
Ludopatia
Oltre 1,3 milioni di persone: il gioco d’azzardo patologico (o ludopatia) rappresenta un’emergenza nascosta di cui si parla troppo poco, che rovina la vita di intere famiglie, incrementando l’usura, arricchendo le mafie e distruggendo vissuti in maniera spesso irreversibile. Una vera e propria dipendenza, un comportamento compulsivo che conduce a un malessere, ovvero ad una situazione di craving come quella di un tossicodipendente che si ritrova senza sostanza. Storicamente appannaggio soprattutto degli uomini, sia giovani che meno giovani, senza differenza di classe sociale, ma negli ultimi anni si sta osservando una crescente diffusione nella popolazione femminile.

La ludopatia colpisce oltre 1,3 milioni di persone. In aumento la diffusione anche tra la popolazione femminile
La ludopatia è un disturbo psichiatrico
Quarant’anni fa, nel 1980, l’American Psychiatric Association (Apa) riconosceva la ludopatia come disturbo psichiatrico. Nel 1994 la malattia veniva inserita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali e nel 2013 l’International Classification Disease dell’Organizzazione mondiale della Sanità, l’Oms, l’ha ascritta a disturbo del controllo degli impulsi all’interno della categoria disturbi delle abitudini e degli impulsi. Il problema è che in Italia solo il dieci per cento delle vittime, ovvero appena 12mila individui, ha riconosciuto il proprio problema ed è attualmente in cura. Eppure il gioco d’azzardo patologico è sia un problema di salute, sia un vettore devastante che squassa la vita relazionale e lavorativa delle persone che ne soffrono, oltre a prosciugare le risorse economiche di chi ne è vittima.
Una manifestazione di protesta contro la ludopatia sotto la sede della regione Liguria
Ludopatia, ecco il numero verde per essere aiutati
Per aiutare la conoscenza del fenomeno, farlo emergere ed aiutare le persone che ne soffrono, le associazioni Konsumer, Casa Dei Diritti e Formare, con il partenariato di Ali Autonomie, hanno ideato e promosso il numero verde 800 661 501. Chiamandolo si accede ad un centro di ascolto diurno, anonimo, gratuito ed attivo dal lunedì al venerdì, per 10 h al giorno, che ha come obiettivo quello di sottrarre le persone che sono entrate e non riescono ad uscire nel circolo vizioso del GAP alla morsa di usurai e mafiosi. Presso il centro opereranno al centro 4 ragazzi del servizio civile, formati da docenti universitari, che potranno indirizzare gli utenti per l’aspetto sanitario (al serd o ad una rete di psicologi volontari attiva in tutta Italia ), e per le questioni economiche del sovraindebitamento (presso i centri di ascolto della casa dei diritti e di konsumer formati gratuitamente dai componenti della federazione dei commercialisti cattolici). “Il messaggio che vogliamo dare è molto semplice: se non smetti di giocare, oltre ai danni che procuri a te stesso e alla tua famiglia, diventi complice delle mafie” dichiara Laura Venittelli, presidente de la Casa dei Diritti.
Una campagna della Regione Lombardia contro la ludopatia