Liceo Visconti, attività al Telefono Rosa e sei in condotta per gli studenti ‘conquistatori’ delle ragazze trofeo

Sono queste le misure che il consiglio di classe avrebbe adottato nei confronti dei cinque maturandi che nei giorni scorsi hanno affisso pubblicamente a scuola a lista delle compagne conquistate. Roccella: “Povertà educativa anche nei contesti dove è difficile riscontrare degrado”

6 giugno 2024
Liceo classico "Ennio Quirino Visconti" di Roma

Liceo classico "Ennio Quirino Visconti" di Roma

Nella pagella di fine anno si troveranno un 6 in condotta e dovranno svolgere attività allo sportello Telefono Rosa. Sarebbero questi i provvedimenti assunti dal consiglio di classe, che si è riunito oggi pomeriggio al liceo classico Visconti, nei confronti dei cinque maturandi che, nei giorni scorsi, hanno affisso l’ormai nota “Lista delle conquiste” alla porta di un’aula della scuola.

L’elenco delle studentesse con cui avevano avuto qualche tipo di relazione intima, esposte come veri e propri “trofei”, è costato caro al gruppo di studenti, tutti dell’ultimo anno, che si sono visti assegnare il voto più basso per essere ammessi alla Maturità e commutare la sospensione, inizialmente prevista per questo tipo di infrazioni, in un periodo di ‘volontariato’ (obbligato in questo caso) al centro locale dell’associazione al fianco delle donne e dei minori, dall’11 al 18 giugno prossimi, proprio prima dell’inizio dell’Esame di Stato. 

La preside: “Episodio gravissimo”

Oggi, mentre gli altri compagni e compagne di scuola festeggiavano la fine dell’anno scolastico, a colpi di gavettoni come di consueto, loro invece ricevevano la notizia delle ‘sanzioni’: un finale amaro, ma giustificato dall’aberrante gesto compiuto nei giorni precedenti, che chiedeva ed ha ottenuto una giusta punizione. È quanto riporta il quotidiano La Repubblica, riferendo appunto le misure adottate dopo che la preside Rita Pappalardo aveva subito autorizzato un'assemblea scolastica straordinaria per parlarne e in quell'occasione erano intervenuti anche i cinque studenti dicendo di aver capito il loro errore.

Oggi, però, è arrivata la 'punizione' formale per quello che la stessa dirigente aveva definito l’episodio “gravissimo”, annunciando provvedimenti nei confronti dei colpevoli, anche in risposta alla denuncia del collettivo “Visconti in Rosa”, formato dalle alunne del liceo. “Non abbastanza”, secondo queste ultime, le sanzioni previste. 

Telefono Rosa farà formazione agli studenti 

“Non possiamo non ammettere di essere rimaste senza parole nel leggere la notizia della lista affissa da alcuni studenti del Liceo Visconti. Trattare le proprie compagne come conquiste e trofei sottolinea la direzione che sta prendendo la nostra società", commenta la presidente di Telefono Rosa Gabriella Carnieri Moscatelli. “Una società che tratta le donne come prede, senza alcun rispetto. Come Telefono Rosa da sempre chiediamo alle Istituzioni di sostenerci nei nostri progetti di educazione e formazione dei giovani e delle giovani. Dobbiamo aprire un dialogo con gli studenti e le studentesse. Eppure ci siamo sempre ritrovate da sole nel fare questo tipo di iniziative”, aggiunge.

Ma non avevano fatto in tempo a leggere la notizia che “siamo state contattate proprio dal Liceo Visconti per organizzare tempestivamente un incontro con i ragazzi e le ragazze, non solo con gli autori del gesto ma anche con i loro coetanei e le loro coetanee [...] Non possiamo non condannare il comportamento – prosegue Carnieri Moscatelli – ma siamo pronte a lavorare con gli studenti e le studentesse affinché capiscano cosa hanno fatto. Devono comprendere che atti come questo alimentano la cultura maschilista e patriarcale che dobbiamo sconfiggere. L'unico modo per farlo è appunto aprire un dialogo, sensibilizzare e informare. Partiamo dai giovani per invertire la cultura – conclude la presidente –. Noi ci abbiamo sempre creduto e per questo faremo il possibile per mettere in campo la nostra professionalità e le nostre conoscenze”.

Eugenia Roccella: "Patetico maschilismo”

Nelle ore scorse anche la ministra delle pari opportunità Eugenia Roccella era intervenuta su §Facebook per commentare il caso: “L'affissione della lista delle 'ragazze trofeo’ al liceo classico Visconti, nel cuore di Roma, da parte di alcuni studenti dell'ultimo anno, è un fatto grave che dimostra come episodi di patetico maschilismo siano ancora lontani dall'essere sradicati. E, soprattutto, rivela l'entità del problema educativo che abbiamo di fronte”.

“Un problema – ha aggiunto nel post – che, tanto nell'individuazione delle cause quanto nella ricerca delle soluzioni non si può pensare di demandare totalmente alla scuola, tantomeno alla società o al cosiddetto ‘gruppo dei pari’ (i coetanei con cui si hanno in vario modo rapporti e confronti)”. Roccella fa riferimento quindi alla "povertà educativa sempre più evidente e dilagante”, non solo nei contesti di degrado o disagio economico e sociale, ma anche nella parte ‘bene’ della società e delle città.

“È la famiglia – spiega – il luogo primario in cui i ragazzi imparano (o non imparano) le relazioni fra le persone, i diritti e i doveri, il rispetto e la libertà. E questo insegnamento è frutto di un'educazione che è fatta di protettività ma anche di responsabilità. L'abdicazione a questa responsabilità è un problema del nostro tempo, che investe tutti, indipendentemente dal contesto economico e sociale. Da Caivano al centro storico di Roma. Lo Stato c'è e vuole esserci, mettendo a disposizione delle famiglie strumenti e servizi per esercitare il proprio ruolo. Ma quel ruolo - conclude la ministra - nessuno potrà mai sostituirlo, ed è necessario che chi ne è titolare torni a esercitarlo”.