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Om Fahad, la star irachena di TikTok uccisa a colpi di pistola a Baghdad

Un uomo le avrebbe sparato il 26 aprile mentre si trovava nella sua auto. Un anno fa era stata condannata per i contenuti sui social, ritenuti “indecenti e contrari al pudore e la moralità pubblica”

27 aprile 2024
Om Fahad (TikTok)

Om Fahad (TikTok)

Un omicidio a sangue freddo, in pieno giorno: un uomo su una moto ha sparato, uccidendola, alla nota tiktoker Om Fahad davanti casa a Baghdad.

Come hanno riferito funzionari della sicurezza irachena, l’assassinio è avvenuto venerdì nel quartiere orientale della capitale. Il ministero degli Interni del Paese ha confermato in un comunicato che una “donna molto conosciuta sui social network” è stata uccisa da “sconosciuti”. Nella nota si aggiunge poi che è stata istituita una “squadra di lavoro specializzata” per indagare sulle circostanze della sua morte.

L’omicidio in pieno giorno 

Om Fahad (TikTok)
Om Fahad (TikTok)

Fahad, il cui vero nome è Ghufran Sawadi, stando agli addetti della sicurezza che hanno chiesto di rimanere anonimi perché non autorizzati a rilasciare informazioni, sarebbe stata colpita mentre si trovava nella sua auto nel quartiere di Zayouna, da una persona sola armata di pistola in sella a una moto, che sembra abbia fatto finta di consegnarle del cibo per avvicinarsi. L'agenzia di stampa Al Hurra, di proprietà statunitense, ha riferito che un’altra donna è rimasta ferita nell'attacco.

Chi era l’influencer irachena 

Om Fahad era diventata famosa per i suoi video spensierati su TikTok in cui ballava musica irachena indossando abiti aderenti, seguiti da decine di migliaia di follower. Di recente, si era inasprita la faida tra lei e la collega influencer Dalia Naeem – nota come “Barbie irachena” per i suoi numerosi interventi di chirurgia plastica –, che aveva minacciato di rivelare la presunta relazione di Fahad con alti funzionari iracheni, secondo quanto riportato dai media.

Nel febbraio dello scorso anno, un tribunale aveva condannato la tiktoker a sei mesi di carcere per aver condiviso “video contenenti discorsi indecenti che minano il pudore e la moralità pubblica”.

Il controllo del governo iracheno sui social

Om Fahad (TikTok)
Om Fahad (TikTok)

La sentenza aveva fatto seguito a una campagna lanciata dal governo per ‘ripulire’ i social media da quei post che, a suo dire, violavano "la morale e le tradizioni" irachene. In quell’occasione era stata anche istituita una commissione governativa incaricata di setacciare TikTok, YouTube e altre piattaforme alla ricerca di contenuti ritenuti offensivi e di punire i responsabili. Secondo le autorità, diversi influencer sono stati arrestati

L'osservatorio indipendente euromediterraneo per i diritti umani all'epoca ha dichiarato: “La detenzione e la condanna da parte delle autorità irachene di diversi content creator, con accuse vaghe che non giustificano la restrizione dei diritti, è estremamente preoccupante”. Le libertà civili rimangono tuttora limitate per le donne in Iraq e nel 2018 un’altra influencer e modella, Tara Fares, fu uccisa da alcuni uomini a Baghdad.