Lista di ragazze conquistate ed esposte come trofei: il sessismo al liceo Visconti di Roma

Il collettivo “Visconti in rosa” denuncia l’episodio: un elenco di nomi di studentesse che i ragazzi avrebbero baciato o con cui avrebbero avuto rapporti intimi è stato appeso in bella vista fuori da un aula della scuola

5 giugno 2024
Emma Stone in "Easy girl" (2010)

Emma Stone in "Easy girl" (2010)

Nell’acclamatissimo “Easy Girl” gli studenti di un college come tanti negli Stati Uniti compilavano delle vere e proprie classifiche – con tanto di voti – delle loro compagne di scuola. Ma quello era un film, ed era il 2010. Quello che è successo al liceo Visconti di Roma invece è vero, reale, e altrettanto squallido.

Nella pellicola i giudizi dei maschi erano nascosti dentro i libri nella biblioteca scolastica, nell’episodio in questione, che sappiamo dai quotidiani risalire a lunedì scorso, una lista delle ragazze conquistate, come fossero un trofeo da esporre, è stata affissa alla porta di una classe della scuola superiore, una delle più rinomate nel centro della Capitale. 

La denuncia: ragazze conquistate ed esposte come trofei 

A denunciare il grave accaduto, a pochi giorni dall’ultima campanella dell’anno scolastico, è stato il collettivo “Visconti in rosa” formato proprio dalle alunne del liceo. I conquistatori, così si definivano vantandosi platealmente delle loro prodezze, si vantavano di aver baciato o aver avuto rapporti sessuali con le compagne, segnando quindi i nomi delle loro ‘prede’ – pardon trofei, ops! conquiste – in un elenco appeso all’ingresso di un’aula, dove fosse visibile a chiunque. Non si nascondevano, ma anzi a compilare quel trofeo di caccia erano “gli stessi ragazzi citati in essa, i quali arbitrariamente hanno esplicitato, e affiancato ai loro, i nomi delle ragazze con cui erano intercorse relazioni private”.

Un gesto provocatorio, sicuramente sessista e spregevole nei confronti delle compagne, sbandierate come oggetto in barba a qualsiasi forma di rispetto per i loro sentimenti e la loro privacy. Se il rispetto si insegna (anche) a scuola qualcosa dev’essere andato storto nel loro caso. “Questo atto non solo rappresenta una grave mancanza di rispetto verso la dignità delle ragazze coinvolte – sottolinea il collettivo – ma il fatto che gli autori si siano sentiti liberi di esporre pubblicamente tale lista evidenzia un’assente consapevolezza della gravità di tale atto e la presunzione di una legittimità nel compierlo inesistente e abominevole”.

Liceo Visconti di Roma
Liceo Visconti di Roma

Ecco abominevole, sì. Perché se poi guardiamo al contesto più generale, a quello che accade al di fuori della scuola, nella vita reale, quella ‘dei grandi’, con oltre 100 femminicidi ogni anno, coi dati allarmanti della violenza di genere, con una cultura patriarcale che fatica ad essere riconosciuta, figuriamoci scardinata, c’è da avere davvero paura anche di un episodio apparentemente piccolo e isolato come questo. Che si basa su quella stessa matrice di possesso e oggettificazione della donna. E che però riguarda ragazzi ancora giovanissimi: che tipo di uomini saranno, una volta cresciuti? E non sminuiamo il caso pensando a una bravata, perché è proprio così che si arriva poi alla mentalità che sta alla base della mentalità di genere di oggi, che giustifica e minimizza casi ben più gravi. 

L’appello del collettivo: “Serve percorso di educazione sessuale e affettiva”

Dal “Visconti in rosa” le ragazze si augurando infatti che la dirigenza scolastica “prenda i dovuti provvedimenti e inizi un percorso di inserimento dell’educazione sessuale e affettiva nel nostro programma formativo, ancora assente nel progetto educativo ministeriale. Vogliamo ribadire che nessuna persona, indipendentemente dal genere, dovrebbe essere oggetto di alcun tipo di atto di violenza verbale e/o psicologica – dicono –. Chiediamo che la scuola si mobiliti immediatamente per prendere provvedimenti nei confronti degli autori del gesto, per dimostrare che denunci, come noi, l'accaduto e affinché quanto successo venga ricordato per impedire che in futuro avvengano episodi di simile gravità. Bisogna che la comunità scolastica tutta si dimostri unita –concludono – nel combattere tali fenomeni, a partire da questo singolo accaduto. A tutte le ragazze coinvolte, esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza. Non siete sole”.

Dirigente del Visconti: “Prenderemo provvedimenti”

Dalla liceo Visconti di Roma arriva il commento della dirigente, Rita Pappalardo: “È un episodio grave che non deve passare in silenzio. Prenderemo provvedimenti”.

Poi l’annuncio della convocazione di un Consiglio di classe, perché le sue parole non rimangano un annuncio vuoto e privo di riscontro: “Potrebbe esserci una sospensione simbolica, visto che l'anno è finito, e sicuramente una ricaduta sul voto di comportamento come anche un invito a partecipare ad attività di una associazione antiviolenza. Bisogna dare un segnale”.

Quanto ai responsabili spiega che si tratterebbe di 6/7 studenti dell'ultimo anno. “Alcuni responsabili – conclude la preside – ieri hanno chiesto scusa durante l'assemblea straordinaria degli studenti”.