Psicologi dei disastri: come a Suviana i professionisti aiutano i parenti delle vittime

La tragica esplosione della centrale che ha provocato otto morti: padri di famiglia, figli, fratelli, spazzati via dal fuoco e dal crollo di parte della struttura

di Redazione Luce!
12 aprile 2024
Vigili del fuoco e carabinieri a Suviana

Vigili del fuoco e carabinieri a Suviana

Un dolore difficile da superare. Una vita che cambia in un momento, un proprio caro che non c’è più. Morto mentre lavorava. Nell’esplosione della centrale idrolettrica di Suviana, sull’Appennino bolognese martedì 9 aprile sei persone hanno perso la vita. Un’altra è dispersa e le possibilità di ritrovare la persona in vita si affievoliscono.

Morti nell’esplosione di Suviana: chi erano le vittime

Un disastro, raccontato da giornali e tv in maniera approfondita in queste ore. C’è il dolore per chi se n’è andato, c’è lo strazio per chi rimane. Per le madri e i padri, le mogli, i parenti e gli amici. Travolti da una tragedia improvvisa quanto crudele.

Vigili del fuoco e carabinieri a Suviana
Vigili del fuoco e carabinieri a Suviana

Ci sono i soccorsi materiali, quelli che in queste ore vengono portati avanti in maniera professionale, in un contesto pericoloso, dalle forze di Protezione Civile, vigili del fuoco in testa. E c’è il soccorso dell’anima.

Alessandro D’Andrea, chi era la vittima toscana

Enel e la Regione Emilia Romagna hanno messo a disposizione un’area all’esterno della centrale in cui i parenti possono attendere notizie. Una zona separata e controllata. Sono stati messi a disposizione anche degli psicologi della Regione Emilia Romagna. Sono loro che supportano chi resta. Una parola di conforto può essere importante in una situazione tanto difficile. 

La psicologia dell’Emergenza è un settore specifico. Gli psicologi seguono corsi di formazione ad hoc. Molti sono i master che vengono organizzati in tutta Italia e che forniscono questa specializzazione.

Gli psicologi dell’emergenza possono occuparsi sia di chi è riuscito a sopravvivere a un disastro e quindi ha bisogno di un supporto post traumatico. Ma anche dei familiari appunto, come nel caso di Suviana, e dei soccorritori. Anche questi ultimi, a volte ce lo dimentichiamo quando leggiamo di notizie del genere, sono sottoposti a fortissimo stress nei momenti in cui operano, visto appunto il contesto pericoloso, con possibili crolli, come appunto nel caso della centrale idroelettrica dell’Appennino. 

Lo psicologo valuta i bisogni delle vittime degli eventi con colloqui e successivamente anche con test. Ma forma anche in maniera preventiva i soccorritori che sono addetti a operare in contesti di emergenza. Lo psicologo dei disastri agisce dunque prima, durante e dopo una grande emergenza. L’obbiettivo che ha questa figura di psicologo è molteplice: la prima è arginare ulteriori danni psicologici per la vittima, ma anche ridurre le complicazioni e successivamente fare in modo che torni a una vita normale.