Il prof mima atti sessuali con gli alunni. Nei video choc omofobia, razzismo e saluti romani

L’Ufficio scolastico regionale per il Lazio ha avviato un’indagine interna dopo la denuncia di un gruppo di neodiplomati sui comportamenti del docente di storia e filosofia dell’Istituto superiore Pirelli di Roma

25 luglio 2024
Omofobia e razzismo all'Istituto superiore Pirelli di Roma

Omofobia e razzismo all'Istituto superiore Pirelli di Roma

Saluti fascisti, commenti omofobi, atti sessuali mimati con i suoi stessi alunni: sono video scioccanti quelli che immortalano un professore dell’Istituto superiore Pirelli di Roma, zona Tuscolano, mentre compie questo tipo di attività coinvolgendo la classe. I filmati sono stati pubblicati dal quotidiano La Repubblica e ora l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio ha avviato un’indagine interna. “Siamo profondamente rammaricati e preoccupati per quanto riportato, poiché comportamenti razzisti e omofobi sono inaccettabili e in netta contraddizione con i valori di inclusività – spiega l'ufficio in una nota –. La nostra priorità è garantire un ambiente educativo sicuro e rispettoso per tutti gli studenti”.

Non esattamente quello che invece ‘insegnava’ P.G., il docente di Storia e Filosofia protagonista della vicenda. Nei filmati che stanno circolando in rete lo si vede mentre scatta selfie con dietro di sé i ragazzi che fanno il saluto romano, oppure chiude uno studente in un cestino per la carta o racconta i suoi trascorsi da alunno, quando guardava “i pornazzi. Ma non solo: una foto finita su Instagram mostra un allievo piegato sulla cattedra con il prof dietro di lui, in quella che una compagna di classe descrive come “la simulazione di un atto sessuale”. Al commento sconvolto e schifato della 19enne il prof avrebbe replicato chiedendole: “A te non piace?”. 

Razzismo e omofobia in classe

Se a uno studente gay si rivolgeva con frasi omofobe del tipo: “Sei stato al Muccassassina? Quanti ne hai presi?”, non manca tra le accuse che gli vengono ora rivolte anche quella di razzismo: “A un compagno d’origine filippina chiedeva quando sarebbe andato a pulire casa sua”. A denunciare questo genere di comportamenti – solo dopo la maturità, in modo da non subire alcun tipo di ritorsione – è stato, spiega Repubblica, un gruppo di ragazzi e ragazze, supportati dai loro genitori. Ragazze e ragazzi parlano di “atteggiamenti fascisti, episodi discriminatori nei confronti di alcuni alunni e i comportamenti inappropriati” del prof, il tutto supportato da foto e video. 

A supporto di questa denuncia anche la testimonianza di un insegnante in pensione: “Il docente era già stato al Pirelli anni fa, quando non era di ruolo. Le lamentele delle famiglie erano una costante: si dichiarava apertamente d’estrema destra e penalizzava con voti bassi chi non gli dava manforte”. Dopo un periodo in altre scuole, recentemente era tornato all’istituto di via Assisi, dando il meglio di sé con questo genere di spettacolini. “Quello che fa più rabbia è che chi avrebbe dovuto insegnare ai nostri figli a essere cittadini onesti ha tentato di fare l’esatto opposto”, dicono arrabbiati alcuni dei genitori.

La dirigente scolastica sapeva ma non è intervenuta

Che lamentano anche il mancato intervento della dirigente scolastica del Pirelli, Cinzia De Palo, più volte avvertita di quanto accadeva durante le ore di storia e filosofia. Lei, che si è dichiarata antifascista ma apolitica, smentisce: “Quando mi sono arrivate alcune segnalazioni, anche se mai così gravi, io ho avviato tutte le procedure del caso”.

Non è dello stesso parere C.C., che racconta di essere andata “dalla coordinatrice di classe, dalla referente del lesso, dalla vicepreside: in tanti sapevano. Quando ci sono andata mi ha detto che era vietato fare foto e video in classe e, di fatto, non ha preso provvedimenti”.

L’indagine dell’Ufficio scolastico regionale 

Ora la palla passa quindi a livello superiore, con l’indagine avviata dall’Ufficio scolastico regionale che dovrà accertare responsabilità e stabilire eventuali sanzioni. “La Direzione Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ribadisce il suo impegno nel combattere ogni forma di discriminazione e nel promuovere un clima scolastico inclusivo. Qualsiasi comportamento che violi questi principi sarà affrontato con la massima serietà e determinazione – prosegue la nota –. Concludiamo esprimendo il nostro sostegno agli studenti e alle famiglie coinvolte, assicurando loro che lavoreremo incessantemente per ristabilire un ambiente educativo sereno e rispettoso dei diritti di tutti”.