Non è una scafista, Maysoon Majidi è libera: “Ho perso un anno di vita”

L’attivista curda iraniana era stata arrestata il 31 dicembre scorso dopo uno sbarco di migranti in Calabria. Ci sono voluti dieci mesi in carcere per appurare la sua innocenza. Lucano: “Le daremo la cittadinanza onoraria di Riace”

23 ottobre 2024
Torna in libertà attivista curda Maysoon Majidi

Maysoon Majdi, la ventottenne attivista curda iraniana arrestata il 31 dicembre, viene rimessa in libertà (Ansa)

E’ tornata in libertà Maysoon Majidi, la 28enne curda iraniana arrestata il 31 dicembre scorso, dopo uno sbarco di migranti sulle coste calabresi, con l'accusa di essere una scafista. Il Tribunale di Crotone ha accolto l'istanza dell’avvocato difensore della giovane, Giancarlo Liberati, perché dalle dichiarazioni dei testimoni citati dalla difesa sono venuti meno gli indizi di colpevolezza.

Dopo dieci mesi trascorsi dietro le sbarre, senza mai smettere di dichiararsi innocente, Maysoon Majidi ha potuto respirare aria di libertà e dormire in un letto comodo. È uscita dal carcere di Reggio Calabria poco dopo la mezzanotte tra martedì e mercoledì. “Io ho perso un anno di vita che nessun risarcimento potrà mai restituirmi. Sono rimasta in carcere 300 giorni per non aver fatto nulla. Non è giusto”. È stato lo sfogo dell’attivista mentre attendeva l'esito della camera di consiglio del Tribunale. Poi quando è stata scarcerata ha gioito alzando la mano e mostrando tre dita, il simbolo usato da chi combatte per i diritti umani.

Ospitata in un appartamento a Reggio Calabria messo a disposizione dal suo stesso avvocato, ci resterà fino all'udienza conclusiva del processo prevista per il 27 novembre. I testimoni ascoltati, è scritto nell'ordinanza di revoca della misura cautelare “hanno in gran parte ridimensionato il quadro accusatorio facendo emergere come la Majidi piuttosto che aver svolto un ruolo chiave nell'agevolare la condotta del capitano in ordine al reato di immigrazione clandestina, era invece una mera migrante a bordo dell'imbarcazione”.

La notizia della scarcerazione è stata accolta con grande soddisfazione da chi ha sempre sostenuto la sua innocenza e si è battuto per la sua scarcerazione. Anche il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ha commentato con orgoglio la decisione del tribunale. Non solo: “Seguiremo la vicenda - ha aggiunto Lucano - fino alla piena assoluzione. Sono orgoglioso di aver deciso di dare la cittadinanza onoraria di Riace a Maysoon Majidi per tanti motivi: perché lei si batte per il rispetto dei diritti umani, perché è una donna che si batte per la libertà delle donne iraniane dai pregiudizi e dai fondamentalismi e poi perché per me rappresenta la causa di liberazione del popolo curdo. La sua storia dimostra come la giustizia spesso si accanisce con persone innocenti. Dopo le dichiarazioni rilasciate dai testimoni ieri in aula, appariva chiaro che lei era non solo innocente, ma era una a cui dare immediatamente l'asilo politico perché era un'attivista per i diritti umani”.