Staffetta partigiana, maestra, militante, ministra: la lezione di Tina Anselmi per il nostro tempo

La Cisl del Veneto, sua terra natale, ricorda l’adolescente 15enne e la giovane maestra elementare che girava nei piccoli paesi per insegnare. Fu la prima ministra donna d’Italia, sue le leggi per l’educazione civica, sessuale, stradale a scuola

di LAURA DE BENEDETTI
11 aprile 2025
Tina Anselmi è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana

Tina Anselmi è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana

È stata la prima Ministra italiana. Quella che, tra le altre cose, ha firmato la legge che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Aveva voluto l'educazione civica e stradale, nonché l'educazione sessuale nelle scuole. Tematiche oggi tornate di grande attualità. Ma ancor prima è stata staffetta partigiana, sindacalista della Cisl, politica militante nella neonata Democrazia Cristiana e insegnante elementare di ruolo.

Tina Anselmi, dunque, è una figura femminile storica di grande rilievo per l'Italia in generale e per le donne in particolare. Basti pensare che, nominata Ministra del lavoro e della previdenza sociale nel 1976, l’anno successivo fu tra i primi firmatari della legge che apriva alla parità tra uomini e donne in tema di salario e trattamento. Nel 1979, già Ministra della sanità, sancì la legge che istituì il Servizio Sanitario Nazionale. E firmò la legge sull’aborto.

Tina Anselmi maestra. Educatrice per vocazione

In occasione dell'anniversario della sua nascita, avvenuta il 25 marzo 1927 a Castelfranco Veneto, e dell'80° anniversario della Liberazione dall'oppressione nazifascista, il 25 aprile, a ricordarla è Cisl Veneto, insieme a Cisl scuola Veneto, con la pubblicazione di un volumetto dal titolo ‘Tina Anselmi maestra. Educatrice per vocazione’ in cui lo storico Mauro Pitteri analizza in particolare la vita di Anselmi nel periodo tra i 15 anni, era 1942, e i 28 anni, ossia il 1955, quando da allieva diventa maestra di scuola, studentessa universitaria e attivista nel sindacato, diventando partigiana ed entrando poi giovanissima nella DC. 

Da allieva adolescente ad attivista

Pitteri, già autore per Cisl Veneto di alcune approfondite ricerche storiche su Anselmi, tra cui "Tina Anselmi per le donne. Attività politica e parlamentare dal 1956 al 1992” e “La giovane Tina Anselmi. Dalla Resistenza all’impegno sindacale e politico. 1944-1959”, ha scavato in vari archivi pubblici e privati e ha raccolto testimonianze familiari, per delineare il passaggio della leader politica da allieva adolescente a maestra di scuola elementare e presto giovane donna attiva nel sindacato e nella politica, cui poi si dedicherà totalmente.

Insegnante elementare per aiutare la famiglia

Pitteri ricostruisce gli anni “febbrili" che la vedono frequentare le scuole magistrali, poi l'Università Cattolica di Milano, quindi diventare attivista antifascista e staffetta partigiana, sindacalista e militante della neonata Democrazia Cristiana e quindi a 22 anni (1949), ‘insegnante elementare di ruolo’ – professione di cui parlava con grande orgoglio e consapevolezza – per circa sette anni nelle scuole di piccoli paesi della campagna veneta: un’esperienza impegnativa che assorbì in quel periodo tanta parte delle sue energie.

Una carriera, quella di maestra, probabilmente indotta anche dalla necessità di sostenere economicamente la famiglia dopo la morte del padre, avvenuta nel 1951, e che poi si concluderà nel 1955, quando sceglierà definitivamente l’impegno politico tra le giovani donne del Movimento femminile della DC.

Tina Anselmi insieme a Nilde Iotti, Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini nella Commissione parità dei Gruppi di Montecitorio
Tina Anselmi insieme a Nilde Iotti, Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini nella Commissione parità

Anselmi: 29 disegni di legge sulla scuola

Eppure quello della scuola resta tema davvero sempre caro ad Anselmi, prima Ministra della Repubblica italiana, tanto da vederla impegnata nella sua attività parlamentare con ben ventinove disegni di legge da lei sottoscritti relativi proprio al mondo della scuola, molti finalizzati alla tutela degli insegnanti, alcuni frutto della sua visione e vocazione di educatrice, come ad esempio, nel 1968, i due per “l’esposizione della bandiera nelle aule (a fianco dell’insegnante) e negli edifici pubblici” e per “l’istituzione dell’educazione civica e stradale a cattedra autonoma nella scuola media”.

A vederla prima firmataria, inoltre, del disegno di legge del gennaio 1980 per l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole. Cisl Veneto sottolinea, in particolare, nella ricorrenza dell'Ottantesimo della Liberazione, Anselmi come la staffetta Gabriella, e come sindacalista impegnata nelle categorie dei tessili e della scuola, rimarcando le origini antifasciste e antitotalitarie di Cisl i cui fondatori erano, anche in Veneto, militanti antifascisti se non ex partigiani combattenti.