Oblio oncologico, Toscana e Lazio dicono sì. Mentre in Parlamento va avanti l’iter per
una legge sull’oblio oncologico – le varie Commissioni stanno esaminando il testo che dovrebbe arrivare, in via definitiva, alla Camera il 28 luglio – anche le Regioni stanno supportando questa battaglia richiesta da
tanti ex malati di cancro.
La showgirl Carolina Marconi, ex paziente oncologica, è in prima fila per il riconoscimento di una legge sull'oblio oncologico (Instagram)
In Italia, infatti, su 3,6 milioni di persone
malate di tumore il 27 per cento è considerato guarito. Eppure, per gli ex pazienti solo l'
essere stati destinatari di una diagnosi diventa motivo di
disparità di trattamento in determinati ambiti. Di qui è nata, da parte di
oncologi e pazienti, la richiesta di una legge sul diritto delle persone guarite da tumore di non fornire informazioni in merito alla pregressa condizione nel momento in occasioni come colloqui di lavoro, accesso a assicurazioni e servizi bancari o nelle procedure di adozione.
Il testo unificato “Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche” ha come relatori
Maria Elena Boschi (Italia Viva) e
Patrizia Marrocco (Forza Italia). E proprio Boschi, su Twitter, ringrazia “Stefano Scaramelli, Luciano Nobili, Marietta Tidei e tutti i consiglieri di Italia Viva di Lazio e Toscana che sono riusciti a far
approvare all'unanimità la mozione a sostegno della proposta di legge in materia”. “Passo dopo passo,
una battaglia di civiltà per tutti e tutte” scrive ancora Boschi sui social.
La deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi (Facebook)
Toscana, passa una mozione all’unanimità
Il Consiglio regionale della Toscana, all’unanimità, approva la mozione di cui
Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva, è primo firmatario in merito all'oblio oncologico. “Una persona che ha sconfitto il
cancro ha diritto, una volta guarita, ad adottare un figlio, a ricevere la concessione di un mutuo, a sottoscrivere una assicurazione” spiega il consigliere nel testo del documento. Depositata in giugno per chiedere parità di trattamento e nessuna discriminazione per le persone guarite da
patologie oncologiche, l'atto passa con l’emendamento della consigliera Ilaria Bugetti del Pd.
“Parliamo di
persone che hanno la necessità di riscattarsi, ricominciare a vivere in maniera normale, non solo in ambito economico. Speriamo che finalmente si possa raggiungere il risultato, perché ci sono tante persone che aspettano una legge nazionale e torniamo quindi a chiederlo: questa battaglia non può avere colori politici” sostiene Bugetti. Il documento politico impegna la Giunta regionale “in coerenza con gli indirizzi già espressi con il medesimo atto n. 970, approvata nella seduta del Consiglio regionale dell'8 settembre 2022, ad attivarsi nuovamente nei confronti del Parlamento italiano”. In particolare “sollecitando preliminarmente la questione in Conferenza Stato-Regioni, affinché si arrivi quanto
più celermente possibile all'approvazione di una normativa nazionale per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche”.
Il Consiglio regionale della Toscana all’unanimità approva il documento di cui Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva, è primo firmatario (Facebook)
Per Scaramelli “sono maturi i tempi per dotarsi di
una legge che vada in questa direzione. Sosteniamo l'iter legislativo che sta portando avanti Maria Elena Boschi in Parlamento”. Il consigliere
Maurizio Sguanci (Italia Viva), l’altro firmatario dell'atto, sottolinea gli aspetti che discriminano un ex malato di tumore. “
Parlo per esperienza, quando si fa una battaglia così e si esce, se si ha bisogno di passare da una banca e chiedere un mutuo, questa è una delle domande che ti viene posta e in base al rischio e alla gravità, loro sono liberi di decidere se concederti il prestito o non concederlo” dice. Quindi, aggiunge: “Così per le assicurazioni, che costano di più, o anche per le adozioni, dove non ti prendono nemmeno in considerazione. Queste persone che tornano alla vita hanno il diritto di vivere pienamente come ogni altro cittadino”. Insomma, l’atto approvato è “
un documento di vera civiltà”.
Un momento della presentazione della proposta di legge avvenuta alla Camera a fine giugno (Instagram)
Oblio oncologico, qui Lazio
“Siamo molto felici che il
Consiglio regionale del Lazio abbia approvato, all'unanimità e con la sottoscrizione di tutti i gruppi politici, la nostra mozione sull'oblio oncologico”. Lo dichiarano
Luciano Nobili e
Marietta Tidei, coordinatori e consiglieri regionali di Italia Viva nel Lazio. “Una questione molto importante che riguarda la vita di centinaia di migliaia di nostri concittadini: il superamento delle
vere e proprie discriminazioni, ingiuste e ingiustificabili, di cui sono vittime donne e uomini guariti da una
patologia oncologica, in ambito assicurativo, finanziario, persino nell'accesso alle pratiche per le adozioni”, aggiungo i consiglieri.
E sottolineano: “Sono assolutamente ingiustificabili le discriminazioni, gli oneri accessori, le garanzie aggiuntive - quando non addirittura il diniego - all'accesso di
servizi essenziali”. “Una
violazione vera e propria dell'articolo 3 della Costituzione, che impone il superamento di tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale all'uguaglianza sostanziale dei cittadini e alla loro libera e completa partecipazione alla vita sociale ed economica” concludono Nobili e Tidei.