“Ho sempre immaginato io e te seduti fuori al sole, mano nella mano, finalmente liberi. Ora te ne sei andato". Non è il testo di una canzone, né il copione di un film sdolcinato, ma è invece uno dei messaggi di un utente palestinese condiviso qualche giorno fa su Queering the Map. "Se avessi saputo che le bombe piovute su di noi ti avrebbero portato via da me, avrei detto al mondo che ti amavo più di ogni altra cosa, scusa se sono stato un codardo”.
Cos'è Queering the map
“Queering the Map” è una piattaforma online dove le persone queer possono esprimersi sentendosi al sicuro, raccontarsi in forma anonima e condividere le proprie storie e sentimenti senza paura, ma al contrario sentendosi libere e parte di una comunità. Già nel 2011, in occasione degli scontri avvenuti durante la partita di hockey a Vancouver tra i Canucks e i Bruins di Boston, il fotografo Richard Lam era riuscito a immortalare il bacio di due ragazzi in mezzo ad uno scenario quasi bellico. La fotografia dei due, sdraiati per terra mentre intorno a loro si muovevano poliziotti in tenuta antisommossa e fumogeni, aveva immediatamente fatto il giro del mondo, divenendo il simbolo di un amore che, incurante, supera la guerra indifferente a tutto ciò che non lo riguarda. Questa volta il messaggio è lo stesso, è lo scenario ad essere differente.I messaggi d'amore da Gaza
Sono tantissimi gli annunci che arrivano dalla Striscia di Gaza, visto che la guerra tra Israele ed Hamas ha reso ancora più complessa la situazione degli abitanti omosessuali, costretti a vivere nel segreto perché considerati dei fuorilegge già prima dell’inizio della guerra, sia dal codice penale che dalla religione islamica. Un altro utente ha appuntato sulla mappa un luogo, scrivendo: “Uno dei posti in cui ho baciato il mio primo amore. Essere gay a Gaza è difficile".Un altro ancora: ”Non so quanto vivrò, quindi voglio solo che questo sia il mio ricordo prima di morire. Non lascerò la mia casa qualunque cosa accada. Il mio più grande rimpianto è di non avere baciato quel ragazzo, ormai morto due giorni fa. Ci eravamo detti quanto ci piacevamo e l'ultima volta sono stato troppo timido per baciarci. È morto nel bombardamento. Penso che anche una grande parte di me sia morta. E presto sarò morto. A Younus, ti bacerò in paradiso”. E ancora: “Il luogo in cui sei morto, anche se eravamo solo amici di penna, ti amo nel profondo, 5 anni della migliore amicizia. Ahmad è morto per l’attacco aereo, tu sei morto di crepacuore. Khalid, ti amo, ho amato il modo in cui hai fatto coming out con me, come io ho fatto coming out con te, come hai presentato Ahmad come il tuo ragazzo, volevo condividere le tue ferite con me, ma siamo lontanissimi, libererò la Palestina solo per i tuoi occhi. Spero che riposerai bene in paradiso, bacia Ahmad quanto vuoi e sii molto felice, in questa vita o in un’altra ti seguirò e potremo unirci, ti amo fino a Icaro e oltre ”. Sono tantissimi e strazianti i messaggi della comunità Lgbtq+ raccolti dal giornalista Afeef Nessouli in un post su Instagram circolato negli ultimi giorni; qualcuno ha condiviso un pensiero al proprio amato scomparso, qualcuno ha voluto condividere un ricordo, qualcun altro si è voluto liberare di un peso e altri ancora hanno utilizzato “Queering the Map” per esprimere il proprio dolore e la paura di non sapere quanta vita ancora gli resterà.Visualizza questo post su Instagram