"Siamo e siete un branco di falliti. Qualcosa è andato male nel nostro progetto genitoriale ed educativo, siamo in emergenza". Parole durissime, pronunciate da
Giovanna Corrao, professoressa palermitana, domenica 20 agosto, durante una diretta Facebook in cui commenta
lo stupro di gruppo ai danni di una 19enne avvenuto nel capoluogo siciliano. Il video appello nelle ultime ore è diventato
virale,
superando i 5,5 milioni di visualizzazioni. La docente di Lettere e Filosofia è molto conosciuta nella zona, per il suo impegno nell'ambiente culturale palermitano come scrittrice, speaker radiofonica e attrice di teatro.
E infatti è appena tornata dal tour estivo per lo spettacolo teatrale
Λιτολογία (Parola come pietra, in greco) che porta avanti con un'amica, Corrao, quando prende spunto dall'indignazione generale di questi gironi per la vicenda per rivolgersi alla "
comunità educante".
Delusa dai giovani, l'appello ai genitori
Un'invettiva, la sua, che chiama in causa sì i giovani, ma non solo. "Non riesco a regalarmi neanche un sorriso questo pomeriggio principalmente perché sono molto
delusa da come vanno le cose nella
popolazione giovanile che ci circonda, secondo per la stanchezza dei fatti generata da queste situazioni". Nonostante la delusione l'insegnante non può venire meno al suo ruolo, alla sua missione di educatrice: "Mi corre l'obbligo - dice infatti nel video - di fare un appello a tutti i papà e a tutte le mamme. Mi ci metto anche io, perché sono una mamma, e visto che la scuola sta per cominciare dobbiamo essere caricati a pallettoni".
Il video su Facebook della professoressa Corrao è diventato virale e ha oltre 5 milioni di visualizzazioni
Che significa avere energie da dare, secondo Giovanna Corrao, per educare il prossimo, un'azione mai sprecata. "Mi corre l'obbligo
dirvi la verità in faccia, perché se non ve la dico io tra di voi non ve la dite - prosegue con disarmante sincerità, rivolgendosi ai genitori -. Perché siete talmente disabituati e talmente
assuefatti all'ipocrisia, che la verità non la volete sentire nemmeno quando te la dice la tua coscienza allo specchio".
"Siamo un branco di falliti"
Non usa mezzi termini, da prof ma anche da madre. La verità in questione è una sola, semplice: "
Siamo un branco di falliti! Mi ci metto pure io. Un branco, una mandria... sicuramente non un gruppo sociale. Un gruppo per il quale l'educazione civica e alla cittadinanza è diventata ormai una frase così, un concetto astratto, perché nel concreto i vostri e nostri figli
violentano e stuprano le ragazzine". Quindi "qualcosa è andata male negli ultimi 30/40 anni per quanto riguarda il nostro progetto genitoriale" dichiara. E punta il dito contro le madri e i padri, che non conoscono i loro figli, che sono incapaci evidentemente di trasmettere loro le giuste conoscenze, i veri valori positivi e umani.
Un cartellone di sostegno per la giovane vittima di violenza da parte del branco per le vie di Palermo
E a chi potrebbe replicare che il suo discorso non riguarda l'uno o l'altro ragazzo, l'insegnante non ammette repliche: "No, riguarda pure tuo figlio; primo perché
tu tuo figlio non lo conosci: non lo dico per offenderti ma per aprirti gli occhi". Perché, aggiunge, "la violenza oggi sta anche nel fatto che ci sono molti ragazzi che sono convinti di fare delle bravate, di avere la giovinezza nelle loro mani e quindi
quando sono giovani possono fare quello che vogliono".
L'emergenza educativa
Il fatto di essere in una crisi sociale che è sotto gli occhi di tutti, secondo la professoressa che ha lanciato il suo messaggio attraverso i social, "riguarda principalmente
l'emergenza educativa. Siete, siamo, un branco di falliti", ripete. L'episodio di Palermo, come i tanti casi di violenza sessuale nel nostro Paese, riguarda tutti. E quando accadono significa che "Tu non funzioni come padre, come madre, come struttura sociale, come professore, come maestro e neanche come nonni". A questo punto la professoressa invita gli spettatori della diretta, che nel giro di 24 ore ha ricevuto oltre 60.000 like e 25mila commenti, a condividere la diretta. "Altrimenti
siete correi di tutti coloro che preferiscono girarsi dall'altra parte perché 'il problema non è il mio'. Come quelli che sporcano la città... Fate schifo! E come tenete sporca, tenete sporca la vostra casa interiore perché siete vili e ipocriti.
"L'indifferenza è complicità" si legge in uno striscione di Non una di meno Palermo
Vi fate sempre e solo selfie. Non capite niente. Vi fate i vostri fatti vostri e lasciati i figli soli davanti ai cellulari. Non sapete neanche essere la loro
intelligence.
I vostri figli li dovete controllare". Chiama in causa le famiglie e il personale scolastico, dai dirigenti ai collaboratori scolastici: "Siamo
noi i tutori dei nostri figli", dice Giovanna Corrao. "Quando fanno cose buone e nella misura in cui fanno ca**ate, siamo ancora più responsabili perché il fallimento principalmente è nostro". "E anche quando siete convinti di conoscere bene i vostri figli mettete in tasca l’eventualità che non li conoscete. Perché vostri figli, fuori, tendono a non comportarsi bene". E per quale ragione? "Perché
comportarsi bene, dimostrare senso civico, rispetto per gli altri e per la loro città
equivale a essere considerati dei cogli*ni, deboli, delle persone che non contano nulla. E allora fanno gli sto*zi, i bulli, perché altrimenti significa che non contano nulla".
Giovanna Corrao: "Genitori si diventa"
Non si diventa genitori mettendo al mondo un bambino, accusa la professoressa palermitana. "Non ve l'ha prescritto il medico di fare figli. State bene anche senza, visto che poi non ve ne sapete occupare.
Genitori lo dovete diventare!". E infine, tornando sullo stupro del branco sulla 19enne,
compiuto da sette giovanissimi che sono ora indagati, la docente spiega che per le vittime "tutti questi traumi che subiscono non si cancellando con un colpo di asciugamano bagnato.
No, le ferite non si rimarginano [...] e voi non lo volete capire che il problema sta a monte, che se fai un figlio lo devi seguire".
Corrao si appella ai genitori, perché si impegnino a conoscere i figli e a trasmettere loro dei valori positivi, non lasciandoli soli
"Ho ascoltato attentamente le parole della professoressa Giovanna Corrao, dopo il gravissimo episodio di violenza sessuale di Palermo. Da nonna, mamma e da assessore alla Famiglia condivido molto di ciò che ha detto", scrive in una nota l'assessora regionale
Nuccia Albano, dopo aver parlato al telefono con la docente. "Credo che tutti insieme abbiamo l'obbligo di
risalire la china del fallimento sociale di cui l'insegnante parla nel video". Per questo, aggiunge Albano, "Ho proposto alla docente di confrontarci sugli strumenti comunicativi più utili per sensibilizzare l'opinione pubblica e per svegliare le coscienze. Abbiamo condiviso la necessità di sostenere azioni sinergiche che possano favorire una
rinascita dei valori sia tra i giovani che all'interno delle famiglie".