A Roma registrati tre bambini nati all’estero da due mamme, Gualtieri: “E’ giusto così”

Uno è nato in Spagna, gli altri due in Usa. Arrivano così a 9 i figli di coppie omogenitoriali riconosciuti come tali dal Campidoglio e il sindaco annuncia l’intenzione di andare avanti

di TERESA SCARCELLA -
4 luglio 2024
Roberto Gualtieri

Roberto Gualtieri

Continua la battaglia sul campo della omogenitorialità. Da una parte chi si ostina a chiedere la revoca degli atti di nascita di figli di coppie dello stesso sesso, cancellando quel padre o quella madre considerati “di troppo”; dall’altra chi prosegue nella trascrizione sottolineando anche il gesto di protesta rispetto alla linea di governo. Nel mezzo si piazza chi, come il tribunale di Lucca, chiama in causa la Consulta per colmare un evidente vuoto normativo. 

L’ultima azione di questa battaglia – che ricordiamo si combatte sulla vita delle persone e dei più piccoli – è quella del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che oggi ha trascritto gli atti di nascita di tre bambini nati all’estero e tutti e tre da due mamme: uno nato in Spagna e due in Usa. 

Insieme al primo cittadino, l'assessore al Personale Andrea Catarci e la coordinatrice dell'Ufficio Diritti LGBT+ Marilena Grassadonia. Sono per ora 9 i bambini trascritti in questo modo dal Campidoglio (7 le famiglie: ci sono due casi di gemelli).

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"Noi proseguiamo nel fare quello che è giusto fare per assicurare pieni diritti ai bambini e doveri ai loro genitori – ha spiegato Gualtieri – Noi siamo totalmente nel rispetto della legge, abbiamo vinto le opposizioni che abbiamo fatto in tribunale proseguiremo perché Roma sia una città in cui si assicurano i diritti a tutti i cittadini. Noi andremo avanti con queste trascrizioni che sono pienamente legittime sulle base delle leggi attuali e della magistratura. Sono analoghe a quelle che abbiamo già fatto. Roma diventa più giusta e più inclusiva anche con questi atti”.

“Roma - ha aggiunto Catarci - si conferma avere la vocazione di una città dei diritti, uno dei filoni su cui abbiamo lavorato qui dove la legge nazionale è ancora deficitaria. Ci auguriamo che il tema venga poi preso dal parlamento nazionale, cosi come lo ius soli, da Roma lo poniamo all'attenzione del governo”.

"Sono orgogliosa e felice - ha concluso Grassadonia - di andare avanti su questa strada, restituiamo dignità e serenità a tante famiglie e bambini. Siamo sulla strada dei diritti non a parole ma nei fatti. In un momento storico di discriminazione e violenze siamo come città con una posizione molto chiara al fianco della comunità lgbt+”.

"Troviamo sbagliato che il governo si opponga e faccia ricorsi su atti e sentenze che sono conformi al diritto non solo internazionale ma anche italiano – ha aggiunto il sindaco – Sappiamo che questo non basta e per questo chiediamo una legge sul pieno riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, il matrimonio egualitario, il diritto all'adozione”.