La mobilitazione a sostegno della Palestina non si ferma. E a Bologna invade la stazione. Ieri pomeriggio il corteo partito da piazza XX Settembre ha deviato il percorso poco dopo la partenza con centinaia di attivisti che hanno occupato i binari al grido di “blocchiamo tutto per Rafah”.
La mobilitazione – organizzata dai Giovani Palestinesi ea cui hanno partecipato anche attivisti di diverse collettività – aveva l'obiettivo di ribadire ancora una volta le responsabilità israeliane per il massacro di Rafah, dove nei giorni scorsi i raid hanno colpito un campo di sfollati provocando decine di morti. "Eravamo qui sette mesi fa - così i manifestanti - e lo dicevamo con chiarezza e lo diciamo ancora: questo è un genocidio e Israele ne è responsabile . Noi oggi (ieri, ndr ) siamo qui perché lo sappiamo che non sarà la Corte internazionale di giustizia, che non sarà l'Italia o gli Stati Uniti a fermare questo genocidio Saremo noi, con la nostra resistenza Siamo qui perché prendiamo l'impegno solenne di lottare affinché questo genocidio si fermi”.
Durante l'occupazione dei binari e delle banchine di aspetto, i circa mille attivisti hanno gridato in coro "Israele stato terrorista e assassino". E ancora: "Abbiamo portato la nostra rabbia qui, portatela in tutta la città. Abbiamo dimostrato che possiamo bloccare i treni di tutta Italia, se questo genocidio continuerà bloccheremo tutto".
La circolazione dei treni in superficie è stata subito interrotta per motivi di sicurezza provocando diversi disagi alla circolazione. Il bilancio è di cinque treni dell'Alta velocità che hanno subito ritardi compresi tra i 20 ei 95 minuti, cinque Intercity con stop fino a 30 minuti e 30 treni regionali con ritardi che hanno sfiorato le due ore. Oltre a questo, sono stati 11 i treni regionali cancellati e tre quelli limitati. Durante l'occupazione, i manifestanti, al grido di “Palestina libera” e “Se non cambia Intifada pure qua” , hanno alzato al cielo le bandiere palestinesi davanti allo striscione “Stop Genocide. Alzarsi per Rafah”.
Gli attivisti hanno acceso i fumogeni e scandito slogan contro Israele. Il corteo, dopo aver abbandonato piazza delle Medaglie d'Oro, ha continuato a sfilare per tutta la città per poi sciogliersi in piazza Maggiore. Una dichiarazione, quella bolognese, che già nelle settimane scorse aveva portato le tende di protesta – la cosiddetta 'acampada' – in piazza Scaravilli, davanti alla sede del Rettorato. Qui gli attivisti continuano a chiedere a gran voce che l'Alma Mater interrompa i rapporti con Israele e non si renda complice del genocidio che da ormai sette mesi si sta compiendo lungo la Striscia di Gaza.