Roma, 9 aprile 2025 – "Mark Samson vuole inviare una lettera alla famiglia di Ilaria Sula per chiedere scusa”. Lo riferisce l'avvocato Fabrizio Gallo, uno dei difensori del ragazzo reoconfesso dell'omicidio della studentessa uccisa in un appartamento del quartiere Africano di Roma. Samson l’ha ammazzata con tre coltellate al collo e poi ha abbandonato il corpo (nascosto in una valigia) in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina
Samson, spiega il difensore che questa mattina ha incontrato il ragazzo in carcere, ''vuole cercare di spiegare le ragioni insensate del suo gesto e implora sua madre di essere la sua voce per esprimere il suo rammarico e chiedere scusa ai genitori di Ilaria perché lui in questo momento non può farlo".
Intanto oggi c’è stato un altro sopralluogo della polizia, il terzo in pochi giorni, nell'appartamento di via Homs, dove il 23enne ha ucciso, secondo quanto da lui dichiarato, l’ex fidanzata. Al vaglio la dinamica del femminicidio: quanto raccontato dal ragazzo nella confessione non convince pienamente inquirenti e investigatori.

Il difensore di Samson: “È provato e scosso”
"È molto provato e scosso”. È il commento dell’avvocato di Samsom dopo l’incontro avvenuto oggi nel carcere di Regina Coeli, dove il ragazzo si trova detenuto. Nei confronti del 23enne i pm di Roma, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano l'omicidio volontario aggravato e l'occultamento di cadavere. Per quest'ultima accusa è indagata anche la madre del giovane per averlo aiutato a cancellare le tracce del delitto.
Perizie su computer e telefonino
Inizieranno questo pomeriggio le operazioni peritali sui dispositivi sequestrati nell'ambito dell'inchiesta per fare luce sul femminicidio. La famiglia di Ilaria Sula ha nominato un proprio consulente che assisterà alle operazioni i cui esiti sono attesi nelle prossime settimane.
Dopo l’omicidio è uscito a mangiare con l’amica di Ilaria
Dopo avere ucciso Ilaria con almeno tre coltellate alla gola e avere gettato il suo corpo chiuso in una valigia in un burrone, come se nulla fosse, Mark Samson è andato a mangiare una piadina con una amica della sua ex. È l'agghiacciante ricostruzione del femminicidio di Roma che emerge dall'ordinanza con cui il gip della Capitale ha convalidato l'arresto riconoscendo, nelle esigenze cautelari, il pericolo di fuga, di reiterazione del reato e dell'inquinamento probatorio.
Dopo il delitto dunque, Mark Samson ha "incontrato – si legge nel provvedimento della procura di Roma – una amica di lei, con cui mangia una piadina, parlando di problemi che aveva con Ilaria (che aveva ucciso poco prima), e nello stesso tempo disquisendo di questioni superficiali e banali, come il compleanno del ragazzo dell'amica o i cornetti comprati per una fantomatica ragazza”.

Il gip: “Ha mostrato autocontrollo e lucidità”
Nell'atto di 11 pagine il giudice afferma che l'indagato, dopo il femminicidio, ha mostrato un atteggiamento di "forte autocontrollo e lucidità" nonostante "egli avesse detto più volte di non riuscire a vivere senza Ilaria e a non immaginare una vita senza di lei".
E come se Samson fosse tornato "nella normalità sin da subito" dopo la drammatica aggressione scatenata dalla lettura di un messaggio, sul cellulare di lei, arrivato da un altro ragazzo.
Il gip nell'ordinanza nutre dubbi che il 23enne possa avere fatto tutto da solo, avvalorando la tesi che a dare una mano al ragazzo nel cancellare le prove – le tracce di sangue dalla sua stanza – sia stata la madre, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere dopo la confessione fiume di lunedì in Questura. E sono in corso, inoltre, una serie di approfondimenti su due amici di Samson, per capire se anche loro possano aver aiutato il 23enne.
L'attenzione su di loro è legata al fatto che la notte prima del ritrovamento del corpo il loro cellulare avrebbe agganciato le stesse celle telefoniche di quelle agganciate dal telefono di Ilaria, mai ritrovato.
Samson, inoltre, "non si pone alcuno scrupolo nell'inviare al padre della ragazza, pur sapendo di averla uccisa lui, dei messaggi fittiziamente provenienti dalla figlia. Stessa cosa fa con le amiche di lei, fingendosi Ilaria, illudendole che l'amica fosse ancora viva. Colpisce il fatto che fa tutto questo sin da subito".
Impianto accusatorio “granitico”
Per il giudice l'impianto accusatorio è "granitico". Nel corso dell'interrogatorio l'indagato "fa più fatica a riportare il contenuto delle chat che Ilaria ha avuto con altri ragazzi, piuttosto che nel raccontare cosa sia successo la mattina del 26 marzo.
Sulla genesi del femminicidio, il giudice cita la versione fornita dal ragazzo nel corso dell'interrogatorio a Regina Coeli. "Ero pronto a combattere per riavere Ilaria come fidanzata", afferma l'indagato aggiungendo che con la ragazza ha avuto una "relazione normale" iniziata nel 2023 e andata avanti per mesi "con alti e bassi come in ogni rapporto".
Il quadro tra i due, a detta dell'indagato, cambia "quando llaria gli ha chiesto, circa tre mesi fa, di prendere visione dei voti degli esami universitari. Lui riferiva che questo ha sempre rappresentato un grosso problema, quasi un trauma, sin da quando frequentava la scuola elementare – scrive il gip – ha sempre avuto un'ansia di prestazione specialmente nei confronti dei genitori".
Sostanzialmente Samson ha riferito "che non riusciva ad accettare la fine del rapporto, nonostante tutti gli amici cui egli si era rivolto, gli avessero consigliato di lasciare andare tale situazione".