Roma Pride, Annalisa dà la carica al grido di libertà. Ma la comunità Lgbt+ ebraica diserta

Ci sarà il carro per gli schierati, da Bortone a Ranucci, da Scurati a Fazio, col claim contro Atreju: “mai zitt3, non ci silenzierete mai”. Colamarino: “Noi sempre per la pace, dispiace che sia strumentalizzata questa situazione”

di CAMILLA PRATO -
14 giugno 2024
Un carro del Roma Pride 2022 contro la guerra (Ansa)

Un carro del Roma Pride 2022 contro la guerra (Ansa)

Roma si prepara ad accogliere l’onda coloratissima e rumorosa del Pride: la parata dell’orgoglio –che celebra nel 2024 il trentesimo anniversario nella Capitale –, è prevista per domani, sabato 15 giungo. 

Quest'anno il numero dei carri presenti al corteo sarà “da record, saranno 40", spiega il portavoce Mario Colamarino. Il percorso, con ritrovo alle 15, partirà da Piazza della Repubblica, si snoderà su Piazza dei Cinquecento e attraverserà l’Esquilino fino ad arrivare ai piedi del Colosseo. Da qui il corteo si dirigerà verso la meta finale, via delle Terme di Caracalla.

La madrina Annalisa

A guidare il corteo, a suon di musica, la madrina Annalisa, che alla conferenza stampa della vigilia si è detta “orgogliosa ed emozionata di essere qui oggi, molto fiera della strada che prendono le canzoni e in questo caso che hanno preso alcune”, come la sua “Sinceramente” (con cui si è classificata terza al Festival di Sanremo) che sarà inno del Pride nazionale. Questa cosa  “mi emoziona molto”, commenta.

“Sento tantissimo il tema della libertà – continua –, lo vivo molto e da cantautrice sento l'esigenza di andare ancora a parlarne e a rimarcarne il concetto. L’ho fatto con l'ultimo progetto: da ‘Bellissima’ a ‘Sinceramente’ sono partita dalla libertà di mostrarsi perdenti senza paura, la libertà di amare chi si vuole, di essere completamente sereni nel vivere questo tipo di libertà, la libertà di prendere spazio per sé, di non amare nessuno, di essere pronti. In generale: di essere come ti senti di essere, senza paura”, spiega Annalisa. Che poi, guardando all’attualità, aggiunge: “Sono preoccupata e dispiaciuta perché trovo veramente incredibile che ancora oggi nel 2024 certi temi non siano vissuti come scontati. Per me è scontato che ogni persona debba avere la libertà di scegliere, è talmente facile che trovo scontato che tutti debbano pensarla così. Ovviamente mi preoccupa e sono dispiaciuta”.

“I problemi possono essere trasformati in opportunità – conclude la madrina del Roma Pride 2024 – e poterne parlare qui, con l’accoglienza che contraddistingue la comunità, penso possa essere d'esempio perché il resto del mondo possa essere accogliente allo stesso modo”.

La comunità Lgbtq+ ebraica non partecipa ai Pride

Una mano tesa, di accoglienza, che però è stata rifiutata dalla comunità Lgbt ebraica, che con una nota ufficiale ha fatto sapere che non parteciperà alla parata di domani e delle prossime settimane in giro per l’Italia per paura di subire attacchi e violenze, legati al conflitto in Medio Oriente. Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, in merito alla decisione dell'organizzazione ebraica queer Keshet-Italia, sostiene infatti che siano necessarie “le vostre voci contro questi rigurgiti antisemiti di sinistra”, come definisce il sindaco di Milano Beppe Sala e Elly Schlein, segretaria del Pd, che hanno annunciato invece la loro partecipazione alle parate dell’orgoglio. 

“Non è più tollerabile l'antisemitismo che minoranze politicizzate stanno instaurando nel nostro Paese e nella nostra città – ha aggiunto facendo evidentemente riferimento alle manifestazioni pro Palestina di questi mesi –. In questi giorni musicisti ebrei a causa di questo clima non possono esibirsi al teatro Parenti di Milano, come denunciato da Manuel Buda e il suo gruppo KlezParade. Perfino all'interno del Pride gli ebrei Lgbtq+ della rete Keshet-Italia devono dare forfait”. 

A Roma c'è la metro arcobaleno in onore del Pride, è polemica
A Roma c'è la metro arcobaleno in onore del Pride, è polemica

La replica: “Roma Pride aperto a tutti, siamo per la pace”

Mario Colamarino, portavoce di Roma Pride, replica: “Siamo dispiaciuti che la comunità Lgbt ebraica abbia deciso di non partecipare al Pride”, perché il corteo romano (e nazionale) “ha aperto sempre le porte a tutti”. Ai giornalisti dice di essere dispiaciuto che “molto che le persone della comunità Lgbt abbiano paura di partecipare a un Pride. È una sconfitta per tutti quando succedono cose di questo tipo, soprattutto in Italia”.

E ancora: “Noi da sempre come Roma Pride siamo contro tutte le guerre e per la pace. Speriamo che questa situazione si risolva al più presto e che anche la comunità ebraica Lgbt possa partecipare di nuovo in sicurezza – aggiunge Colamarino – [...] Se qualcuno vuole strumentalizzare questa situazione così delicata, che ferisce la vita delle persone anche vicino a noi, non è bello, si gioca sulla vita delle persone e sui loro sentimenti”, conclude il portavoce. 

Il carro per chi si schiera 

Parlando di libertà, come ha fatto la madrina del Roma Pride 2024, e in particolare facendo riferimento a quella di espressione, di parola e pensiero (art. 21 della Costituzione cvi dice qualcosa?), non possiamo non dare nota del carro dedicato a chi si schiera, realizzato dal Circolo Mario Mieli, che porta sulle strade le sagome di Scurati, Bortone, Formigli, Littizzetto, Fazio, Scurati, Gruber, Saviano, Ranucci. Il claim scelto sarà: “mai zitt3, non ci silenzierete mai”. Per la prima volta non sarà dedicato strettamente a una rivendicazione Lgbtqia+ ma sarà la risposta “alla campagna per le Europee di Atreju (la kermesse di Fratelli d'Italia organizzata da Gioventù nazionale, ndr) che ha messo alla berlina giornalisti e conduttori schierati. Noi abbiamo ribaltato questa campagna e abbiamo scelto persone vicine alle comunità che fanno la differenza”, conclude Mario Colamarino, alla conferenza stampa del Pride, a Roma.