Morgan accusato di stalking. Il processo infinito e l’amarezza di Angelica Schiatti: “Sono stata abbandonata”

Dopo la prima denuncia, nel maggio 2020, Marco Castoldi (imputato a Lecco per maltrattamenti e atti persecutori) avrebbe anche ingaggiato due persone per pedinare la ex e il nuovo fidanzato

10 luglio 2024
Marco Castoldi, in arte Morgan

Marco Castoldi, in arte Morgan

Lecco, 10 luglio 2024 – “Sono stata in silenzio quattro anni e continuerò a restarci (tanto sono i fatti che parlano per me) sperando che la giustizia possa fare il suo corso in tempi umani. Mi sono sentita e mi sento molto sola e abbandonata dalle istituzioni. Questa mia è la condizione di una donna che trova il coraggio per denunciare in Italia, che cerca di difendersi e tutelare la propria dignità e che non dovrebbe mai essere lasciata sola”. Sono le parole amare, amarissime, di Angelica Schiatti, 35 anni, cantante monzese, e vittima delle (purtroppo ancora presunte, nonostante siano passati già 4 anni) persecuzioni da parte del cantautore Morgan (Marco Castoldi). Le affida a un post su Instagram nel giorno in cui un lungo articolo de Il Fatto Quotidiano, a firma Selvaggia Lucarelli, ripercorre la sua incredibile vicenda umana e giudiziaria.

Angelica Schiatti e il messaggio su Instagram
Angelica Schiatti e il messaggio su Instagram

La denuncia: 2020

Partiamo dalla fine: il prossimo 13 settembre ci sarà una nuova udienza davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Lecco dove è imputato, per i reati di maltrattamenti e stalking, proprio Morgan.

I fatti però risalgono a molto tempo prima. Schiatti denuncia il cantante – con cui aveva avuto una breve e burrascosa relazione – già nel maggio 2020, dopo il lockdown. Castoldi non avrebbe accettato la fine della relazione (avvenuta a febbraio) e avrebbe preso a perseguitare la donna. Scatta il Codice rosso, la Procura di Monza apre un fascicolo e al termine dell’indagine chiede il rinvio a giudizio di Morgan. Il Gip rinvia gli atti alla Procura di Lecco che ottiene dal Gup il rinvio a giudizio (siamo a ottobre 2023). A oggi, però, siamo ancora lontani da una sentenza. E intanto non sono stati adottati provvedimenti a tutela della denunciante né sono stati rispettati i termini previsti dalla legge, cioè la chiusura, entro 18 mesi, della fase delle indagini.

Le accuse 

L’avvocata di Schiatti, Maria Nirta, ricostruisce la vicenda: “Lei si era resa conto che lui stava male, lo aveva invitato a disintossicarsi. Ma poi ha deciso di troncare, per la mia assistita la situazione non era più sostenibile”. Da lì, secondo la ricostruzione del Fatto e secondo quanto è agli atti, la discesa all’inferno. Messaggi continui e minacce di pubblicare i video erotici che la ragazza gli aveva inviato. Schiatti per paura lascia la sua casa e va dal padre a Merate. Poi le minacce si sarebbero allargate ai familiari, compresa la madre di Schiatti, che addirittura in una lettera al settimanale oggi viene accusata di aver sottoposto la ragazza a un qualche imprecisato trattamento psichiatrico

Il presunto stalking passa colpisce anche il produttore e le amiche di Angelica, tutti contattati con messaggi volgari. Morgan si sarebbe finto anche un altro rapper per cercare di contattarla. Lei lo blocca su ogni social, lui la dipinge come una strega, una sabotatrice della sua disintossicazione.

Il pedinamento

L’aspetto forse più grave della vicenda risale all’estate del 2021. Morgan, dietro compenso, ingaggia due ragazzi siciliani conosciuti online di cui uno pregiudicato (M.R. e L.P.) per pedinare Angelica e il suo nuovo compagno (il cantautore Calcutta). I due vanno a Milano, scoprono che Angelica è a Bologna col fidanzato, prendono un treno su indicazione di Morgan e vanno a cercarla. Trovano la casa bolognese in cui Angelica vive con Calcutta (nelle chat ci sono le foto dell’abitazione). 

Il tentativi di accordo

Più volte gli avvocati della difesa hanno proposto trattative di bonario componimento. Ma Angelica Schiatti le respinge, vuole una sentenza, ne ha diritto. “Ultimamente – dice l’avvocata Nirta – le hanno offerto un assegno di 15mila euro, molto distante dalla somma richiesta con la costituzione di parte civile, 150 mila euro. Ora il giudice pretende che sia Morgan sia Schiatti siano presenti in aula per tentare una conciliazione. La mia assistita non ci sarà, la legge non prevede questo”. Il 31 maggio 2024, davanti a un nuovo giudice (Gianluca Piantedosi) i legali di Morgan chiedono per l’ennesima volta di trovare un accordo.

Calcutta contro Warner Music Italia

Anche Calcutta ha detto la sua, sui social: “Odio parlare della mia vita privata anzi odio parlare ma adesso mi tocca. Oggi sono usciti diversi articoli che parlano di quello che ha dovuto subire la mia ragazza in questi 4 anni. Vi assicuro che i fatti atroci riportati sono solo una piccola parte di quelli accaduti e hanno modificato la nostra vita più di quanto si possa immaginare. La cronaca purtroppo parla troppo spesso di vicende simili che finiscono nel peggiore dei modi”. E accusa: “Warner music Italia ha deciso di offrire un contratto a questo persecutore nonostante fosse a conoscenza dei fatti. Per questo mi sembra giusto interrompere ogni mio possibile rapporto lavorativo con questa etichetta. Le canzoni che scrivo non saranno più disponibili per gli/le interpreti del loro roster, e tutti i suoi dipendenti non sono più i benvenuti ai miei concerti. Non sarà un piacere neanche incontrarli per strada sinceramente perché chi si comporta così restando in silenzio ai miei occhi è complice. Guardatevi dentro ogni tanto”.

A stretto giro di posta è arrivata la risposta di Warner, che scarica Morgan: “Warner Music Italy, alla luce dei contenuti e dei messaggi emersi e riportati dalla stampa italiana in data odierna, dà mandato ai propri legali per interrompere il rapporto contrattuale in corso con l’artista Morgan lasciando che la questione sia dibattuta nelle giuste sedi".