Sarà una manifestazione davvero insolita quella che andrà in scena sabato 11 maggio alle 11 vicino al Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli a Milano. Non slogan e cartelli, o almeno non solo: la contestazione dei Cpr per una volta avverrà in musica. E non si tratterà di rock, rap “arrabbiato” o canzoni d'autore, bensì di musica classica. Singoli musicisti che condividono l'opposizione ai Cpr, provenienti da varie orchestre (Teatro alla Scala, Conservatorio Verdi Milano, Civica scuola Claudio Abbado, corali e altre istituzioni musicali) eseguiranno brani orchestrali e corali di Gabrieli e Fauré.
“Siamo convinti del fatto che l’arte non possa e non debba essere mero esercizio estetico/espressivo, soprattutto in un periodo storico in cui i diritti fondamentali della persona umana vengono continuamente calpestati – spiegano gli attivisti della “Rete No Cpr Mai più lager” –. L’arte può diventare un mezzo di denuncia politica e di partecipazione collettiva alla lotta. L’arte può diventare uno strumento di affermazione del proprio dissenso verso leggi ingiuste e discriminatorie, come quelle che giustificano l’esistenza della detenzione amministrativa e dei Cpr. In una realtà dove sempre più spesso le parole vengono svuotate del loro contenuto e significato, noi vogliamo riaffermare la nostra strenua opposizione sottolineandone alcune: lager di Stato, tortura, deportazione, leggi razziali. Vogliamo farlo in una maniera nuova, mai sperimentata prima fuori da un Cpr: tramite una momentanea sospensione del linguaggio verbale e la creazione di un evento che lasci spazio alle note musicali e ai diversi messaggi che possono portare con sé”.
Il linguaggio universale della musica, dunque, torna a essere protagonista nella sua forma più condivisa, quella dell'orchestra e del coro. Ma non basta: l'idea è quella di allargare ancora di più la partecipazione a questo evento.
Gli organizzatori invitano quindi chiunque coltivi la passione per la musica (sia come strumentista che come cantante) a partecipare attivamente anziché limitarsi a fare da spettatore. “Suoni uno strumento musicale? Ti piace cantare? Porta il tuo strumento e la tua voce: dopo la prova aperta ci sarà spazio per fare musica insieme”, spiegano.
E aggiungono i link per conoscere gli spartiti e i testi, rivolgendosi sia ai professionisti (che possono scrivere a [email protected] per partecipare all’esecuzione del repertorio classico), sia a tutti coloro che vogliono partecipare.