Livorno, vicesindaca sminuita alla manifestazione pro Israele: "Volevamo il sindaco, non una donna"

Libera Camici era all'iniziativa organizzata dalla Comunità ebraica di Livorno in rappresentanza dell'amministrazione comunale, ha replicato: "Non sono una donna, ma la vicesindaca e pretendo rispetto"

di REDAZIONE
13 ottobre 2023

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"Volevamo il sindaco, non una donna al suo posto". Sono le parole discriminanti e irrispettose che ieri sera sono state riservate alla vicesindaca di Livorno, Libera Camici, durante la manifestazione a sostegno di Israele. Una serata, per l'appunto, all'insegna della pace, del rispetto e dell'inclusione. Almeno sulla carta. Perché poi quei termini stridono e fanno a cazzotti con queste tematiche. Bucce di banana sulle quali è molto facile scivolare. Dopotutto sono temi e parole (inclusione, rispetto) importanti, di un certo peso, sbandierate quando si trattano questioni impegnative - come la guerra appunto -, quando c'è da condannare l'indifendibile, ma che poi, troppo spesso, vengono svuotate del loro senso più profondo nel quotidiano e finiscono per non trovare riscontro nei piccoli gesti.

Vicesindaca di Livorno attaccata "Non volevamo una donna"

La vice sindaca Camici, che era alla manifestazione in rappresentanza dell'amministrazione comunale, è stata in un primo momento contestata da un gruppo di manifestanti perché sulla facciata del Comune non era stata esposta la bandiera di Israele, ma solo quella della pace. Poi, però, è stata attaccata di riflesso per l'assenza del sindaco Luca Salvetti e, soprattutto, sminuita perché donna. "È una vergogna e ha un bel coraggio a venire lei qui", dice uno dei presenti alla manifestazione, alle spalle di Camici. La vice sindaca non replica, imperturbabile. Poi, però, l'uomo - in là con gli anni - rincara la dose e continua: "Volevamo Salvetti qui stasera. E non mandare una donna a rappresentarlo".

La replica pungente

Parole che hanno subito e giustamente provocato la reazione, piccata, di Libera Camici che si è girata verso il contestatore e ha fatto presente quello che fino a quel momento evidentemente era stato ignorato: "Non sono una donna, sono la vice sindaca - ha detto - quindi rispetto, prego. Se si pretende rispetto, chiedo altrettanto rispetto". Poi ha continuato, in riferimento alle polemiche sulla bandiera esposta: "Abbiamo sottolineato in ogni modo una ferma condanna ai vili attaccati terroristici di Hamas. Lo abbiamo detto e ribadito tante volte. Non ci tengo e queste cose non fanno bene. Le parole di chi mi ha preceduto esprimevano una cosa precisa: siamo qui tutti insieme per una causa comune, per esprimere tutti insieme solidarietà al popolo israeliano e per gridare netta e ferma condanna ai vili attacchi terroristici di Hamas. Questa è la posizione dell'amministrazione comunale e ci tengo a ricordarla qui, in questa piazza, con la presenza mia che non è da sottintendere. Il sindaco Salvetti aveva un altro impegno istituzionale, io sono la vice sindaca di questo Comune".

La manifestazione e le contestazioni

Piazza del Municipio gremita la sera di giovedì 12 ottobre, per la manifestazione a sostegno di Israele dopo l'attacco terroristico di Hamas sabato scorso con vittime civili innocenti. Mentre era in corso la manifestazione si è avvicinato un gruppo di contestatori che si sono definiti “liberi cittadini” con striscioni sui quali era scritte frasi a sostegno dei palestinesi. È intervenuta la Digos e sono stati allontanati.
L’iniziativa pro Israele era stata promossa dalla Comunità ebraica cittadina. Al termine un  gruppetto ha fronteggiato il cordone di protezione di poliziotti e carabinieri, messo a difesa dei manifestanti. C'è stato qualche disordine con le forze dell'ordine, che hanno denunciato i tre antagonisti per resistenza a pubblico ufficiale. Sono due giovani stranieri e una ragazza italiana.