Passeggiate rumorose per Giulia Cecchettin: il silenzio non basta più

Tra le manifestazioni organizzate dal movimento "Non una di meno" contro la violenza sulle donne, appuntamento stasera a Firenze alle 19

di LISA GIORNI
21 novembre 2023
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Una "passeggiata rumorosa per Giulia Cecchettin e tutte le altre": definita così dal movimento  "Non una di meno" contro la violenza sulle donne che invita a scendere in piazza con "pentole, fischietti, chiavi e qualsiasi cosa faccia rumore", stasera alle 19 in piazza Santissima Annunziata a Firenze.

Il corteo di Non una di meno a Pisa (Foto Enrico Mattia Del Punta / Valtriani)

Quest'iniziativa segue la manifestazione che si è tenuta ieri a Pisa per protestare contro le vessazioni psicologiche e fisiche contro le donne. Il Presidente della Regione Eugenio Giani ha chiesto al Governo un giorno di lutto nazionale e sostiene che "se non dovesse aderire lo faremo comunque in Toscana, perché dobbiamo dare un  segnale di forza". L'assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli si unisce al dibattito contro la violenza sulle donne e afferma: "Viviamo ancora in una società patriarcale, in cui alcuni ruoli sono destinati per genere e non per scelta. Oltre cento femminicidi consumati in un anno in Italia sono una mattanza e si tratta di numeri intollerabili".
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Giulia Cecchettin

La Toscana in piazza "per Giulia e per le altre"

L'ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin per mano di chi diceva di amarla, ha scosso l'opinione pubblica in Toscana. Nella settimana del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall'Onu, numerose iniziative hanno interessato le città di Firenze e Pisa. Il Consiglio comunale del capoluogo di Regione si è aperto ieri con un minuto di silenzio in ricordo della 22enne. Ieri con la stessa iniziativa di raccoglimento si è aperto l'incontro all'Università degli studi di Firenze con Silvana Sciarra, docente dell'ateneo e già presidente della Corte Costituzionale assieme a Margherita Cassano, prima presidente della Corte suprema di Cassazione. In seguito, un flash mob di circa 300 studenti e professori che hanno pronunciato a voce alta i nomi di tutte le donne vittime di femminicidio del 2023. Una scelta in controtendenza rispetto al silenzio a cui ha invitato il Ministero dell'istruzione e del merito con una circolare inviata a scuole e università, come suggerito dalla sorella e dagli amici di Giulia Cecchettin.

Il corteo di Non una di meno a Pisa (Foto Enrico Mattia Del Punta / Valtriani)

Infine a Palazzo Strozzi è stata inaugurata la mostra fotografica di Massimo Sestini: "La Toscana delle donne - Umanità". Per quanto riguarda Pisa, il rettore dell'università Riccardo Zucchi ha disposto per oggi martedì 21 novembre un minuto di silenzio all'inizio di ogni attività fino alle 14. Quest'ultimo ha affermato: "Giulia non era del nostro ateneo, eppure sentiamo che la sua morte riguarda anche noi". Alle 21, allo sportello interuniversitario contro la violenza di genere nella città saranno presentate storie di donne che sono riuscite ad uscire da situazioni di abusi psicologici e fisici.

Le manifestazioni nazionali di "Non una di meno"

Un calendario fitto di appuntamenti dal nord al sud Italia che si concluderà con la manifestazione proposta dal movimento "Non una di meno" per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, al Circo Massimo a Roma alle ore 14:30, per alzare la voce contro un fenomeno diventato strutturale in cui la vicenda della 22enne veneta è solo l'ultimo episodio di una spirale di violenza (in tutte le sue forme).

Locandina della manifestazione del 25 novembre

Serve alzare la voce, scendere in strada per protestare in ogni maniera possibile, combattere i pregiudizi e quella mentalità, profondamente maschilista, che è ancora troppo presente nella nostra società. Per questo anche noi con tutti i quotidiani del gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno) abbiamo deciso di lanciare una campagna chiamata QNxledonne, che servirà a dare voce a questo movimento, a raccontare, sulle nostre testate cartacee e online, le storie di violenze, le testimonianze di coloro che le hanno subite ma anche (e soprattutto) di coloro che ne sono uscite.