Il racconto di Marco Mancuso: “Al liceo tentai il suicidio, basta ignorare”

Il ventiduenne, consigliere comunale del Pd a Vercelli, ha parlato del suo tentativo di suicidio in aula per sostenere un emendamento che promuoveva iniziative di contrasto al disagio psicologico dei giovani

di CHIARA CARAVELLI
30 dicembre 2024
Il consigliere comunale di Vercelli Marco Macuso, 22 anni (Instagram)

Il consigliere comunale di Vercelli Marco Macuso, 22 anni (Instagram)

“Io so cosa significa guardare il vuoto a penzoloni da un cornicione e pensare che non abbia senso vivere. Io ero sul cornicione della finestra di camera mia e se non fosse stato per quella persona seduta lì tra il pubblico, la mia mamma, oggi non sarei qui”.

Sono le parole che Marco Mancuso, 22enne membro della segreteria dei giovani democratici e consigliere comunale del Pd a Vercelli, ha deciso di usare durante il dibattito in aula sul bilancio di previsione, per sostenere un emendamento che promuoveva iniziative di contrasto al disagio psicologico dei giovani. Emendamento che la maggioranza di centrodestra non intendeva approvare.

Un'esperienza personale, legata a un episodio di bullismo subito da Mancuso al tempo delle scuole superiori e che è diventato emblematico, tanto che il video del giovane consigliere ha fatto in poche ore il giro dei social. “Non possiamo continuare a ignorare il fatto che studenti si ammazzano – ha sottolineato con forza – e il silenzio alimentato dalle istituzioni che ignorano completamente questo uccide questi studenti, uccide il futuro delle nostre città. Io ho 22 anni e non accetto lezioni da nessuno su questo tema. Questo Comune deve prendersi la responsabilità del fatto che queste persone esistono e vanno tutelate, per favore”.

Un intervento nel quale il consigliere ha ripercorso quei terribili momenti, un episodio che risale al 2018 quando tentò di togliersi la vita: “Ero sul cornicione – ricorda – mamma mi ha preso letteralmente per i capelli. È un atto più fisico che morale. I miei genitori si erano accorti che qualcosa non stava andando. In quel momento frequentavo il liceo classico, quello dei miei sogni. Avevo fondato una pagina di news su Instagram, cercavo l’approvazione dei miei compagni di classe. Invece più raccontavo cosa facevo, più mi ghettizzavano, mi prendevano in giro volta dopo volta. Pensavo di non valere niente”.

Mancuso, però, dopo quel difficilissimo momento ha trovato la forza di ripartire attraverso la terapia e un impegno in prima persona in politica affinché ci siano sempre più strumenti per prevenire episodi di questo tipo: “La scuola – dice – che era diventata il mio incubo, ha simboleggiato anche la mia ripartenza. Ho cambiato corso e sono diventato rappresentate di istituto, da lì sono guarito facendo del bene per gli altri, aiutando chi veniva bullizzato”. Un intervento doloroso ma quantomai indispensabile a far capire davvero il problema, da chi lo ha vissuto in prima persona. L’emendamento, alla fine, è stato approvato. Ha vinto Marco Mancuso e un po’ abbiamo vinto anche tutti noi.