La
78esima dall'inizio dell'anno. Non un mero numero, ma una persona,
una donna uccisa a coltellate all'entrata del palazzo dove viveva, quasi sicuramente da una persona che conosceva, forse l'ex. A Roma, nel quartiere Trionfale, si è consumato
l'ennesimo femminicidio: la vittima è
Rossella Nappini, 52enne infermiera.
La donna uccisa nell'androne di casa
Il corpo della 52enne Rossella Nappini portato via dalla scientifica dal palazzo nel quartiere Trionfale
I fatti risalgono al pomeriggio di ieri, lunedì 4 settembre: i primi a dare l'allarme sono stati i vicini di casa e alcuni ragazzi quando hanno
visto il suo corpo riverso in terra nell'androne del palazzo dove la donna abitava insieme alla madre 80enne e alle figlie, in via Giovanni Allievo. Sul corpo di Nappini c'erano diverse ferite all'addome, procurate da un'arma da taglio. Ma molte persone sostengono di aver sentito anche delle
terribili urla nei minuti precedenti. Purtroppo quando i condomini si sono affacciati al balcone era ormai troppo tardi e non hanno potuto far altro che constatare la presenza del cadavere della 52enne in un lago di sangue. Un macabro spettacolo coperto poco dopo dal telo della polizia scientifica accorsa sul posto.
Le indagini e la pista passionale
Sul posto per un sopralluogo è intervenuta anche
la pm Claudia Alberti del gruppo violenze di genere ed è stata disposta l'autopsia che stabilirà anche il numero di coltellate che hanno ucciso la donna. Gli agenti della Polizia di Stato, con il supporto degli operatori dell'Ama, hanno scandagliato i cassonetti dell'immondizia nell'area intorno al palazzo di via Allievo, alla ricerca di elementi, molto probabilmente dell'
arma del delitto.
Gli agenti di polizia hanno scandagliato i cassonetti dell'immondizia nell'area intorno al palazzo per cercare l'arma del delitto
La Squadra Mobile, che si occupa del caso, sta valutando una serie di ipotesi, senza escludere alcuna pista, in particolare quella passionale. Un ex di Rossella Nappini sarebbe stato sentito in Questura poche ore dopo il fatto e alcuni testimoni avrebbero fatto riferimento a
continue liti avute dalla donna con un compagno di origine magrebina. Si tratta comunque di affermazioni ancora tutte da verificare. Bocche cucite tra i residenti del palazzo per "
rispetto della vittima". A parlare è solo l'amministratore del condominio del civico 63, Paolo Tedesco, che, chiamato da un condomino dopo il delitto, ha rilasciato la sua deposizione davanti agli inquirenti. "Mi hanno detto di chiamare l'impresa di pulizie perché c'è una situazione devastante", ha detto all'Adnkronos.
Il fermo: un 45enne di nazionalità marocchina
Questa mattina una persona è stata fermata per l'assassinio dell'infermiera di 52 anni Rossella Nappini, uccisa a coltellate nell'androne del palazzo dove abitava, nel quartiere Trionfale. La notte scorsa, dopo ore di incessanti attività investigative, i poliziotti della Squadra Mobile Capitolina, coordinati dalla Procura di Roma, hanno rintracciato un soggetto gravemente indiziato per il femminicidio.
Il palazzo in via Allievo a Roma dove l'infermiera 52enne, separata, abitava con le figlie e la madre anziana
Si tratta di un
uomo di 45 anni, di nazionalità marocchina, che è stato sottoposto dal pubblico ministero al provvedimento del
fermo come indiziato di delitto. La sua posizione al momento è al vaglio dell'autorità giudiziaria. Intanto, verrà nominato nella giornata di oggi il medico legale che dovrà effettuare l'autopsia sul corpo della vittima. Durante il sopralluogo sulla scena del crimine, gli agenti della sezione omicidi della Squadra mobile della Questura e la polizia scientifica avrebbero contato
almeno una ventina di coltellate.
Il movente del femminicidio
Forse il suo aggressore aveva chiesto
un ultimo incontro per chiarire, tendendole una trappola (come non ritornare con la mente al caso di
Giulia Tramontano) o forse
l'ha aspettata sotto casa, in attesa che tornasse dal lavoro. Sono dubbi che verranno sciolti dagli investigatori soltanto nelle prossime ore. Rossella Nappini
era separata, viveva con le sue due figlie assieme alla madre anziana nell'appartamento del palazzo in via Giuseppe Allievo, luogo in cui è stata uccisa, che fa parte del quadrante a nord ovest della capitale.
La raccolta fondi contro la violenza sulle donne
In occasione del suo compleanno, nel 2018, sul suo profilo Facebook la donna aveva chiesto come regalo di organizzare una raccolta fondi affinché ci fossero donazioni "
alla Casa delle donne per non subire violenza".
La 52enne romana aveva scelto, nel 2018, di aprire una raccolta fondi per un centro antiviolenza
L'infermiera romana era stata molto attiva nel campo sindacale e più volte anni fa si era spesa in difesa del suo ospedale, il San Filippo Neri, quando rischiò la chiusura, e
contro le privatizzazioni nel campo della sanità. "La periferia che si appoggia al San Filippo rimarrà a guardare il declino di una assistenza pubblica", scriveva in una lettera indirizzata ad un giornale settimanale nel 2012, aggiungendo poi un suo stesso commento in cui invocava l'intervento di un ministro dell'epoca.
Il numero di femminicidi
Nappini, uccisa nel pomeriggio di ieri a Roma è la 78esima vittima femminile dall'inizio dell'anno,
una ogni tre giorni. Secondo l'ultimo report del Servizio analisi criminale della Polizia, tra l'1 gennaio e il 4 settembre, gli
omicidi volontari in Italia sono aumentati del 5%, passando da 215 a 225, mentre il numero delle vittime femminili è diminuito da 81 a 77 (-5%). Per quel che riguarda i
delitti commessi in ambito familiare/affettivo si registra un aumento nell'andamento generale degli eventi, che passano da 96 a 98 (+2%), mentre fa registrare
un calo il numero delle vittime di genere femminile, che da 71 scendono a 61 (-14%). In flessione, rispetto allo stesso periodo del 2022, anche il numero degli omicidi commessi dal partner o dall'ex partner, che da 46 diventano 42 (-9%), e quello delle relative vittime donne, le quali da 43 passano a 38 (-12%). Nel periodo 28 agosto-3 settembre 2023 risultano essere stati commessi 7 omicidi, di cui uno con una vittima donna.
Sono 78 le donne uccise dall'inizio dell'anno, 61 in ambito familiare o affettivo
Ma al di là dei numeri, dietro i dati, ci sono persone.
Vittime di una cultura maschilista, patriarcale, che vede ancora troppo spesso nelle donne un oggetto in mano di uomini che, in nome di un amore malato, si sentono in diritto di disporne a proprio piacimento. Un fenomeno radicato che, tutti e tutte insieme dobbiamo estirpare, una volta per tutte. Perché le generazioni future possano crescere in un contesto di assoluto rispetto e parità tra persone, tra i generi.