra sé. Sulle piattaforme c'è sicuramente una bulimia di contenuti a cui i più
giovani si sentono quasi obbligati a contribuire. Emulando quello che vedono, cercando allo stesso tempo di emergere. Il come, purtroppo, è evidente: sempre meno filtri, immagini e parole sempre più spinte, per cercare di superare costantemente il limite. E allora a chi spetta il compito di rispondere a questi perché? Genitori, insegnanti, psicologi... Ma in generale a tutti e tutte noi, chiamati a far conoscere,
educare le generazioni più giovani a
valori autentici, come appunto il rispetto, l'altruismo, il bene comune, l'empatia, che purtroppo ad oggi sembrano
assenti. Ne va del nostro futuro.