Un dolore difficile da superare. Una vita che cambia in un momento, un proprio caro che non c’è più. Morto mentre lavorava. Nell’esplosione della centrale idrolettrica di Suviana, sull’Appennino bolognese martedì 9 aprile sei persone hanno perso la vita. Un’altra è dispersa e le possibilità di ritrovare la persona in vita si affievoliscono.
Morti nell’esplosione di Suviana: chi erano le vittime
Un disastro, raccontato da giornali e tv in maniera approfondita in queste ore. C’è il dolore per chi se n’è andato, c’è lo strazio per chi rimane. Per le madri e i padri, le mogli, i parenti e gli amici. Travolti da una tragedia improvvisa quanto crudele.
Ci sono i soccorsi materiali, quelli che in queste ore vengono portati avanti in maniera professionale, in un contesto pericoloso, dalle forze di Protezione Civile, vigili del fuoco in testa. E c’è il soccorso dell’anima.
Alessandro D’Andrea, chi era la vittima toscana
Enel e la Regione Emilia Romagna hanno messo a disposizione un’area all’esterno della centrale in cui i parenti possono attendere notizie. Una zona separata e controllata. Sono stati messi a disposizione anche degli psicologi della Regione Emilia Romagna. Sono loro che supportano chi resta. Una parola di conforto può essere importante in una situazione tanto difficile.
La psicologia dell’Emergenza è un settore specifico. Gli psicologi seguono corsi di formazione ad hoc. Molti sono i master che vengono organizzati in tutta Italia e che forniscono questa specializzazione.
Gli psicologi dell’emergenza possono occuparsi sia di chi è riuscito a sopravvivere a un disastro e quindi ha bisogno di un supporto post traumatico. Ma anche dei familiari appunto, come nel caso di Suviana, e dei soccorritori. Anche questi ultimi, a volte ce lo dimentichiamo quando leggiamo di notizie del genere, sono sottoposti a fortissimo stress nei momenti in cui operano, visto appunto il contesto pericoloso, con possibili crolli, come appunto nel caso della centrale idroelettrica dell’Appennino.
Lo psicologo valuta i bisogni delle vittime degli eventi con colloqui e successivamente anche con test. Ma forma anche in maniera preventiva i soccorritori che sono addetti a operare in contesti di emergenza. Lo psicologo dei disastri agisce dunque prima, durante e dopo una grande emergenza. L’obbiettivo che ha questa figura di psicologo è molteplice: la prima è arginare ulteriori danni psicologici per la vittima, ma anche ridurre le complicazioni e successivamente fare in modo che torni a una vita normale.