È stata una vittoria annunciata, ma non scontata. E che rimarrà nella storia. “Non vi deluderò”: lo ha detto ai messicani la presidente neo eletta del Messico, Claudia Sheinbaum, durante il suo discorso di vittoria.
“Per la prima volta in 200 anni di Repubblica, ci sarà una presidente donna e sarà trasformatrice. Grazie a tutti i messicani. Oggi abbiamo dimostrato con il nostro voto che siamo un popolo democratico”, ha poi aggiunto in un messaggio sui social.
In attesa dei risultati definitivi il conteggio rapido pubblicato dall'Istituto nazionale elettorale già nella tarda serata di ieri vedeva l’ex sindaca di Città del Messico, scienziata e candidata del partito di sinistra Movimento di Rigenerazione Nazionale, in vantaggio di oltre 30 punti percentuale sulla concorrente, Xóchitl Gálvez Ruiz. Le preferenze per la 61enne esponente della sinistra si attesterebbero tra il 58,3% e il 60,7% dei voti. Il risultato dovrà essere confermato dallo spoglio delle schede, che dovrebbe essere ultimato nella tarda giornata di oggi.
La presidente eletta ha ringraziato anche la sua diretta avversaria, la candidata conservatrice, per averla chiamata al telefono riconoscendone la vittoria. Un ringraziamento speciale lo ha poi rivolto all'attuale presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador, di cui raccoglie il testimone. “Un uomo eccezionale e unico che ha trasformato in meglio la storia del nostro Paese”, ha affermato la presidente.
Una svolta storica
Domenica 2 giugno 2024, insomma, per il Messico è stata una giornata da segnare nel calendario, la data di una svolta storica, di una vittoria per tutto il genere femminile. La sfida a tre nello Stato, ma con due vere contendenti al potere, rappresenta un simbolo di riscatto, di affermazione per le donne – per le competenze e non solo per il loro genere, cosa fondamentale – per tutto il mondo. Perché sappiamo bene come quello della politica sia ancora oggi un mondo a predominanza maschile, patriarcale fino al midollo: basta fare una rapida ricerca per vedere chi è a capo dei vari Paesi in giro per il mondo, democratico e non.
Lentamente, e anche grazie a esempi come quello di Claudia Sheinbaum e della sua avversaria, le donne stanno riuscendo a ottenere più spazio, quello che meritano, sovvertendo un sistema millenario che le ha sempre relegate ai margini del potere, in ruoli di assistenza aigli uomini, di cura, di secondo ordine e mai di vera responsabilità. Un sistema che ha sempre visto le cariche più alte occupate solamente dai maschi. E che ora sta, piano piano, diventando più equilibrato. Ma la strada è ancora lunga.
La dedica alle donne “eroine della nostra patria”
Intanto Sheinbaum ha dedicato la sua vittoria alle donne nel sottolineare di essere la prima presidente donna del Paese. “Come ho già detto in altre occasioni, non arrivo da sola. Siamo arrivate tutte, con le nostre eroine che ci hanno regalato la nostra patria, con le nostre antenate, le nostre madri, le nostre figlie e le nostre nipoti”, ha detto nel suo primo discorso rivolgendosi agli elettori messicani.
“Il nostro governo sarà onesto, senza influenze, senza corruzione né impunità”, ha poi aggiunto. La politica 62enne, proveniente da una famiglia di origini ebraiche lituane e bulgare, ha inoltre garantito che il suo esecutivo rispetterà “la diversità politica, sociale, culturale e religiosa, la ” e che combatterà “ogni forma di discriminazione”.