Morte Ada d'Adamo, "Come d'aria" è un'inno alla cura

Nel romanzo d'esordio, la scrittrice racconta la nascita e i primi anni di vita della figlia Daria, affetta da una grave malattia congenita

di BARBARA BERTI -
1 aprile 2023
La scrittrice Ada d'Adamo (dalla pagina Facebook di Elliot Edizioni)

La scrittrice Ada d'Adamo (dalla pagina Facebook di Elliot Edizioni)

È morta nella sua casa di Roma la scrittrice Ada d’Adamo. Nata a Ortona, in Abruzzo, nel 1967, aveva 55 anni e da tempo era malata. Era appena entrata nella dozzina del Premio Strega 2023 con “Come d'aria”, il suo romanzo d'esordio pubblicato a gennaio 2023 da Elliot, ma non aveva potuto partecipare alla conferenza stampa per le sue condizioni. Ma come da regolamento il romanzo, sottolineano a casa Bellonci, resta in gara al Premio Strega 2023. Nel libro, scritto nell'arco di molti anni, che ha ricevuto straordinari e unanimi consensi, una madre racconta alla figlia disabile la scoperta della malattia. Laureata in Discipline dello Spettacolo e diplomata all'Accademia nazionale di danza, aveva scritto vari saggi sul teatro e sulla danza contemporanea. Grande esperta di libri per l'infanzia, collaborava come editor con Gallucci. Adamo lascia il marito Alfredo e una figlia, Daria. I funerali si svolgeranno il 3 aprile alle 12 nella Chiesa di Sant'Eusebio all'Esquilino a piazza Vittorio.
La scrittrice Ada d’Adamo (Facebook)

La scrittrice Ada d’Adamo (Facebook)

Il libro "Come d'aria"

Nel libro, “Come d’aria” la scrittrice racconta la nascita e i primi anni di vita della figlia Daria, affetta da una grave malattia congenita. Quando la scrittrice ha scoperto di avere un tumore e di doversi curare, la sua principale paura è stata quella di non riuscire ad avere più un contatto fisico con la figlia. “Finirò col disciogliermi in te? Sono Ada. Sarò D'aria...” è l’incipit del libro. Nel romanzo narra del suo rapporto con la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada la madre, sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata a sua volta. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente a questa ragazza magica e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente.
La cover di “Come d'aria”

La cover di “Come d'aria”

“Come d'aria” non si esaurisce in questo, però, ma assume tratti di universalità, perché ciò che interessa l'autrice, che era una danzatrice e coreografa, è il corpo. Quando si ammala non riesce ad accettare di non potere più tenere dietro a Daria. Riflette sulla beffa di avere una figlia che non controlla i suoi movimenti quando lei, con la danza, era consapevole del più piccolo moto della più piccola parte della sua mano. “Per anni ha ricercato la grazia del gesto”, abituata a tenere sotto controllo anche “la posizione di un mignolo” e si ritrova alle prese con “un corpo completamente fuori controllo, una schiena e una testa incapaci di stare dritte” e alla fine anche con i danni al proprio corpo, per un grave tumore al seno. Nel libro racconta che “per avere un figlio disabile ci vuole, innanzitutto, il fisico”, è impegnativo e faticoso. Eppure non è il corpo la sostanza di questa narrazione sempre vigile e lucida, che narra cedimenti e paure, ma anche il coraggio e la volontà e la forza come elementi naturali dell'accettare la vita, di soffrirla e gioirne imparando ogni giorno qualcosa con amore, quello che si dà e quello che si riceve.
La scrittrice Ada d'Adamo (dalla pagina Facebook di Elliot Edizioni)

La scrittrice Ada d'Adamo (dalla pagina Facebook di Elliot Edizioni)

In questo caso c'è la fortuna di essere sempre in tre, riuniti con le iniziali proprio nel suo nome, Ada, che contiene al centro Daria e poi Alfredo, il compagno e papà, perché la malattia può distruggere ma anche “moltiplicare l'amore” e vincere quei momenti in cui la normalità degli altri, la loro vita che scorre come prima, che non è cambiata, scava dentro la tua intima solitudine, e tu ti chiedi come hai fatto a non crollare. Il romanzo è una riflessione costante sui limiti imposti dalla nostra condizione mortale: la nascita di Daria, l'amore e la sofferenza per lei, le trasformazioni radicali che ha causato, l'arrivo del cancro sono passi di un percorso di dolore e rabbia, che D'Adamo ha vissuto e descrive soprattutto come momenti di progressiva accettazione e di costante presenza. Per tutto questo, nella sua verità, “Come d'aria” è un inno alla cura. “La morte di Ada D'Adamo ci rattrista profondamente. Non c'è stato il tempo di conoscerla, eppure - dicono allo Strega - l'abbiamo amata grazie al suo libro. Nel presentare al pubblico ‘Come d'aria’ Elena Stancanelli, che lo ha proposto al Premio Strega, ha detto che ‘incontrare questa storia è un dono’. Ecco, è una consolazione sapere che le parole della scrittrice potranno continuare a raggiungere i suoi lettori. Ai suoi cari va l'abbraccio commosso di tutto il Comitato direttivo del premio Strega”.