
La Regione Toscana è al lavoro per riorganizzare il servizio dei consultori
In questi giorni la Regione Toscana sta varando la riforma dei Consultori. Un atto importante con l’obiettivo di portare una visione diversa di questi strumenti che saranno aperti anche alle esigenze di una platea più ampia e alle diverse sensibilità, compresa quella gender fluid. Ne parliamo con la presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità, Francesca Basanieri.
Come giudica la riorganizzazione che sta per essere varata? "Credo che sia una buona riforma in cui la Regione tiene in qualche modo conto di quelle che sono le indicazioni ministeriali, in particolare del Decreto Ministeriale 77 del 2022, riguardo la sanità territoriale. Quindi, la Regione ha preso atto di questa nuova legge per riformare anche i consultori. Come commissione siamo soddisfatti di questo passaggio: questi servizi sono sempre stati un fiore all’occhiello per la nostra regione e devono continuare a esserlo".
Quindi ampliare il termine dei centri non solo alle donne e non solo alle donne per forza in età fertile ma a tutti: sia alle bambine che alle donne in menopausa, ma anche ai ragazzi, ad esempio, per i quali i dati evidenziano un aumento dell’infertilità e anche di alcuni tipi di tumori. Una volta, per assurdo, certe problematiche potevano essere individuate attraverso la visita militare, oggi invece dopo il pediatra i ragazzi vanno dal medico solo quando stanno male. Invece negli uffici sanitari potrebbero esserci diverse figure professionali anche in chiave prevenzione". Quali potrebbero essere gli strumenti, all’interno dei centri per le persone Lgbtqia+ e per chi non si riconosce in una precisa identità di genere? "Molte sollecitazioni in questo senso sono venute anche dal giro, gli Stati Generali delle Pari Opportunità, che, come Commissione Pari Opportunità, abbiamo effettuato tra le province toscane. Da questa iniziativa di ascolto, tra gli altri argomenti era venuta fuori la necessità che il servizio fosse il primo punto di appoggio per giovani Lgbtqia+.
Da questo primo approccio poi poteva arrivare una riposta multidisciplinare, quindi eventualmente, ad esempio, un endocrinologo, un ginecologo, uno psicologo e altri professionisti. Come accaduto in passato, lo sportello deve tornare a essere l’elemento centrale della medicina del territorio per poi instradare le persone, tutte, verso quelli che sono i loro bisogni. Un ascolto delle necessità per poi poter fornire percorsi e assistenza".

La presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità, Francesca Basanieri (Facebook)

La Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana
Riforma consultori: le questioni di genere
Da parte di alcune realtà e associazioni sono emerse alcune critiche sul fatto che la riorganizzazione rischia di nascere già vecchia perché non terrebbe in considerazioni il dibattito e le nuove sensibilità sulle questioni di genere: che ne pensa? "In realtà più che di critiche e polemiche si è trattato di osservazioni rispetto al fatto che oggi questi sportelli non devono essere più per le sole donne ma per la famiglia, come era una volta quando il centro era familiare. L’idea di base è che debbano essere per tutti e per tutte le età, dai bambini agli adulti: maschi, femmine e anche persone Lgbtqia+.
In questi giorni la Regione Toscana sta varando la riforma dei Consultori

Un momento della tappa ad Arezzo (la prima) degli Stati generali della Pari Opportunità (Instagram)