Stati Uniti, popolazione Lgbt+ raddoppiata dal 2020

Sono i dati pubblicati nell'ultimo sondaggio da Gallup dove emerge che soprattutto i più giovani si identificano come un qualcosa di lontano dall'eterosessualità

di EDOARDO MARTINI
21 febbraio 2025
Il 9,3% della popolazione americana si identifica come Lgbt+

Il 9,3% della popolazione americana si identifica come Lgbt+

Il 9,3% della popolazione americana si identifica come Lgbt+. Sono questi gli ultimi dati emersi dal sondaggio di Gallup, società mondiale di analisi e consulenza, che testimoniano una frattura netta tra il Paese di Trump, dove esistono soltanto due generi (maschile e femminile), e il Paese reale, dove lesbiche, gay, bisessuali e transgender non hanno paura a far sentire la propria voce. Da una parte quindi il Tycoon con il suo mondo ideale e la sua crociata contro la comunità Lgbt+, ritenuta d'intralcio per il suo nuovo sogno americano, dall'altra, persone che sostengono l'amore libero. Parole, quest'ultime, di difficile collocazione nel vocabolario trumpiano.

La popolazione Lgbt+ è raddoppiata rispetto al 2020

Il risultato indica l'aumento di oltre 1 punto percentuale rispetto alla stima del 2023. Non a caso la popolazione che si identifica come Lgbt+ è quasi raddoppiata dal 2020. “Da questi risultati bisogna trarre un'unica cosa: le persone Lgbt+ sono sempre state qui e continueranno ad esserci, indipendentemente dalle leggi o dalle politiche che tenteranno di cancellarle“, ha dichiarato Jaymes Black, CEO di The Trevor Project, un'organizzazione di prevenzione dei suicidi e di intervento in caso di crisi per i giovani Lgbt+.

I giovani e la lontananza dall'eterosessualità

E sono i più giovani a dichiararsi come un qualcosa di lontano dall'eterosessualità: dal 18,8% del 2020 siamo passati infatti al 22,7% del 2022. Secondo il rapporto di Gallup, “più di un adulto su cinque della Generazione Z - quelli nati tra il 1997 e il 2006, che avevano un'età compresa tra i 18 e i 27 anni nel 2024 - si identifica come Lgbt+“.

L'indagine 

I risultati si sono basati su interviste telefoniche svolte nel 2024 su oltre 14.000 adulti negli Stati Uniti. Complessivamente, l'85,7% degli intervistati ha dichiarato di essere etero, mentre il 5,2% bisessuale, il 2% gay, l'1,4% lesbica e l'1,3% transgender. Poco meno dell'1% si è identificato come pansessuale, asessuale o queer. Il 5% invece ha rifiutato di rispondere. Prendendo in considerazione soltanto gli 899 partecipanti Lgbt+ del campione complessivo, il 56% ha dichiarato di essere bisessuale, il 21% gay, il 15% lesbica, il 14% transgender e il 6% “qualcos'altro“.

Come il sesso e la posizione geografica influenzano l'identificazione Lgbt+

Ma il sondaggio ha svelato anche che l'identificazione Lgbt+ differisce per sesso e posizione geografica. Il 10% delle donne contro il 6% degli uomini si dichiara Lgbt+, e questa differenza è decisamente più sorprendente tra le generazioni più giovani: il 31% delle donne contro il 12% degli uomini della Generazione Z e il 18% delle prime contro il 9% dei secondi tra i Millennial. L'identificazione Lgbt+ poi è più comune nelle città e nei sobborghi rispetto alle aree rurali.

La mancanza di informazioni e di modelli ai quali ispirarsi 

“E' l'aumento della visibilità e della comprensione delle nostre identità che ci hanno permesso di vivere più apertamente e di condividere con gli altri queste parti di noi. Crescendo, ho avuto un accesso estremamente limitato alle informazioni sulle persone e sui temi Lgbt+ e mi mancavano modelli di riferimento visibili ai quali ispirarmi. Eppure, eccomi qua come persona queer dichiarata e orgogliosa” ha aggiunto Black. 

“Spero che il sondaggio aiuti a vederci per quello che siamo“

Ma con le nuove politiche di Trump, le persone Lgbt+ avranno ancora il coraggio di dichiarare il proprio amore? O preferiranno rimanere in silenzio per paura delle conseguenze? Il CEO, in conclusione, ha lanciato un appello: “Indipendentemente dalla politica di una persona, spero che questo sondaggio aiuti i legislatori e i leader di tutti gli Stati Uniti a vederci per quello che siamo: persone che esistono e appartengono a ogni comunità, in ogni angolo di questo paese. Vogliamo solo essere trattati in modo equo, con dignità e rispetto, come chiunque altro“.