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I mufloni dell'isola del Giglio tra la vita e la morte. A salvarli le proteste dei cittadini

Messi in sicurezza 43 esemplari grazie alla collaborazione tra l’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, la Lav e il Wwf Italia

di EDOARDO MARTINI -
30 settembre 2022
I mufloni dei Giglio

I mufloni dei Giglio

Ci risiamo. I mufloni del Giglio sono stati nuovamente condannati a morte dalle istituzioni: dal 1° ottobre il piano venatorio della Regione Toscana prevede l’uccisione degli ultimi 37 animali rimasti sull'isola del Giglio.

I mufloni sono stati nuovamente condannati dalle istituzioni: dal 1 ottobre partirà l'uccisione degli ultimi 37 esemplari rimasti

"Tutto questo è drammatico e inaccettabile", la protesta della presidente dell'associazione Vita da Cani

Per aggirare ogni problema e rallentamento al progetto di eradicazione dei mufloni nell’Isola del Giglio, avviato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (con ingenti fondi europei del Progetto Life), la Regione Toscana ha affidato l’eliminazione dei ultimi 37 animali ai fucili dei cacciatori, che da sabato 1° ottobre potranno portare a termine lo sterminio.
A questa nuova azione violenta delle istituzioni, prevista dalla delibera regionale 813/2022, si oppongono l'associazione Vita da cani e la Rete dei santuari di animali liberi, che per prime, un anno e mezzo fa, avevano lanciato l'allarme sui piani di eliminazione della popolazione di mufloni presente da oltre settant'anni sull'isola e recentemente dichiarata rara e preziosa da uno studio scientifico pubblicato sulla rivista "Diversity".
"In un momento di grave crisi per l’ambiente, le istituzioni europee e chi ci governa anziché tutelare la natura continuano a offenderla, a usare armi e investire denaro nella distruzione. Tutto questo è miope, drammatico e inaccettabile. Chiediamo serie politiche ambientali che tengano conto della convivenza e della continuità tra specie e non finanziamenti a progetti di genocidio. Vogliamo che la colonia di mufloni sia tutelata nel proprio habitat", commenta Sara d'Angelo, presidente dell'associazione Vita da Cani e coordinatrice della Rete dei Santuari. L'associazione negli ultimi giorni ha invitato i cittadini a far sentire la propria voce in difesa dei mufloni scrivendo al presidente della Regione Eugenio Giani e all'assessore Stefania Saccardi.

Sara d'Angelo, presidente dell'associazione Vita da Cani e coordinatrice della Rete dei Santuari

Le proteste che hanno salvato la vita ai mufloni

Proteste che sono state accolte visto 43 mufloni sono stati messi in sicurezza, grazie alla collaborazione tra l’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, la LAV e il WWF Italia. È questo il risultato della cooperazione sottoscritta nel novembre scorso tra le parti che ha consentito di contemperare gli obiettivi di gestione dell’Ente Parco per la biodiversità dell’isola, attraverso il Life LETSGO Giglio, e la vita dei mufloni oggetto del prelievo e del trasferimento in aree sicure come previsto dal progetto.
Originariamente il progetto del Parco, approvato e finanziato in parte dalla Commissione Europea, prevedeva la rimozione della popolazione di mufloni dall’isola del Giglio, anche attraverso l’abbattimento degli animali. Le conseguenti forti proteste di cittadini e associazioni hanno però contribuito a rivedere questa parte del progetto, giungendo ad una intesa sottoscritta tra il Parco e le Associazioni. I tre promotori dell’accordo, pur mantenendo il proprio posizionamento sul tema e nel rispetto delle diverse sensibilità, hanno condiviso l’obiettivo di salvaguardare la vita degli animali mantenendo le finalità del progetto del Parco che prevede la rimozione della popolazione di questo ungulato, in quanto estraneo alla biodiversità del luogo e quindi impattante sui fragili equilibri ecologici dell’isola.
Considerando che il muflone è una specie cacciabile, il cuore dell’accordo del novembre 2021 si realizza nella disponibilità dell’Ente Parco a sospendere gli abbattimenti come metodo di rimozione per dedicarsi alla cattura degli animali e a farsi carico del loro trasferimento fuori dall’isola in luoghi protetti.
Un grande successo dell’operazione che proseguirà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di sistemare nelle condizioni migliori tutti i mufloni presenti nell’area parco.